Un caffè con Leonardo Guerriero in tutti gli store online con il suo romanzo d'esordio La ribelle, una storia di disagio mentale, di amore negato, una discesa agli inferi della psichiatria al femminile.
Buongiorno Leonardo e benvenuto nel blog de Gli scrittori della porta accanto. Raccontaci qual è stato il percorso che ti ha fatto approdare al mondo della scrittura: quando hai iniziato a scrivere e cosa?
Tanti anni fa inventavo delle favole a braccio per far addormentare il mio piccolo. Tempo dopo, da adolescente, mio figlio mi propose di trascrivere quelle fiabe. La sorpresa fu che a distanza di anni lui si ricordava tutto, anche i dettagli. Ne sono nati dei componimenti che sono stati pubblicati in varie antologie.
Antologie a parte, La Ribelle è la tua prima vera fatica letteraria. Quanto tempo hai impiegato a scriverlo?
Non ci è voluto molto, Silvia. La Ribelle si occupa di vita reale: in nove settimane l’opera era conclusa.
Com’è nata l’idea di questo libro, perché hai voluto raccontare la storia di Francesca, la protagonista?
Come dicevo si tratta di vita reale. Ti racconto questo episodio: poco dopo essermi messo insieme a Francesca una sera è accaduto che lei, in un momento di distrazione, si sfilasse i larghi bracciali che indossava senza mai toglierli. Mi si è gelata la schiena nel vedere tratteggiati sui suoi polsi quei segni, quelle inequivocabili cicatrici. Ben presto ho scoperto che lei soffre del Disturbo della personalità Borderline, che l’ha portata a tentare il suicidio più volte. A quel punto avevo due opzioni: voltare la testa e fuggire, oppure raccontare una storia. Ce n’era anche una terza: innamorarmi di lei.
E immagino tu abbia scelto le ultime due opzioni, anche a giudicare da questo stralcio tratto dal romanzo, che vorrei condividere con i nostri lettori.
A che genere appartiene e a che target di pubblico ti rivolgi?
La Ribelle è un romanzo di denuncia. Il tema che ho trattato è di estrema attualità, anche se nessuno ne parla. Il libro si occupa del disagio mentale al femminile, nelle declinazioni Disturbo della personalità Borderline e/o Bipolare. Il fenomeno è molto diffuso: colpisce il 2% della popolazione, per il 80% donne, anche molto giovani. Le storie di queste persone sono caratterizzate da episodi di inaudita violenza psicologica maturati soprattutto in famiglia, da abbandoni seriali, da condizioni di emarginazione, ed hanno molto spesso - troppo spesso - epiloghi drammatici.
Leonardo preferisce leggere alla vecchia maniera, sfogliando le pagine e annusando il profumo dei libri, oppure si è lasciato affascinare dalle innovative tecnologie e legge gli e-book?
Essendo del secolo scorso preferisco di gran lunga sentire il fruscio lieve della pagina, quando la si sfoglia. Ho comunque scaricato sullo smartphone La Ribelle: la prima sorpresa è stata la bella sensazione di avere il racconto sempre con me, ovunque io sia.
Credi di avere raggiunto il tuo obiettivo e ti senti realizzato, oppure hai altri progetti per il futuro, nuovi lavori in corso o altre ambizioni ?
Sono solo all’inizio, Silvia. Il tentativo che sto facendo con La Ribelle è di restituire a Francesca la dignità che tanto le è stata negata (tra l'altro le ho intestato tutte le royalties), e di dar voce a tante come lei che hanno tutti i diritti di vivere in pace, possibilmente amate. Parte rilevante dell’opera è deputata a dare spazio alle voci dei Borderline. Nel tempo ho raccolto dai social testimonianze di intimo dolore vissuto in solitudine con assoluta dignità. Parole struggenti, di profonda umanità.
Dove possiamo trovare il tuo libro?
È possibile dare un’occhiata a La Ribelle sulla pagina Facebook, come è possibile leggere le recensioni ed acquistare La Ribelle sia in formato e-book che cartaceo su Amazon.
