Incipit #156 | Uno splendido lavoro che pochi conoscono: somiglia all'accompagnatore turistico e viene spesso confuso con l'animatore.
Storie di una assistente turistica
di Valentina GeriniRacconti | Viaggio | Umoristico
StreetLib
Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
ebook 2,99€
cartaceo 10,99€
Avevo 22 anni e stavo facendo un corso a Roma per conseguire il patentino di accompagnatrice turistica. L'insegnante parlò a tutta la classe di un'altra professione, l'assistente turistico, descrivendola come un primo, giusto passo verso la professione dell'accompagnatore. Per curiosità, cercai informazioni in internet. Era maggio e la ricerca di assistenti per la stagione estiva era ancora attiva. Così inviai un paio di curriculum senza grandi speranze. Ero attratta da questo pensiero: essere pagata per lavorare in una località di vacanza.
Come era fatto il mondo dei villaggi turistici? L'unica cosa che sapevo riguardo al villaggio era che al suo interno c'erano gli animatori e che si beveva gratis. Questo mi aveva raccontato mia sorella anni prima, di ritorno dal viaggio di nozze in Brasile, trascorso in un Venta Club. Nessuna informazione era pervenuta da mia sorella riguardo un probabile assistente presente in villaggio. Evidentemente lei non si era mai dovuta lamentare...
Ma torniamo a quel giorno di maggio. Fui contattata da TopTarget che mi invitò a un colloquio. Per mia fortuna stava facendo selezione di personale proprio a Roma. Quando si dice essere nel posto giusto al momento giusto! Richiesta: dialettica, spigliatezza, ottimo inglese e soprattutto disponibilità a partire, anche nell'immediato.
Il giorno successivo l'agenzia mi propose un contratto di cinque mesi in Grecia, nell'isola di Kos. Ancora ignara di quali fossero i compiti, le mansioni, le gioie e i dolori dell'assistente turistico, accettai l'incarico. Come sempre ero spinta dalla mia curiosità di scoprire e dalla voglia irrefrenabile di andare oltre il semplice viaggio, di vivere in un luogo per diversi mesi e comprenderne usi e costumi.
Preparati i bagagli, salutati gli amici e la famiglia, come se stessi partendo per una spedizione senza ritorno verso il Polo Sud, ormai i giochi erano fatti. Pronti, attenti, via... si parte!
Da Fiumicino a Kos, volo diretto verso una nuova avventura. Sentivo le persone parlare di un fantomatico Eden Village, di un non ben specificato villaggio di Kardamena, di una gentile assistente che li avrebbe accolti in aeroporto. Questa gente parlava del posto in cui avrei lavorato e io ero eccitata come una bambina davanti al regalo di Natale da scartare.
Dall'arrivo in aeroporto alla presa di possesso del desk assistenza passò un attimo. Il lavoro mi piaceva e capii subito che quello fosse, almeno per me, il lavoro più bello di tutti e che il villaggio turistico o, più in generale, il centro operativo di una località di vacanze, fossero un mondo a sé. Un mondo parallelo, dove chi arriva è in vacanza e chi ci vive lavora per rendere questa vacanza la migliore di tutte, dove tutti sorridono perché chi è in vacanza è felice e chi è a lavorare lo fa con passione.
Si tratta di un mondo dove tutto è amplificato, si è sereni, sempre col sorriso, si fanno amicizie che durano una vita anche se lo stress a volte è così denso che si può tagliare a fette.
Il lavoro dell'assistente turistico è la ciliegina finale di un processo iniziato in agenzia di viaggi, passato tramite il tour operator e conclusosi con l'arrivo dell'ospite in hotel. Il cliente è al centro della vacanza e l'assistente è colui che, in ogni modo, deve farla filare liscia. A renderla indimenticabile ci pensa l'animazione, l'assistente deve prevenire, evitare, sistemare ogni problema. Sempre in balia degli eventi, con i suoi (quasi) super-poteri, il suo carisma e la sua capacità di comunicare, riesce (quasi sempre) ad accontentare tutti. Camere vicine, letti sperati, tavolo rotondo, ombrelloni in prima fila, posti finestrino sul volo di ritorno, prima fila sull'autobus sennò vomito, escursione scontata, chiamata di un medico alle tre di notte, torta di compleanno all'ultimo momento, prolungamento del soggiorno, appropriazione indebita dei teli mare, sottrazione del posacenere del tavolino del bar, esagerato consumo di alcolici inclusi nell'all inclusive, perdita del volo... L'assistente tutto vede e tutto può.
Al di là dell'esperienza di vita che favorisce la crescita personale,
Per esempio:
Mercoledì, è il lunedì dell'assistente. Vengono comunicate le liste degli arrivi e così la sera si fa mezzanotte per lavorarle, sistemarle, semplificarle e renderle leggibili a chiunque.
