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Eva Milan presenta: Nemesis

Eva Milan presenta: Nemesis - Intervista

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini Nemesis, i primi quattro libri della saga fanta-thriller di Eva Milan, Youcanprint, 2017, ambientata in un futuro prodotto dall'accelerazione tecnologica in ogni ambito.

NEMESIS, I PRIMI QUATTRO LIBRI

di Eva Milan
Youcanprint
Thriller
ISBN 978-8892684881
cartaceo 25,41€
ebook 6,99€

Anno 2041. Arcadia è il Nuovo Mondo ipertecnologico, blindato e protetto dalla devastazione della guerra nucleare, governato da un server centrale. Oltre i confini inviolabili di Arcadia il resto del pianeta è il Nyx, il mondo in agonia e in balia del fallout nucleare. Nemesis, un gruppo di esperti reporter e hacker confinati nel Nyx, riesce a violare il server centrale per trasmettere le terrificanti notizie dal Nyx. Ogni loro trasmissione è considerata un atto terroristico e getta nel panico gli abitanti di Arcadia. Quando avviene un eclatante suicidio, la redattrice di Arcadia Tv Julia Conrad indaga clandestinamente su questo mistero. Le indagini, con l'aiuto dell'amico Antonio, abile esperto di informatica, la porteranno a incontrare il bizzarro ispettore della Sicurezza di Arcadia, Alan Sinclair. Attraverso la sinergia che li vedrà impegnati a investigare su una catena di omicidi, cospirazioni, crimini sociali e ambientali tra loro collegati, i tre protagonisti affronteranno numerosi pericoli e crisi esistenziali, portando alla luce le verità sulla natura di Nemesis, l'origine di Arcadia e gli eventi che hanno scatenato la guerra nucleare per il dominio tecnologico del pianeta.


L'autore racconta



Buongiorno Eva Milan, e benvenuta. Come è nata l’idea della saga di Nemesis? È nata prima la trama o prima il titolo?

L’idea è nata dal fatto che volevo trovare un linguaggio adatto per descrivere lo stato contemporaneo dell’informazione con l’evoluzione della singolarità tecnologica in modo che fosse accessibile a tutti e quindi ho scelto la forma romanzo anziché quella del tipico saggio sui media che spesso resta chiuso in ambienti ristretti di intellettuali e appassionati dell’argomento, mentre si tratta in realtà di temi che riguardano tutti molto da vicino. Che fosse un romanzo a sfondo fantascientifico è venuto da sé. Lo scenario che ci troviamo di fronte è quello di un futuro accelerato, sostituito dall’imminenza perpetua, la cui percezione collettiva è il prodotto di un’accelerazione tecnologica in ogni ambito. La fantapolitica poi non poteva mancare perché le dinamiche della gestione dei grandi media tradizionali sono intrinsecamente legate agli interessi del potere politico ed economico. Da questi interessi oggi dipende anche lo sviluppo accelerato dell’intelligenza artificiale in tutte le sue forme, compresa quella del controllo sociale e intellettuale. Essendo il mio primo romanzo dopo tanti anni di musica, ho voluto dedicare il titolo alla mia prima band, che si chiamava appunto Nemesis. Oltre al richiamo autobiografico, il significato corrispondeva perfettamente al senso del romanzo, “acerrimo nemico” o “nemico indistruttibile”, riferito al grande potere di uno schiacciante monopolio mediatico, di un pensiero dominante. All’interno di questo si sviluppa la componente del thriller, che per me è stata una struttura ideale di narrazione, a rappresentare una percezione frammentata degli eventi contemporanei, apparentemente sconnessi, in cui spesso è difficile rintracciare un filo conduttore di cui è necessario tenere traccia.

E.M. Cioran affermava: “I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno”. Ci anticipi qualche indiscrezione sulla trama di Nemesis, quanto basta per incuriosire il lettore?

Essendo prevalentemente un thriller non posso rivelare molto oltre la sinossi che è già visibile nella presentazione del libro. La narrazione è costellata di colpi di scena, complotti, inganni e rivelazioni, veri e propri ribaltamenti di scenari e identità dei personaggi, un racconto dove niente è come sembra e tutto è simulato... nel romanzo, che poi è diventata una saga in più libri (i primi quattro in volume unico, i successivi saranno pubblicati a maggio), agiscono numerosi personaggi e situazioni a incastro. Posso rivelare che si racconta dell’invenzione del Mind Transfer, un dispositivo per la comunicazione telepatica e l’upload della mente umana su dispositivi hardware che verrà usato come una potentissima arma di controllo psichico ma anche come vera e propria arma letale in continua evoluzione, che sfugge al controllo del suo creatore.

Sonia Carboncini ha affermato che lo scrittore è un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza? Quanto c’è di autobiografico e quanto di romanzato?

Verissimo! Ho rubato molte vite, ahahah! Il capo supremo di Nemesis, di cui non posso rivelare l’identità per non rovinare il colpo di scena, è ispirato a un mio caro amico giornalista d’inchiesta, una persona vicina e reale di grande esperienza da cui ho imparato molto sul giornalismo. Per il resto ho rubato soprattutto vite di personalità pubbliche... Ho dedicato i personaggi dei reporter di Nemesis a giornalisti autorevoli che stimo molto, attribuendo loro esplicitamente il cognome: quindi ci sono tributi a John Pilger, Robert Fisk, Saymour Hersh, allo scrittore palestinese Edward Said... Attraverso altri personaggi ci sono richiami a Leo Strauss, uno dei padri del partito neoconservatore degli Stati Uniti, a Donald Rumsfeld e al Presidente degli Stati Uniti Harry Truman. L’hacker Antonio, forse il personaggio a cui sono più affezionata, è stato ispirato in particolare dall’attore inglese Jim Sturgess, nell’aspetto e nella personalità sensibile e fuori dagli schemi. Accanto a questo, di autobiografico c’è moltissimo, a partire dalla mia formazione di mediattivista nell’informazione indipendente, ma anche come conoscitrice di cultura, musica e politica statunitense, nonché appassionata di storia degli indiani d’america. Personalmente mi riconosco molto nel carattere e nelle idee di entrambi Julia e Antonio.


