A cura di Silvia Pattarini. Un caffè con Stefano Galardini, in tutte le librerie online con il suo romanzo d'esordio Il tempo dentro di noi: un'amicizia forte, duratura, nonostante le prove della vita.
Ciao Stefano e bentornato nel blog de “Gli scrittori della porta accanto – non solo libri”. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Ciao! Grazie mille per l’ospitalità! Sono felice di essere qui.
Caffè a litri, nero e amaro!
Come sei capitato sul nostro blog e perché hai deciso di affidarti a noi per la promozione del tuo libro?
Mi sono imbattuto nella Vostra pagina Facebook e poi sul vostro blog. Mi è piaciuto il vostro essere al servizio degli emergenti in modo molto professionale. Il vostro blog è molto ricco e variegato.
Grazie, i complimenti fanno sempre piacere. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontaci qualcosa di te. Qual è quell'alchimia, quella scintilla interiore che ti spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni: cosa ti affascina e ti ispira?
Diciamo che lo farei anche se decidessi di non farlo. Ci ho provato ad avere un sogno “da grande”, ma a girarci intorno, finivo sempre a scrivere. Quindi, mi sono detto: “Perché non provarci da adulto, per davvero?” ed eccomi qui. Per quanto riguarda l’ispirazione, non c’è nessuna alchimia, niente formule magiche o riti particolari: sono convinto che la scrittura sia un lavoro di artigianato, prima che un vero e proprio esercizio artistico. Ogni giorno mi impegno a stare alla tastiera almeno due ore, per ricavare qualche pagina. Schiena curva sulla scrivania, senza pensare a pubblicazioni e a chi potrà leggerlo. Tiro fuori qualcosa di me stesso, qualcosa che ho vissuto, qualcosa che mi ha colpito, e immergo tutto in una situazione. Il resto viene scrivendo.
Ti concentri meglio sulla scrittura di giorno o di notte e perché?
Di notte, perché di giorno lavoro! No, scherzi a parte, credo che non ci sia soluzione di continuità tra lo scrivere vero e proprio alla tastiera e quei momenti in cui una storia ti accompagna lungo tutta una giornata. Quindi credo che la risposta sia che in qualunque momento rifletto, monto e smonto quello che voglio dire, lo analizzo, lo modifico. Poi, quando ho tempo (principalmente la sera) mi metto alla tastiera e mi lascio influenzare dal lavoro “di testa” della giornata. E mi concentro sulla scrittura.
Il Tempo dentro di noi: ci racconti il perché di questo titolo?
Oh beh…. In realtà avrebbe dovuto chiamarsi come la canzone dei Nirvana che fa incontrare Luca e Lidia, i protagonisti del romanzo… Ma per ovvi motivi di proprietà intellettuale non è stato possibile. Quindi mi sono scervellato per trovare un altro titolo…. Esperienza molto difficile. Poi, facendo l’editing con Stefania Convalle, la mia editrice, ci siamo imbattuti in una frase del libro che è stata poi messa anche nella quarta di copertina.
Vuoi raccontarmi brevemente de “Il tempo dentro di noi”, incuriosisci i lettori. Perché dovrebbero leggere il tuo libro?
Perché ci troveranno loro stessi…. Ho scritto di vita quotidiana vista e vissuta attraverso gli occhi di una bella amicizia. Di quelle che durano tutta la vita. Di quelle che tutti vorremmo. Questa amicizia dà ritmo e tono agli episodi del romanzo, nello scorrere di gioie e disperazioni, errori, ripartenze, matrimoni giusti e sbagliati, figli che nascono e persone che muoiono. Tratta dei grandi quesiti quotidiani, con semplicità, guardandosi dentro e attorno. Come ciascuno di noi fa e farà sempre.
Nel tuo libro si parla di amicizia. Secondo te si può parlare di pura e vera amicizia tra uomo e donna, o uno dei due spera sempre che questo legame possa sconfinare in un sentimento più profondo?
Io credo esista ed è un sentimento forte, maturo che ha dignità tanto quanto l’amore. Non è l’anticamera di qualche altro sentimento. Quindi perché volere necessariamente di più? Ho parlato con diverse persone, donne per lo più, che mi hanno confessato di aver superato momenti critici grazie ai loro amici uomini e non desiderano perdere quel tipo di relazione per nulla al mondo. Perché metterla a rischio o cambiarne natura?
