Gli scrittori della porta accanto

L’Universo

L'universo - Immagine: Hubble

Scienza | Di Vincenzo Mirra.  L’Universo: duemila miliardi di galassie, bellezza e perfetta simmetria.

Duemila miliardi di galassie. E per ciascuna decine di miliardi di stelle, o fino a 100 volte tante.
Numeri enormi per distanze e volumi inimmaginabili. Sono quelli dell’universo osservabile, una gigantesca sfera in espansione crescente con un diametro che sfiora i cento miliardi di anni luce.
Numeri che rappresentano solo una parte dei caratteri della lingua matematica con cui è scritto il Grande libro dell’Universo, un libro meraviglioso in cui accadono eventi sorprendenti con pagine che esplodono come supernovae o che collassano come buchi neri, e che si sta continuamente arricchendo di trame straordinarie e di particolari avvincenti.
Numeri enormi, distanze e tempi siderali, tanto grandi da tenere legati insieme il presente con un enorme gigantesco passato. E poi c’è la bellezza perfetta dei principi e delle leggi fisiche che descrivono l’enorme spazio siderale e quella immutabile delle costanti universali su cui si basano tutte le equazioni fondamentali della fisica astronomica, la costante di gravitazione delle leggi di Newton (G) e quella cosmologica delle equazioni di campo di Einstein (Λ).
Una bellezza perfetta e perfettamente simmetrica che presuppone che le leggi della fisica siano le stesse ovunque nell’universo. È il principio cosmologico dell’universo, quello secondo cui l’aspetto generale dell’universo non dipende dalla posizione dell’osservatore né dalla direzione di osservazione, perché sulla scala dell’enorme profondità del suo orizzonte osservabile, l’universo mantiene caratteristiche di omogeneità ed isotropia. Come dire che, in qualunque momento, se alziamo il naso all’insù e volgiamo i nostri occhi allo spazio infinito, ovunque possiamo vedere (e scoprire) profondità e bellezza siderali.
Questo principio estende di fatto a livello cosmico il principio copernicano, secondo cui né la Terra né l’uomo occupano una posizione privilegiata nel cosmo, ragion per cui, molto probabilmente, in un’altra galassia oppure magari in un universo parallelo al nostro, lo stesso “libro” che noi stiamo indagando imparando a comprenderne il linguaggio fisico e matematico, potrebbe essere già diventato un best-seller.
Ma principi, equazioni e soluzioni fisiche a parte, la cosa più bella e affascinante di tutta l’astronomia (almeno per me, n.d.a.) sta nel fatto che nell’Universo, per qualunque evento ci è dato di osservare, sappiamo che per esso coesistono geografia e storia, il dove e il quando, e che luogo e età sono espresse dalla stessa grandezza: lo spazio-tempo. Così quando qualcosa accade nell’universo, quella è già accaduta da qualche parte e in qualche tempo, e qualche tempo dopo (un tempo misurabile grazie al valore finito e determinato della velocità della luce), da qualche altra parte nell’universo - la nostra o in qualunque altra parte non privilegiata come la nostra -, sarà come se quell’evento stesse ricapitando per gli osservatori che in quel momento lo percepiranno come accaduto.
E di tutto quello che l’Universo ci consegna continuamente della sua bellezza simmetrica, del profondo buio cosmico le stelle sono i fari, i bagliori di universo.
Ne vedremo brillare la luce nella prossima puntata del nostro racconto itinerante “Dei buchi neri e di altre stelle o quasi stelle”¸ ma intanto affacciatevi verso Est e puntate gli occhi sulla costellazione del Leone, nel cielo di novembre si scrivono i desideri dello sciame meteorico delle Leonidi.

DEI BUCHI NERI E DI ALTRE STELLE O QUASI STELLE: LE PUNTATE
I L’Universo
II Le Stelle
III Isole nello spazio cosmico
IV Lo zio Albert
V Sliding doors
VI Esplorazione gravitazionale
VII ;Si accendono le luci
VIII Backstage della Navigazione siderale. Diario di bordo del capitano.

Le puntate già pubblicate

Tutti i nostri incipit:



Vincenzo Mirra

Vincenzo Mirra
Nato a Napoli nel 1973, si è diplomato all'Istituto Nautico per poi laurearsi in Ingegneria Aeronautica ad indirizzo Spaziale. Alle passioni per la navigazione, il mare e l’astronautica, ha sempre aggiunto quelle per la letteratura, la scrittura di viaggio e di meditazione ed il teatro.
È autore del blog letterario Beaufort, scritture al vento e taccuini di mare che esprime scritture di vario tipo e argomentazione, anche di natura sperimentale. Dal 2005 vive a Pisa, dove dal 2015 ha iniziato a frequentare corsi e laboratori teatrali, di recitazione, di lettura corale e di drammaturgia.
Isole, AUGH! Edizioni.


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