Leonardo, è stato un parlare del tuo libro, e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio un grosso augurio per il tuo progetto e in bocca al lupo.
Tanti anni fa inventavo delle favole a braccio per far addormentare il mio piccolo. Tempo dopo, da adolescente, mio figlio mi propose di trascrivere quelle fiabe. La sorpresa fu che a distanza di anni lui si ricordava tutto, anche i dettagli. Ne sono nati dei componimenti che sono stati pubblicati in varie antologie.
Antologie a parte, La Ribelle è la tua prima vera fatica letteraria. Quanto tempo hai impiegato a scriverlo?
Non ci è voluto molto, Silvia. La Ribelle si occupa di vita reale: in nove settimane l’opera era conclusa.
Com’è nata l’idea di questo libro, perché hai voluto raccontare la storia di Francesca, la protagonista?
Come dicevo si tratta di vita reale. Ti racconto questo episodio: poco dopo essermi messo insieme a Francesca una sera è accaduto che lei, in un momento di distrazione, si sfilasse i larghi bracciali che indossava senza mai toglierli. Mi si è gelata la schiena nel vedere tratteggiati sui suoi polsi quei segni, quelle inequivocabili cicatrici. Ben presto ho scoperto che lei soffre del Disturbo della personalità Borderline, che l’ha portata a tentare il suicidio più volte. A quel punto avevo due opzioni: voltare la testa e fuggire, oppure raccontare una storia. Ce n’era anche una terza: innamorarmi di lei.
E immagino tu abbia scelto le ultime due opzioni, anche a giudicare da questo stralcio tratto dal romanzo, che vorrei condividere con i nostri lettori.
Amarti è come vivere sulle montagne russe. Tu sei una creatura che nel giro di un’ora può passare dall’essere una donna felice ad una donna morta. Senza preavviso.Quando ci siamo messi insieme ho avuto paura. Paura di un mondo che non conoscevo, di fronte al quale mi sono sentito inerme, impotente. All’inizio costante era il terrore di tornare a casa e trovarti agonizzante, o morta. Poi alla paura lentamente mi sono abituato. Mi sono documentato, mi sono confrontato. Vivere con te mi ha permesso di raggiungere un traguardo che ritenevo impossibile: capirti. Ho capito che bisogna dare dignità alla tua sofferenza, che bisogna validare ogni tuo repentino cambiamento d’umore. Ho capito che sei dentro a un pozzo profondo, che c’è una forza che talvolta ti impedisce di alzarti, di fare qualsiasi cosa, persino pensare. Ho dato un senso al tuo essere spaventata, delusa, furibonda, piena di vergogna; al tuo sentirti bambina fragile senza corazza, in balia degli eventi esterni. Il nostro quotidiano è fatto di scatti d’ira incontrollati, di pianti disperati, di periodi di profonda depressione. Un quotidiano di amore che va avanti nonostante l’immenso male che tu hai dovuto subire nel corso della tua esistenza. Ed è forse questo il punto. Tu non sei nata borderline: tu sei stata maltrattata ed abbandonata oltre ogni limite umano, soprattutto da tua madre. Francesca, tu non hai colpe. Hai cercato invano di fuggire dal buio della tua vita. Con le tue effimere forze hai tentato di ribellarti, ma l’unica forma di ribellione che hai potuto è stata tentare di rivolgere l’arma verso te stessa, estremo urlo di dolore di fronte all’amore che di continuo ti è stato negato.Non è stato facile Francesca, però voglio che tu sappia che ogni qualvolta ne avrai bisogno ti prenderò sempre in braccio. Senza paura.
A che genere appartiene e a che target di pubblico ti rivolgi?
La Ribelle è un romanzo di denuncia. Il tema che ho trattato è di estrema attualità, anche se nessuno ne parla. Il libro si occupa del disagio mentale al femminile, nelle declinazioni Disturbo della personalità Borderline e/o Bipolare. Il fenomeno è molto diffuso: colpisce il 2% della popolazione, per il 80% donne, anche molto giovani. Le storie di queste persone sono caratterizzate da episodi di inaudita violenza psicologica maturati soprattutto in famiglia, da abbandoni seriali, da condizioni di emarginazione, ed hanno molto spesso - troppo spesso - epiloghi drammatici.
Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato. Raccontaci la tua esperienza.
Per il momento La Ribelle è auto-pubblicato su Amazon. L’idea è quella di cercare di capire quanto il tema possa essere propulsivo, per poi proporsi ad una Casa Editrice con i risultati alla mano, che piano piano stanno arrivando. La fatica più grande è stata quella di calarmi in un mondo che non conoscevo, che all’inizio mi ha terrorizzato: la psichiatria al femminile, i tentati suicidi e la rianimazione, le benzodiazepine ed i neurolettici, l’abuso di sostanze e l’autolesionismo. Non è stata una passeggiata Silvia. Mi ha aperto una voragine la vicenda di una creatura che dalla vita ha ricevuto solo violenza psicologica, denigrazione ed emarginazione. Soprattutto da sua madre.Leonardo preferisce leggere alla vecchia maniera, sfogliando le pagine e annusando il profumo dei libri, oppure si è lasciato affascinare dalle innovative tecnologie e legge gli e-book?
Essendo del secolo scorso preferisco di gran lunga sentire il fruscio lieve della pagina, quando la si sfoglia. Ho comunque scaricato sullo smartphone La Ribelle: la prima sorpresa è stata la bella sensazione di avere il racconto sempre con me, ovunque io sia.
Credi di avere raggiunto il tuo obiettivo e ti senti realizzato, oppure hai altri progetti per il futuro, nuovi lavori in corso o altre ambizioni ?
Sono solo all’inizio, Silvia. Il tentativo che sto facendo con La Ribelle è di restituire a Francesca la dignità che tanto le è stata negata (tra l'altro le ho intestato tutte le royalties), e di dar voce a tante come lei che hanno tutti i diritti di vivere in pace, possibilmente amate. Parte rilevante dell’opera è deputata a dare spazio alle voci dei Borderline. Nel tempo ho raccolto dai social testimonianze di intimo dolore vissuto in solitudine con assoluta dignità. Parole struggenti, di profonda umanità.
Dove possiamo trovare il tuo libro?
È possibile dare un’occhiata a La Ribelle sulla pagina Facebook, come è possibile leggere le recensioni ed acquistare La Ribelle sia in formato e-book che cartaceo su Amazon.
Leonardo, è stato un parlare del tuo libro, e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio un grosso augurio per il tuo progetto e in bocca al lupo.
La ribelle
Ispirato ad una storia vera, La Ribelle è un romanzo che narra le vicende di Francesca e Leonardo. Ritrovatisi dopo 28 anni, i due protagonisti si attraggono e cominciano ad intrattenere una relazione.
Ben presto Leonardo viene a sapere che Francesca è affetta da Disturbo della personalità Borderline. Leonardo entra suo malgrado in contatto con un mondo a lui sconosciuto, cadenzato da psicofarmaci, autolesionismo, ricoveri psichiatrici e tentativi di suicidio.
La scelta più scontata sarebbe di voltare la testa dall’altra parte e fuggire. Pur impaurito Leonardo sceglie di rimanere con lei e se ne innamora, condividendo le sue eco malinconiche come le fiammate improvvise.
Scritta da chi quotidianamente convive con una borderline, La Ribelle è una testimonianza denuncia che toglie il velo ad un fenomeno di massa sistematicamente ignorato. Non un trattato scientifico, non la biografia autoreferenziale di una borderline, ma l’affermazione che non si nasce borderline, che chi ne soffre non ne è colpevole e non bisogna averne paura. La Ribelle è una storia di disagio mentale, di amore di continuo negato, una discesa agli inferi della psichiatria al femminile.
Parte rilevante dell’Opera è deputata a dare spazio alle voci dei Borderline. Nel tempo l’Autore ha raccolto dai social testimonianze di intimo dolore vissuto in solitudine con assoluta dignità. Parole struggenti, di profonda umanità.
di Leonardo Guerriero | Amazon | Narrativa, Non-fiction
Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe, 0111Edizioni.
La mitica 500 blu, Lettere Animate.
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