Come intendi impostare la promozione dei tuoi libri: ti impegni personalmente in presentazioni presso biblioteche, librerie, centri culturali e assessorati alla cultura, oppure preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili purché se ne parli?
Preferisco metterci la faccia! Voglio conquistare i lettori ad uno ad uno. Quindi preferisco incontri di persona: librerie, biblioteche, cene con l’autore e affini. Da esordiente osservo purtroppo che non è semplicissimo trovare spazi, ma non demordo.
Intendi iscrivere il tuo romanzo Il Tempo Dentro di Noi a concorsi o premi letterari?
Questa è l’intenzione. Sì. Mi piacerebbe. Ma prima voglio impegnarmi nel far conoscere il libro, poi mi piacerebbe cimentarmi in qualche concorso nel 2018. Ce ne sono diversi, la scelta è vasta, e voglio selezionare quello più appropriato.
Che tipo di lettore sei: preferisci sfogliare le pagine dei libri, annusando il profumo delle pagine, oppure ti sei lasciato sedurre dalle nuove tecnologie preferisci gli ebook?
Non posso proprio fare a meno del frusciare delle pagine e del profumo della carta. Non leggo e-book. Sono un uomo analogico: ascolto musica in vinile, tengo come cimeli una macchina fotografica Rolleicord e una 8mm. Come potrei fare a meno dei libri, in carta e inchiostro? Voglio poter sottolineare, fare orecchie alle pagine. Insomma vivere i libri!
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Scrivere per me è metodo…. Non posso farne a meno. Quindi a parte qualche settimana di pausa dopo aver terminato il romanzo… Sono già in cantiere con il prossimo!
Stefano, ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Ciao! Grazie mille per l’ospitalità! Sono felice di essere qui.
Caffè a litri, nero e amaro!
Come sei capitato sul nostro blog e perché hai deciso di affidarti a noi per la promozione del tuo libro?
Mi sono imbattuto nella Vostra pagina Facebook e poi sul vostro blog. Mi è piaciuto il vostro essere al servizio degli emergenti in modo molto professionale. Il vostro blog è molto ricco e variegato.
Grazie, i complimenti fanno sempre piacere. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontaci qualcosa di te. Qual è quell'alchimia, quella scintilla interiore che ti spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni: cosa ti affascina e ti ispira?
Diciamo che lo farei anche se decidessi di non farlo. Ci ho provato ad avere un sogno “da grande”, ma a girarci intorno, finivo sempre a scrivere. Quindi, mi sono detto: “Perché non provarci da adulto, per davvero?” ed eccomi qui. Per quanto riguarda l’ispirazione, non c’è nessuna alchimia, niente formule magiche o riti particolari: sono convinto che la scrittura sia un lavoro di artigianato, prima che un vero e proprio esercizio artistico. Ogni giorno mi impegno a stare alla tastiera almeno due ore, per ricavare qualche pagina. Schiena curva sulla scrivania, senza pensare a pubblicazioni e a chi potrà leggerlo. Tiro fuori qualcosa di me stesso, qualcosa che ho vissuto, qualcosa che mi ha colpito, e immergo tutto in una situazione. Il resto viene scrivendo.
Ti concentri meglio sulla scrittura di giorno o di notte e perché?
Di notte, perché di giorno lavoro! No, scherzi a parte, credo che non ci sia soluzione di continuità tra lo scrivere vero e proprio alla tastiera e quei momenti in cui una storia ti accompagna lungo tutta una giornata. Quindi credo che la risposta sia che in qualunque momento rifletto, monto e smonto quello che voglio dire, lo analizzo, lo modifico. Poi, quando ho tempo (principalmente la sera) mi metto alla tastiera e mi lascio influenzare dal lavoro “di testa” della giornata. E mi concentro sulla scrittura.
Il Tempo dentro di noi: ci racconti il perché di questo titolo?
Oh beh…. In realtà avrebbe dovuto chiamarsi come la canzone dei Nirvana che fa incontrare Luca e Lidia, i protagonisti del romanzo… Ma per ovvi motivi di proprietà intellettuale non è stato possibile. Quindi mi sono scervellato per trovare un altro titolo…. Esperienza molto difficile. Poi, facendo l’editing con Stefania Convalle, la mia editrice, ci siamo imbattuti in una frase del libro che è stata poi messa anche nella quarta di copertina.