Nemesis è ambientato in uno scenario di ipotetico futuro. Si è reso necessario un lavoro di ricerca per descrivere gli ambienti e i paesaggi o non è stato necessario? Hai scelto queste location per necessità, per moda o per altri motivi?

L’ambientazione principale del racconto è Seattle, negli Stati Uniti. In generale la costa nordovest degli Stati Uniti, l’area del Puget Sound nello stato di Washington. Anche questo è un forte riferimento autobiografico perché ho vissuto a Seattle nei primi anni novanta e la considero un po’ una seconda casa. Ho scelto Seattle e l’area circostante perché sono luoghi che conosco bene e questo mi ha facilitato molto nella costruzione delle ambientazioni. Oltre ad essere la città-simbolo di Bill Gates, quindi di quell’inizio di rivoluzione tecnologica su cui è incentrato il romanzo, è anche la patria dell’ultima ondata del rock di massa che è avvenuta negli anni novanta con la scena grunge, a cui nel romanzo ci sono diversi richiami. Si tratta soprattutto di un riferimento affettivo per me, ed era il luogo ideale anche come scenario paesaggistico, meraviglioso ma alle volte un po’ misterioso e inquietante, dove far sorgere il Mondo Nuovo di Arcadia.

Stralci d’autore: lasciaci uno spaccato accattivante tratto da Nemesis.

Si ritrovarono sul vecchio molo, al tramonto, con le spalle appoggiate al container, Julia, Antonio e l'ispettore Alan Sinclair. Nessuno apriva bocca. Julia era semplicemente furibonda, con il mondo intero. Se ne stava sulle sue, con le braccia incrociate, e non rivolgeva la parola agli altri due. Il mondo le sembrava una grande menzogna, in cui non ci si poteva fidare di nessuno. Quel mondo nuovo in cui aveva vissuto metà della sua vita, libero dalle piaghe del mondo precedente alla guerra, libero dai poteri politici, dalla disinformazione, dalle disuguaglianze, dall'inquinamento, dai soprusi e i tradimenti, tutto era falso. Le uniche persone che le erano sembrate autentiche, erano dei disadattati: Savannah, Sisifo, Drago. Una era morta, l'altra era un'autistica confinata in una riserva, e il terzo era un tossico che ora si trovava agli arresti. E poi c'era Nemesis, un gruppo considerato terrorista, che faceva l'unica cosa che per lei aveva un senso, il giornalismo d'inchiesta. Tutti relitti del vecchio mondo incompatibili con il sistema di Arcadia, e ora anche lei stessa sentiva di appartenergli sempre meno.
Come la volta precedente, arrivò Seagull con il suo motoscafo, che li condusse attraverso la baia; fecero la traversata in completo silenzio. Ora, diversamente dalla prima volta, uscire da Arcadia le sembrò una liberazione, tranne per il fatto che ciò che ancora la legava a quel mondo era con lei su quel motoscafo. L'ispettore, che ai suoi occhi rappresentava il sistema, e Antonio, che l'aveva ingannata...
... e mi fermo qui per non fare spoiler!

Un proverbio svedese cita così: “in un buon libro la cosa migliore è fra le righe”. Tra le righe è celato qualche messaggio particolare o il tuo obiettivo è esclusivamente quello di intrattenere piacevolmente il lettore?

Magritte avrebbe detto “Ceci n’est pas une pipe”! Come spiegavo all’inizio, il romanzo è partito come pretesto per scrivere dello stato contemporaneo dei media e gli effetti della loro simbiosi con la singolarità tecnologica, dalla prospettiva di chi come me ha fatto un’esperienza di informazione alternativa e critica dei media, ma credo che su tutto prevalga il senso di impotenza verso il crollo di importanti valori di riferimento novecenteschi propri delle democrazie occidentali da cui sta dipendendo una profonda trasformazione del mondo, e il concetto di resistenza di un’ideale libertario di giustizia sociale e libertà contro ogni forma vecchia e nuova di oppressione.


Fornisci ai nostri lettori tre buoni motivi per leggere il tuo romanzo.

Io credo che al di là degli argomenti a cui è ispirato, sia un romanzo avventuroso e divertente che offre uno sguardo sul presente e le incognite sul destino imminente della specie umana. Coloro che lo hanno letto finora lo hanno definito avvincente dal punto di vista narrativo ma anche illuminante per quanto riguarda la riflessione sugli aspetti di cui ho parlato. Quindi i tre motivi potrei riassumerli in: appassionante, divertente, illuminante!

In un romanzo di fantascienza questa domanda è d’obbligo: progetti per il futuro?

È imminente la pubblicazione del seguito della saga di Nemesis, con l’uscita dei Libri 5 e 6 entro il mese di maggio... ma il futuro non esiste!

Allora impariamo dal passato e godiamoci il presente! Grazie Eva Milan per essere stata con noi, in bocca al lupo per i tuoi progetti imminenti.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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