Libri Mini recensioni di Beatrice Rurini. Clandestino. La caccia è aperta, di Furio Colombo, La nave di Teseo, e Torpedone trapiantati, di Francesco Abate, Einaudi.
Da dove arrivano, e cosa cercano, i migranti che tentano la via del Mediterraneo? Cosa sono, e come si diffondono, le fake news sui flussi migratori?
«Tutto quello che vi hanno raccontato sul traffico in mare di soldi, barche, navi, soccorso, vita e malavita dei migranti, non è vero: in nessun tempo, in nessun luogo, in nessun punto. Conservare questa nota e verificate quando qualcuno presenterà le prove.»Dissertazioni a carattere breve tra Furio Colombo e i suoi lettori, domande lecite e interessanti per cui la risposta non esiste. Esistono però le incongruenze e i paradossi del nostro tempo, è giusto porre domande ed esigere risposte, rimanendo nel politically correct senza farsi illusioni di riuscire a salvare il mondo.
Col piglio che da sempre denota la sua penna, in Clandestino. La caccia è aperta stabilisce un contatto tra il politichese e i lettori in maniera non banale ma senza essere promosso o pedestre.
Spiccio ma preciso, un libro che sarebbe sempre da sfogliare per non perdere la bussola.
Clandestino. La caccia è aperta
di Furio ColomboLa nave di Teseo
Inchiesta
ISBN 978-8893446006
Ebook 4,99€
Cartaceo 11,90€
Sinossi
Di immigrazione si parla molto, nelle cronache dei giornali e in tv, nei dibattiti pubblici e nelle discussioni private. Eppure molte domande sull'argomento restano ancora senza risposta. Quali sono i limiti e le responsabilità delle politiche italiane ed europee sull'accoglienza? Che cosa possiamo davvero fare? Con l'intensità e il rigore del grande giornalista, Furio Colombo racconta uno dei temi più caldi del nostro tempo, ne evidenzia le incongruenze e i paradossi, e suggerisce una lettura che sfida il politically correct con la forza delle idee e della ragione. Attuale, scomodo, necessario, questo libro parla in modo diretto, soprattutto a chi non è d'accordo, di ius soli e dei "nostri valori", di frontiere chiuse e di terrorismo, di guerre lontane e della violenza quotidiana, razzista e xenofoba, che infiamma le nostre città.
Abate ha la capacità di raccontare con leggerezza e in maniera non scontata una gita sociale in giro per la Sardegna, un gruppo di trapiantati accompagnati dai parenti, tra i quali la mitica mamma, già protagonista del precedente Mia madre ed altre catastrofi.
Metti che l'autore, Francesco Abate, sia un giornalista piuttosto competente e che il libro, Torpedone trapiantati, sia scritto con una certa cura. Metti che l'autore abbia voglia di sdrammatizzare e presenti una storia con una certa verve. Metti che l'argomento sia un po' delicato e che un po' (ma solo un po') di retorica non guasti... tutto questo pero' è un po' semplicistico per presentare questo breve romanzo.Nel momento in cui vuoi sensibilizzare il pubblico su quelle che sono le problematiche di chi è riuscito ad andare avanti con un trapianto di organi, o fai un saggio didascalico, ma devi essere un medico e non tutti apprezzano, o crei una vicenda che abbia un sottofondo comico-grottesco. Qui Abate ne fa una sorta di cartellone e presenta una galleria di personaggi molto particolari e l'autore ne fa parte bellamente: pur essendo descritti in un modo che può sembrare surreale, appaiono come eroi di un mondo parallelo. Nel definire le loro strampalate caratteristiche, l'autore si mostra complice e non giudice: non li vuole deridere, ma li vuole accompagnare. È sicuramente incoraggiante vedere queste persone che continuano a vivere: la loro vita, però, è stata pagata con il prezzo della morte di qualcun altro.
Assolutamente da leggere.
Torpedone trapiantati
di Francesco AbateEinaudi
Narrativa
ISBN 978-8893446006
Ebook 7,99€
Cartaceo 12,75€
Sinossi
Una «comitiva di sopravvissuti»: a dieci anni esatti dal suo trapianto di fegato, Francesco viene invitato a una rimpatriata cui interverranno cento trapiantati assieme alle rispettive famiglie. È titubante, non sa se partecipare, ma alla fine, trascinato per un orecchio dalla Mamma, sale con lei sul torpedone. Acciacchi, fobie, farmaci indispensabili e piccole miserie: i protagonisti di questa gita somigliano ciascuno a una maschera della commedia, dal timido al giullare, dallo sbruffone al pauroso. In comune hanno il fatto di essere nati due volte, che è un dono immenso, ma anche una responsabilità. Quella di dover essere felici. Con la sua voce carognesca e a tratti malinconica, Abate ci racconta la storia della nostra fragilità e, al contempo, della nostra cocciuta voglia di vivere.
Beatrice Rurini Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano. |
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