Gli scrittori della porta accanto

Il diavolo nel cassetto, di Paolo Maurensig

Il diavolo nel cassetto, di Paolo Maurensig

Libri | Recensione di Davide Dotto. Il diavolo nel cassetto, di Paolo Maurensig, Einaudi, 2018. Naturalmente un manoscritto.

Il breve romanzo di Paolo Maurensig è concepito come un gioco di scatole cinesi. Il narratore iniziale, un noto scrittore, nel corso degli anni ha ricevuto moltissime opere di aspiranti autori. Nella finzione letteraria tra esse scopre, nel far ordine nelle soffitte, quella da cui è tratto Il diavolo nel cassetto. Il manoscritto contiene un'altra voce narrante divorata dalla passione della letteratura la quale, a sua volta, raccoglie il resoconto di tale padre Cornelius.
Come avviene in un testo strutturato in questo modo, ha più di un incipit. Ecco il primo:
Che cosa ci può indurre al gravoso compito di riordinare tutti gli oggetti inutili che abbiamo accumulato negli anni senza mai trovare il coraggio di buttare?
Il secondo rievoca quasi il timbro di Adso da Melk de Il nome della rosa:
«Tremo al solo pensiero di aver steso sulla carta questa storia. Per lungo tempo l’ho trattenuta dentro di me, ma alla fine ho dovuto liberarmi da un peso che rischiava di compromettere il mio equilibrio mentale. Perché di certo è una storia condotta sull'orlo della follia. Eppure l’ho ascoltata fino in fondo, senza mai dubitare delle parole di quell’uomo. Tanto più che a parlare era un sacerdote.»
Infine il terzo dà voce a padre Cornelius (cap. 1):
Non le dirò il nome della località in cui si è svolta questa tragicomica vicenda. Anzi, è mia intenzione fuorviarla per quanto possibile. Ciò per salvaguardare il buon nome di quelli che sono stati i miei parrocchiani. Quanto accaduto, infatti, non è per nulla edificante, ed è difficile credere che, a causa del diavolo, un’intera comunità, in preda all’isteria collettiva, sia stata coinvolta in una serie di eventi che ci riportano ai tempi del medioevo.

A Dichtersuhe, immaginario paese svizzero attorniato dalle montagne, ciascun abitante è un autore di romanzi in cerca di notorietà. 

A gettar scompiglio nella tutto sommato tranquilla comunità, è Bernhard Fuchs, un grande editore di Lucerna (cognome e provenienza sono tutto un programma).
Tra sogni e manoscritti nel cassetto, editor accomodanti, letteratura asservita al chiacchiericcio da strada, non sarà facile per padre Cornelius far valere ragioni diverse da quelle che soggiogano il proprio ego, allettando l'estro dell'artista e ponendo sotto scacco un intero paese. La letteratura è una tentazione troppo forte. Con il suo inesauribile incanto può:
dominare entrambi i campi: il concreto e l'astratto, il terreno e l'ultraterreno.
È un racconto leggero (tragicomico) fino a un certo punto. La lotta contro il male (la vespa rabbiosa) è sempre impari. Vanificarlo, smascherarne i raggiri, chiude solo il primo atto. 
Nel momento stesso in cui le vicende sono rievocate da padre Cornelius, qualcosa continua a muoversi in sottofondo. La volpe (Fuchs), intrufolata nel pollaio, una volta scoperta non cessa di rappresentare il nemico mortale, anzi: il sacerdote non stenta a riconoscere sia quella che sta fuori, sia quella che lo rode dentro di sé. A tal proposito non possono che venire in mente  i romanzi di Georges Bernanos.


Il diavolo nel cassetto

di Paolo Maurensig
Einaudi
Narrativa
ISBN 978-8806236663
Cartaceo: 11,47
Ebook 7,99€

Sinossi
Quando la pace dei boschi è percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. In quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è il diavolo in persona. Le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore. «Tutte le volte che si prende una penna in mano ci si accinge a officiare un rito per il quale andrebbero accese sempre due candele: una bianca e una nera». La letteratura è un affare molto serio per questo borgo svizzero stretto in una vallata quasi soffocata dalle montagne: si narra che Goethe di ritorno dall'Italia vi trascorse una notte per via di un guasto alla carrozza su cui stava viaggiando. Addirittura tre locande, a lui intitolate, si contendono il vanto di averlo ospitato. Inoltre, dal prete anzianissimo che redige le sue memorie alla ragazzina un po' sciocca autrice di filastrocche, passando per il borgomastro, tutti gli abitanti del paese si sentono scrittori e ambiscono a essere pubblicati. Spediscono romanzi per posta e per posta ricevono i rifiuti dagli editori. C'è poco da scommettere, quindi, sul talento di queste mille anime. Finché il diavolo fa il suo solenne ingresso in scena: «tutto nella sua persona pecca di eccesso, il suo riso è sgangherato, il gesto è teatrale, e la voce, la voce poi, dove sembra essere custodito il segreto del suo fascino, è rotonda, impostata, senza asperità, senza picchi, ma cela un sottofondo di sospiri e lamenti». Si professa grande editore e dice di voler aprire proprio lì una filiale della sua prestigiosa casa editrice. Chi non è disposto a un patto col diavolo pur di veder pubblicato il proprio romanzo? L'unico che sembra in grado di capire la pericolosità della situazione è padre Cornelius, mandato dalla diocesi in aiuto del vecchio parroco. Ma forse nasconde anche lui qualche ombra. Paolo Maurensig ci consegna un apologo letterario raffinatissimo e coinvolgente sul narcisismo e la vanagloria, ma anche sulla nostra sete inestinguibile di storie.

Davide-Dotto

Davide Dotto
Sono nato a Terralba (OR) vivo nella provincia di Treviso e lavoro come impiegato presso un ente locale. Ho collaborato con Scrittevolmente, sono tra i redattori di Art-Litteram.com e curo il blog Ilnodoallapenna.com. Ho pubblicato una decina di racconti usciti in diverse antologie.
Il ponte delle Vivene, Ciesse Edizioni.


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