Giovedì, giornata di controlli. Si fa il controllo camere con la Reception, per assicurarsi che siano presenti tutte le prenotazioni e, soprattutto, che siano state rispettate le note perché, l'assistente lo sa, sono solo note non una garanzia, ma il cliente questo lo ignora. Questo porta via un gran numero di ore, se poi si pensa che spesso un assistente turistico segue più hotel, va da sé che la giornata voli dritta al tramonto senza tempo per una cena al ristorante. Forse ci si concede una pizza in camera, circondati da fogli, liste e buste di benvenuto.
Venerdì, tempo di meeting. Si fa la riunione settimanale con tutto lo staff assistenza, capo animazione, direttore di hotel e tutti quelli che lavorano nell'aera operativa, per definire l'importante giornata di arrivi e partenze. Si prenotano i transfer, si definiscono gli orari di ogni assistente. La sera una cena staff è quasi d’obbligo; persone che ormai sono più amici che colleghi. Una cena piena di risate, per scrollare di dosso la settimana quasi conclusa e caricarsi per quella che sta per iniziare.
Sabato, giornata di arrivi e partenze. Si comincia con il primo transfer diretto in aeroporto senzapassaredalvia e si finisce chissàquando. Lì ci si destreggia tra i check-in di chi parte e i voli che invece arrivano. Salta di qua e salta di là, vento, nebbia, black-out, un panino al volo, una barretta di cioccolato, ancora check-in e ancora arrivi, una dormita di una mezz'oretta sul bus mentre si aspetta il volo in ritardo (come quando il volo che arrivava da Bergamo aveva accumulato cinque ore di ritardo e i clienti, imbestialiti, stavano per radere al suolo l'unico piccolo chiosco presente nella zona dei gate dell'aeroporto e ho dovuto, a gentile richiesta del personale greco, fare un annuncio all'altoparlante per calmare le acque) e allora chi va a prendere un paio di pizze che ce le dividiamo?, bim bum bam in aeroporto stasera ci rimani tu, la signora ha perso il bagaglio e deve fare la denuncia, sono arrivate due persone in più e dove le mettiamo?... Insomma, tra una cosa e un'altra si fanno le due di notte che nemmeno ce ne siamo resi conto. Il sabato è la giornata più lunga della settimana ed è anche la più importante. È il biglietto da visita con il quale l'assistente si presenta al cliente. Se il cliente arriva e non si sente ben accolto la vacanza è già per metà rovinata. L'assistente sarà così costretto per il resto della settimana a cercare di entrare nelle grazie dell'ospite. Questo giorno è quello che dà la forza per affrontare la settimana e poco importa se non si ha tempo per mangiare come si deve. L'assistente durante la giornata di arrivi e partenze ha una resistenza alla fame e alla stanchezza che nemmeno un orso in letargo.
Domenica, riunioni di benvenuto. Si fanno tutti i briefing con i nuovi arrivati. In questa giornata l'assistente residente si dedica al suo villaggio, mentre l'assistente itinerante vola da un hotel all'altro per poter incontrare tutti gli ospiti. Anche 10 hotel in un giorno. Senza dimenticare la vendita delle escursioni, i cambi camera e la risoluzione di problemi che, a volte, sembrano solo capricci. Ciò che sembra matematicamente impossibile un assistente turistico lo fa, perché l'assistente tutto può, lo abbiamo già detto.
Lunedì, si iniziano a tirare le somme. Si tirano le somme delle escursioni, che sono il pane con cui l'assistente mangia se vuole uscire dal villaggio e divertirsi un po' con i suoi colleghi. Prima di andare a cena si inviano in sede tutte le segnalazioni degli ospiti arrivati che risultano più difficili da trattare e le relazioni della settimana appena conclusa. Una volta spento il pc, l'assistente turistico entra finalmente al ristorante per mangiare un pasto decente come non accade da venerdì sera. Stremato dal week end, con un gran desiderio di dormire otto ore filate e posare il giorno dopo le sue dolci natiche su una sdraio all'ombra di un ombrellone, prende qualcosa dal buffet, qualsiasi cosa purché non sia pizza. Una volta seduto, con lo sguardo rivolto al muro perché gli occhi sono troppo stanchi per guardare altrove, arriva lei. La gentile signora si siede accanto: «Scusa se ti disturbo mentre mangi, posso?». E mentre chiede se può, ormai ha già iniziato: «Ma secondo te devo mettere un repellente per le zanzare? Ho le spalle completamente bruciate, devo mettere la protezione? Il mio agente di viaggio non me ne aveva parlato». L'assistente ascolta e sorride, pensando che visto che siamo a Zanzibar e ci sono delle zanzare che sembrano elefanti sarebbe il caso che mettesse il repellente e che se ha prenotato con un'agenzia di viaggio, scegliendo consapevolmente la destinazione, sa anche che Zanzibar si trova vicino all'equatore, fa un caldo bestiale e il sole scotta anche solo a guardarlo dalla finestra. Ma non risponde in questo modo, perché lui è un assistente turistico e nel suo DNA si trova anche il gene del gentil-attore, così risponde: «Certo, signora, si figuri, nessun disturbo. Io le consiglio vivamente un repellente e anche una buona protezione solare. Ah, guardi un po', è arrivato il dolce, è buonissimo, le consiglio di andare a prenderne un pezzo! Buon appetito».
