Libri | Recensione di Ornella Nalon. Canne al vento, di Grazia Deledda, Mondadori, 2012. Una terra aspra, in cui i miti e le leggende segnano il corso della vita della sua gente.
Tre sorelle nubili, di nobili origini ma oramai ridotte in povertà, posseggono solo un piccolo podere da cui ricavano il loro sostentamento, una grande casa quasi diroccata e la fedeltà totale e incondizionata di un vecchio servitore: Efix. La storia si svolge nel paesino di Galte, situato sulla costa tirrenica della Sardegna, nei primi anni del millenovecento.
Ruth, Ester e Noemi Pintor, trascorrono le loro giornate con la solita monotonia, oramai rassegnate a non trovare marito e sempre più provate dal loro stato di indigenza. A portare una ventata di novità, sarà l'arrivo di Giacinto, il nipote sconosciuto avuto dalla sorella Lia, l'unica a trasgredire gli ordini ferrei del padre/padrone e a scappare di casa per raggiungere il “continente”. Lia ha rappresentato un grande disonore per tutta la famiglia e da nessuno dei suoi membri è mai stata perdonata.
La comparsa di Giacinto, rimasto oramai orfano, è vista come una fonte di grande imbarazzo da parte delle zie e come una benedizione da Efix, il quale vede in lui un virgulto di rinascita per la casata. Tuttavia, il sentore delle donne dell'arrivo di nuove calamità si rivela un'intuizione.
Il ragazzo, se pur mosso da buone intenzioni, si dimostra fatuo e immaturo e sarà fonte di nuovi problemi anche se, alla fine, riuscirà a riscattare la sua figura e a portare un po' di pace nella sventurata famiglia. E proprio quando questo avviene, il fedele servo muore, ma la sua dipartita è serena poiché ha ottenuto ciò che voleva ed è aiutato, nel trapasso, dalle cure amorevoli di una delle sue padrone.
Di fatto, Efix è il personaggio cardine del romanzo. Gran parte della storia verte su di lui, sulle sue emozioni, i travagli interiori, le sue paure, le speranze, le fantasie e le sue azioni.
La sua assoluta fedeltà alle donne Pintor sembra esagerata, ma durante lo svolgimento della trama si viene a sapere che in gran parte è dovuta a un forte senso di colpa. Se pur non intenzionalmente, ha causato la morte di Don Zame, il capofamiglia, mentre in preda ad un'ira furibonda, cercava di inseguire la figlia scappata di casa. Nessuno mai lo verrà a sapere, ma la sua coscienza non gli dà tregua e sembra tacere soltanto quando annulla la sua personalità in funzione del bene della famiglia. Una persona umile Efix, così come lo sono quasi tutti i protagonisti di Canne al vento. Lo è Giacinto che approda sull'isola senza arte né parte, lo è Griselda, chiesta in sposa dallo stesso, che si sente impegnata anche quando lui scappa da Galte per cercare di ricostruirsi un futuro in un'altra città. Dimessa è anche Kallina, l'usuraia, che trascorre le sue giornate in cortile a filare e Zuannantoni che suona la fisarmonica per alleviare le sue pene e quelle altrui.
Tutta gente che accetta il suo destino stoicamente, con rassegnazione, così, come le canne si piegano inesorabilmente al vento, ma che poi sono pronte a rialzarsi appena questo si smorza.
Con una scrittura semplice e fluente, Grazia Deledda racconta di eroi nel loro essere forti di fronte alle avversità della vita, alla loro fragilità, alla consapevolezza di un destino già segnato.
Racconta di una terra affascinante e aspra, piena di miti e di leggende che interagiscono con la vita dell'uomo, segnando profondamente il suo corso.
Descrive la sua terra con abbondanza di particolari e la sua storia con dovizia, tanto che i suoi libri possono quasi assumere la funzione di testo storico.
E sta proprio in questa caratteristica, a mio avviso, la sua maggiore forza.
Canne al vento
di Grazia DeleddaMondadori Editore
Narrativa classica
ISBN 978-8844031916
Cartaceo € 8,90€ - Newton Compton 2016
Ebook 2,99€
Sinossi
Unica donna insignita dal Nobel nell'ambito della letteratura italiana e autrice di più di cinquanta volumi tra romanzi e novelle, Grazia Deledda è forse ancora tutta da scoprire, un po' come la sua Sardegna. "Canne al vento" è in questo senso un'opera esemplare: induce, già nel titolo, un'inconfondibile immagine dell'aspro ed essenziale paesaggio dell'isola, ma evoca nel contempo l'immagine universale, "biblica" dell'uomo, fragile e oscillante creatura battuta dalla sorte, ma sempre tentata da un confronto diretto con la forza potente di una misteriosa Giustizia. Forse, dopo aver letto il romanzo, molti lettori avranno come l'impressione che in Sardegna non si va, ma dalla Sardegna si viene.
Ornella Nalon I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie. Quattro sentieri variopinti, Arduino Sacco Editore Oltre i Confini del Mondo, 0111 Edizioni Ad ali spiegate, Edizioni Montag Non tutto è come sembra, 0111 Edizioni. Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto. |
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