Ovunque sei, di Daniela Quadri, Leucotea, 2017. Echi del passato e drammi di sconvolgente attualità, tornano le indagini di Marta Valtorta, giornalista free-lance, e Tony Nardone, il carabiniere ora suo fidanzato.
Daniela Quadri, che avevo già avuto il piacere di leggere nel suo precedente romanzo, Le stelle di Srebrenica, è tornata.
Nel romanzo precedente, al centro della storia avevamo protagoniste legate al contesto drammatico del conflitto della Bosnia-Herzegovina: Elma Osvovic era arrivata in Italia per sfuggire agli orrori della guerra. La vita di Marta Valtorti, giornalista free-lance, e di Elma si erano intrecciate casualmente, e le due donne, tanto diverse per cultura, origini, religione, avevano stretto un legame molto profondo. Diciamo che Ovunque sei rappresenta in qualche modo il seguito del precedente, ma i due romanzi possono essere letti in modo assolutamente indipendente.
L’autrice è nata e vive a Monza che, come lei stessa dice, più che un luogo fisico di residenza, rappresenta le sue radici più profonde e dove può vivere appieno il suo amore per la natura nel Parco Reale con lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta. Ed è proprio nel Parco Reale di Monza che si apre il romanzo: con una telefonata, il carabiniere Tony Nardone annuncia a Marta il ritrovamento di un cadavere, un uomo con il volto sfigurato dall’acido. Perché a lei? Perché alla fine della storia precedente i due si sono fidanzati!
La speranza è fondata, non resta che aspettare i risultati della scientifica, e dell’anatomopatologa... un nuovo personaggio che entra subito nel romanzo, l’inevitabile bellona, Raffaella Cola, un’eccellente professionista, con ottimi agganci nell’Interpol. E perché Tony la chiama per nome, chi è questa Raffaella, che ci tiene ad apparire sempre impeccabile? Mora, capelli ondulati lunghi e sinuosi, cappottino di lana che la fascia, stivali col tacco a stiletto: non si tratta dello stesso stile di Marta, che si presenta con appena un filo di kajal e le sneakers ai piedi.
A questo punto, ecco un capitolo toccante, con un racconto che mi ha commossa: una donna, Adele, cerca il suo bambino da ormai sei mesi. Tutti hanno ormai abbandonato le speranze, tranne un uomo. Naturalmente si tratta di Nardone, il quale, senza dare false speranze, ha promesso che continuerà a cercare Simone ad ogni costo. I rapitori non si erano fatti vivi neanche una volta: il motivo dunque non è l’estorsione. Ma qual è allora? Sarà ancora vivo? Dove si potrebbe trovare quel bambino?
Non posso raccontare nulla, se non che Marta, con le sue azioni a volte impulsive, aiutata dalla logica del carabiniere, potrà risolvere anche questa volta un caso toccante.
Alla fine del romanzo, Daniela Quadri ci tiene a raccontarci una cruda realtà:
Vicende, che non sembrano avere alcun nesso logico e dove nessuno è ciò che appare, danno il via alle indagini di Marta Valtorta, giornalista free-lance, e Tony Nardone, il suo fidanzato carabiniere. Echi del passato e drammi di sconvolgente attualità si intrecciano, ma le intuizioni di Marta e la ferrea logica di Tony porteranno a galla una verità che non è mai solo bianca o solo nera, perché la vita ha una gamma infinita di tonalità: mai perfettamente definite, mai del tutto pulite, mai così sporche.
Nel romanzo precedente, al centro della storia avevamo protagoniste legate al contesto drammatico del conflitto della Bosnia-Herzegovina: Elma Osvovic era arrivata in Italia per sfuggire agli orrori della guerra. La vita di Marta Valtorti, giornalista free-lance, e di Elma si erano intrecciate casualmente, e le due donne, tanto diverse per cultura, origini, religione, avevano stretto un legame molto profondo. Diciamo che Ovunque sei rappresenta in qualche modo il seguito del precedente, ma i due romanzi possono essere letti in modo assolutamente indipendente.
L’autrice è nata e vive a Monza che, come lei stessa dice, più che un luogo fisico di residenza, rappresenta le sue radici più profonde e dove può vivere appieno il suo amore per la natura nel Parco Reale con lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta. Ed è proprio nel Parco Reale di Monza che si apre il romanzo: con una telefonata, il carabiniere Tony Nardone annuncia a Marta il ritrovamento di un cadavere, un uomo con il volto sfigurato dall’acido. Perché a lei? Perché alla fine della storia precedente i due si sono fidanzati!