Martedì, il giorno off. Salvo ricoveri ospedalieri inaspettati o calamità naturali, oggi l'assistente riesce a prendersi una mezza giornata libera e a godere del mare e del sole del fantastico posto in cui si trova, maledicendo la frase che tutti quelli che arrivano il sabato gli dicono: "Facendo l'assistente sei sempre in vacanza". No, non è vero, perché quando l'assistente si sdraia in spiaggia puntualmente il telefono squilla o magari inizia a piovere. Ma è anche vero che durante il tempo libero può guardare splenditi tramonti, conoscere culture diverse e vedere una natura completamente differente da quella di casa. E, non da meno, il lavoro dell'assistente si ripercuote anche sulla sua famiglia. Perché, se è vero che per il poco tempo libero non si riesce mai a parlare con la mamma ad orari decenti e si ringrazia l'esistenza di WhatsApp che ci permette di comunicare in tempo reale senza pagare una telefonata intercontinentale, è anche vero che la sua famiglia, per raggiungerlo e trascorrere con lui le vacanze, si ritrova a dover scegliere come meta per le vacanze un fantastico villaggio della Repubblica Dominicana o un piccolo centro di pescatori in Thailandia. (Quando sono partita io, gli smartphone ancora non esistevano e, se andava bene e trovavo una buona connessione, riuscivo a vedermi coi miei genitori via Skype una volta a settimana. Poi è arrivato Facebook, gli smartphone con la connessione internet e tutto è diventato più semplice).
Ecco, questo è ciò che fa un assistente turistico.
Torniamo di nuovo a quella mia prima stagione, a Kos. Giorno dopo giorno iniziavo a imparare. Dopo Kos accettai una nuova destinazione: Zanzibar. E mi legai così tanto all'Africa e ai Masai che volevo tornare lì. Ma l'agenzia mi propose i Caraibi. Come rifiutare? E poi ancora Kos. Grazie a queste esperienze ho anche ripreso a scrivere e sono nati i miei tre romanzi e, infine, questa raccolta di storie.
Torniamo di nuovo a quella mia prima stagione, a Kos. Giorno dopo giorno iniziavo a imparare. Dopo Kos accettai una nuova destinazione: Zanzibar. E mi legai così tanto all'Africa e ai Masai che volevo tornare lì. Ma l'agenzia mi propose i Caraibi. Come rifiutare? E poi ancora Kos. Grazie a queste esperienze ho anche ripreso a scrivere e sono nati i miei tre romanzi e, infine, questa raccolta di storie.
Quarta di copertina
"Storie di una assistente turistica" di Valentina Gerini, Gli Scrittori della Porta Accanto per StreetLib, 2018.
«Ho pagato per il sole!» disse il cliente, in un giorno di pioggia ai Caraibi. Ma l’assistente, seppur dotata (quasi) di superpoteri, non poteva farci molto.
L’assistente turistico in villaggi vacanza è un mago del problem solving alle prese con richieste pretenziose, emergenze sanitarie, clienti più o meno bizzarri, difficoltà improvvise da risolvere in quattro e quattr’otto. Sullo sfondo ci sono scenari tropicali come il mare cristallino di Santo Domingo o il cielo stellato di Zanzibar, i profumi delle spezie e le amicizie stagionali che poi durano una vita. Non si separa mai dalla sua carpetta, è capace di stare sveglio 24 ore, mangiare avanzi di pizza ad orari improbabili, portare la camicia anche se fuori ci sono 35 gradi e di sorridere, sempre e comunque, senza mai perdere la calma. E per quanto si lamenti dei turisti, degli overbooking, dei cambi camera e dei ritardi aerei, l’assistente in fondo è consapevole di fare uno dei lavori più belli del mondo Scritta da chi assistente turistica lo è veramente, questa raccolta di racconti narra in maniera comica le avventure di un tour rep.
L’assistente turistico in villaggi vacanza è un mago del problem solving alle prese con richieste pretenziose, emergenze sanitarie, clienti più o meno bizzarri, difficoltà improvvise da risolvere in quattro e quattr’otto. Sullo sfondo ci sono scenari tropicali come il mare cristallino di Santo Domingo o il cielo stellato di Zanzibar, i profumi delle spezie e le amicizie stagionali che poi durano una vita. Non si separa mai dalla sua carpetta, è capace di stare sveglio 24 ore, mangiare avanzi di pizza ad orari improbabili, portare la camicia anche se fuori ci sono 35 gradi e di sorridere, sempre e comunque, senza mai perdere la calma. E per quanto si lamenti dei turisti, degli overbooking, dei cambi camera e dei ritardi aerei, l’assistente in fondo è consapevole di fare uno dei lavori più belli del mondo Scritta da chi assistente turistica lo è veramente, questa raccolta di racconti narra in maniera comica le avventure di un tour rep.
★★★★★
Il buon giorno si vede dal mattino, dicono, e un buon incipit e una copertina accattivante possono essere il perfetto bigliettino da visita di un libro.
Secondo voi, quante stelline si merita il biglietto da visita di questo libro?
Tutti i nostri incipit:
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