Gli scrittori della porta accanto

Io non ho paura, di Niccolò Ammaniti

Io non ho paura, di Niccolò Ammaniti - Recensione

Libri Recensione di Ornella Nalon. Io non ho paura di Niccolò Ammaniti, Einaudi 2010. L'ingenua innocenza di Filippo, il sequestrato, e del suo “angelo custode” Michele in un romanzo ben ideato, ben scritto, avvincente.

Sembra un'estate come tante, quella del 1978. Un'estate afosa dove i cocenti raggi del sole, da intere settimane, arroventano i muri delle quattro case che costituiscono il piccolo borgo di Acque Traverse (un immaginario paese del sud Italia) e maturano in fretta le spighe che coprono le sue terre come fosse una immensa coltre gialla. Dove il solito gruppetto di amici sfida il caldo torrido con le loro partite di pallone o le corse in bicicletta. Tra questi, c'è Michele Amitrano, un bambino sveglio e vivace che spesso si deve portare al seguito la lagnosa sorellina di cinque anni. È lui il protagonista, colui che si troverà a vivere un'esperienza che cambierà il corso della sua vita.
Durante un'escursione in un vecchio casolare fatiscente e abbandonato, Michele scopre una fossa nel terreno al cui interno scorge un corpo inanimato: sembra un ragazzino e pare sia morto! Poi, invece, scorge un lieve movimento e capisce che è ancora in vita.
La sorpresa, l'agitazione e il timore di essere scoperto lo inducono a sistemare la buca come l'aveva trovata e a non proferire parola con i suoi compagni. Invece, cercherà di raccontare la sua scoperta ai genitori, ma in tutte le occasioni si sovrapporrà qualche evento che lo farà desistere dal parlarne.

Dunque, il rinvenimento del bambino rimane un segreto la cui prorompente componente emotiva si amplificherà con il tempo, man mano che le visite alla fossa si fanno sempre più frequenti e l'amicizia tra i due bambini diventa più solida.

Nella loro ingenua innocenza, sia Filippo, il sequestrato, che il suo “angelo custode” Michele, sembrano non comprendere appieno la gravità della situazione, almeno finché quest'ultimo non scoprirà il coinvolgimento di persone a lui molto vicine e l'ordito di una trama dai risvolti tragici.
Ammirevole l'identificazione di Niccolò Ammaniti con un ragazzino di nove anni, Michele, che è la voce narrante e il protagonista assoluto di Io non ho paura; nulla potrebbe far supporre che il racconto sia narrato da una persona adulta. Il registro è basso e nei dialoghi tra bambini spesso i verbi sono coniugati in maniera errata, compatibilmente con il parlato infantile, e la struttura è per lo più costituita da frasi semplici e poco articolate. Ciò non deve indurre a credere che il ritmo narrativo sia lento, anzi, per tutta la durata della storia permane alta la curiosità di arrivare all'epilogo anche se, devo ammettere, è stata la parte che mi ha meno entusiasmato. Forse non avrei voluto che terminasse in quel modo, o forse mi è sembrato troppo affrettato e non propriamente conclusivo, il che non risponde pienamente a tutta l'aspettativa creata.

Non ho visto l'omonimo film diretto da Gabriele Salvatores, che peraltro si è aggiudicato ben due David di Donatello ma, da quanto ho letto, rispetto al libro, il finale è stato leggermente ampliato, ed è questa versione che io preferisco.

Ciò non toglie che Io non ho paura, di Niccolò Ammaniti, sia davvero ben ideato, ben scritto e assolutamente avvincente. Perfettamente descritti i paesaggi assolati di campagna che sembrano rimarcare ancora di più le tenebre della prigionia del piccolo Filippo, virgulto indifeso e fragile di fronte alla cattiveria umana. Quella cattiveria che Niccolò Ammaniti ha voluto mostrare con il volto umano, con un cuore che può voler bene, con delle labbra che possono baciare, con delle mani che sanno accarezzare ma, allo stesso tempo, anche uccidere. A dimostrazione che il mostro non è il fantasma o il lupo mannaro che il bambino tanto teme, bensì una persona dall'apparenza comune che può affiancarsi a noi nella vita di tutti i giorni e può addirittura far parte della nostra stessa famiglia.
È costata davvero molto cara quell'estate del '78 al nostro piccolo eroe il quale non poteva trovare mezzo più veloce ed altrettanto intenso per sconfiggere efficacemente le sue paure e per potere affermare, a pieno diritto “Io non ho paura”!


Io non ho paura

di Niccolò Ammaniti
Einaudi
Narrativa
ISBN 3125658683
ebook 6,99€
Cartaceo 8,74€

Sinossi
Dopo Ti prendo e ti porto via, Niccolò Ammaniti in questo romanzo va al cuore della sua narrativa, con una storia tesa e dal ritmo serrato, un congegno a orologeria che si carica fino a una conclusione sorprendente: e mette in scena la paura stessa. Michele Amitrano, nove anni, si trova di colpo a fare i conti con un segreto cosí grande e terribile da non poterlo nemmeno raccontare. E per affrontarlo dovrà trovare la forza proprio nelle sue fantasie di bambino, mentre il lettore assiste a una doppia storia: quella vista con gli occhi di Michele e quella, tragica, che coinvolge i grandi di Acqua Traverse, misera frazione dispersa tra i campi di grano. Il risultato è un racconto potente e di assoluta felicità narrativa, dove si respirano atmosfere che vanno da Clive Barker alle Avventure di Tom Sawyer, alle Fiabe italiane di Calvino. La storia è ambientata nell'estate torrida del 1978 nella campagna di un Sud dell'ltalia non identificato, ma evocato con rara forza descrittiva. In questo paesaggio dominato dal contrasto tra la luce abbagliante del sole e il buio della notte, Ammaniti alterna a colpi di scena sapienti, la commedia, il mondo dei rapporti infantili, la lingua e la buffa saggezza dei bambini, la loro tenacia, la forza dell'amicizia e il dramma del tradimento. E insieme tratteggia un indimenticabile campionario di adulti. Romanzo della scoperta di sé attraverso un rischio estremo, e la necessità di affrontarlo, lo non ho paura diventa un addio struggente all'età dei giochi e dello stupore, all'energia magica che ci fa lottare contro i mostri. E si insinua sotto pelle in ciascuno di noi, come una tenera pugnalata nel petto.

Ornella Nalon

Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, 0111 Edizioni.
Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto.


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