Ho desiderato la morte di un uomo. Ma non gli ho augurato di morire per una delle solite cause: malattie, incidente, vecchiaia. No, io ho desiderato ucciderlo [...] L’ho desiderato con forza, a lungo, tanto da farmi paura.Di chi si tratta? Del personaggio malavitoso, del boss della droga e della prostituzione, dell’uomo che aveva rapito Nadia, la figlia di Elma, costringendo lei e la madre a cercare salvezza oltreoceano. Ora quell’uomo è di nuovo libero. Ma dove si trova? Potrebbe essere il cadavere ritrovato nel parco? Di certo si sa solo che aveva un tatuaggio, un cobra con le fauci spalancate.
La speranza è fondata, non resta che aspettare i risultati della scientifica, e dell’anatomopatologa... un nuovo personaggio che entra subito nel romanzo, l’inevitabile bellona, Raffaella Cola, un’eccellente professionista, con ottimi agganci nell’Interpol. E perché Tony la chiama per nome, chi è questa Raffaella, che ci tiene ad apparire sempre impeccabile? Mora, capelli ondulati lunghi e sinuosi, cappottino di lana che la fascia, stivali col tacco a stiletto: non si tratta dello stesso stile di Marta, che si presenta con appena un filo di kajal e le sneakers ai piedi.
A questo punto, ecco un capitolo toccante, con un racconto che mi ha commossa: una donna, Adele, cerca il suo bambino da ormai sei mesi. Tutti hanno ormai abbandonato le speranze, tranne un uomo. Naturalmente si tratta di Nardone, il quale, senza dare false speranze, ha promesso che continuerà a cercare Simone ad ogni costo. I rapitori non si erano fatti vivi neanche una volta: il motivo dunque non è l’estorsione. Ma qual è allora? Sarà ancora vivo? Dove si potrebbe trovare quel bambino?
Non posso raccontare nulla, se non che Marta, con le sue azioni a volte impulsive, aiutata dalla logica del carabiniere, potrà risolvere anche questa volta un caso toccante.
Alla fine del romanzo, Daniela Quadri ci tiene a raccontarci una cruda realtà:
Il 25 maggio è la giornata internazionale dei Bambini Scomparsi. In Europa ogni 2 minuti scompare un bambino, In Italia sono più di 100 i bambini che scompaiono ogni anno e oltre 3000 sono le denunce di scomparsa. Dal 1974 al 2014 sono stati oltre 15.000 i bambini svaniti nel nulla nel nostro paese: di questi più della metà avevano meno di 18 anni. I casi di bambini scomparsi sembrano essere in costante aumento, soprattutto tra i minori non accompagnati che arrivano in Italia tra le migliaia di profughi e migranti. Le cause più comuni dietro queste sparizioni sono svariate: sottrazione da parte di un familiare che spesso è un genitore, prostituzione, pedofilia, attività criminali quali spaccio di droga e racket dei mendicanti, espianto e vendita di organi, fughe volontarie. In crescita sono anche i casi di maltrattamenti su minori negli asili nido e nelle scuole materne [...]Certo, i temi trattati sono forti, drammatici, ma la leggerezza accattivante di Marta e la simpatia partenopea di Tony renderanno la vostra lettura fluida e piacevole.
Ovunque sei
Una telefonata annuncia il ritrovamento di un cadavere nel Parco Reale di Monza: chi è l'uomo con il volto sfigurato dall'acido? Due donne misteriose si affrontano, contendendosi un bambino: è forse il piccolo Simone, rapito in un paese della tranquilla Brianza pochi mesi prima?Vicende, che non sembrano avere alcun nesso logico e dove nessuno è ciò che appare, danno il via alle indagini di Marta Valtorta, giornalista free-lance, e Tony Nardone, il suo fidanzato carabiniere. Echi del passato e drammi di sconvolgente attualità si intrecciano, ma le intuizioni di Marta e la ferrea logica di Tony porteranno a galla una verità che non è mai solo bianca o solo nera, perché la vita ha una gamma infinita di tonalità: mai perfettamente definite, mai del tutto pulite, mai così sporche.
di Daniela Quadri | Leucotea Edizioni | Narrativa, Giallo
ISBN 978-8899067830 | cartaceo 13,20€ | ebook
Paola Casadei In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. L'elefante è già in valigia, Lettere Animate Editore. Malgré-nous. Contro la nostra volontà, traduzione, Ensemble Edizioni. Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo, traduzione, Cartabianca Editore. |
Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.
Posta un commento