«Dov’è finito tutto il tempo?» Lidia sembrava sinceramente sorpresa. «Dietro di noi» lui alzò le spalle, sorridendo ancora. «Anzi no» si corresse «dentro di noi.»Ed è il perfetto riassunto del romanzo.
Vuoi raccontarmi brevemente de “Il tempo dentro di noi”, incuriosisci i lettori. Perché dovrebbero leggere il tuo libro?
Perché ci troveranno loro stessi…. Ho scritto di vita quotidiana vista e vissuta attraverso gli occhi di una bella amicizia. Di quelle che durano tutta la vita. Di quelle che tutti vorremmo. Questa amicizia dà ritmo e tono agli episodi del romanzo, nello scorrere di gioie e disperazioni, errori, ripartenze, matrimoni giusti e sbagliati, figli che nascono e persone che muoiono. Tratta dei grandi quesiti quotidiani, con semplicità, guardandosi dentro e attorno. Come ciascuno di noi fa e farà sempre.
Nel tuo libro si parla di amicizia. Secondo te si può parlare di pura e vera amicizia tra uomo e donna, o uno dei due spera sempre che questo legame possa sconfinare in un sentimento più profondo?
Io credo esista ed è un sentimento forte, maturo che ha dignità tanto quanto l’amore. Non è l’anticamera di qualche altro sentimento. Quindi perché volere necessariamente di più? Ho parlato con diverse persone, donne per lo più, che mi hanno confessato di aver superato momenti critici grazie ai loro amici uomini e non desiderano perdere quel tipo di relazione per nulla al mondo. Perché metterla a rischio o cambiarne natura?
Come intendi impostare la promozione dei tuoi libri: ti impegni personalmente in presentazioni presso biblioteche, librerie, centri culturali e assessorati alla cultura, oppure preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili purché se ne parli?
Preferisco metterci la faccia! Voglio conquistare i lettori ad uno ad uno. Quindi preferisco incontri di persona: librerie, biblioteche, cene con l’autore e affini. Da esordiente osservo purtroppo che non è semplicissimo trovare spazi, ma non demordo.
Intendi iscrivere il tuo romanzo Il Tempo Dentro di Noi a concorsi o premi letterari?
Questa è l’intenzione. Sì. Mi piacerebbe. Ma prima voglio impegnarmi nel far conoscere il libro, poi mi piacerebbe cimentarmi in qualche concorso nel 2018. Ce ne sono diversi, la scelta è vasta, e voglio selezionare quello più appropriato.
Che tipo di lettore sei: preferisci sfogliare le pagine dei libri, annusando il profumo delle pagine, oppure ti sei lasciato sedurre dalle nuove tecnologie preferisci gli ebook?
Non posso proprio fare a meno del frusciare delle pagine e del profumo della carta. Non leggo e-book. Sono un uomo analogico: ascolto musica in vinile, tengo come cimeli una macchina fotografica Rolleicord e una 8mm. Come potrei fare a meno dei libri, in carta e inchiostro? Voglio poter sottolineare, fare orecchie alle pagine. Insomma vivere i libri!
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Scrivere per me è metodo…. Non posso farne a meno. Quindi a parte qualche settimana di pausa dopo aver terminato il romanzo… Sono già in cantiere con il prossimo!
Stefano, ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Il tempo dentro di noi
“Il Tempo Dentro di Noi” nasce per scommessa, una di quelle frasi buttate quasi per caso: "non si può descrivere l'amicizia tra un uomo e una donna, ammesso che sia una amicizia possibile". Ed ecco come sono nati Luca e Lidia, i due protagonisti. Questa loro amicizia è il fulcro di tutta la narrazione, è come il segno di interpunzione che dà ritmo e tono agli episodi del romanzo, nello scorrere di gioie e disperazioni, errori, ri-partenze, matrimoni giusti e sbagliati, figli che nascono e persone che muoiono. Il romanzo parla della voglia di vivere e della paura di morire, dai dilemmi giovanili agli orizzonti della vecchiaia, quando si accorciano sempre di più. Tratta di grandi quesiti ma con semplicità, guardandosi dentro e attorno. Come ciascuno di noi fa, o prima o poi farà.
di Stefano Galardini | Convalle Edizioni | Narrativa
Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe, 0111Edizioni.
La mitica 500 blu, Lettere Animate.
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