Presentazione libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Nella sua ultima silloge, Sursum Corda. Ad Ovest dei versi (Augh! Edizioni), Vincenzo Mirra racconta con la poesia la vita e il coraggio.
Vincenzo Mirra è nato a Napoli nel 1973, dove si è diplomato all'Istituto Nautico e laureato in Ingegneria Aeronautica ad indirizzo Spaziale. Alle passioni per la navigazione, il mare e l’astronautica, ha aggiunto quelle per la poesia, la scrittura, i viaggi ed il teatro.
Nel 2016 ha pubblicato con Augh! Edizioni la sua prima silloge, Isole, legata ad esperienze e taccuini di viaggio. Alcuni testi di Isole sono stati utilizzati per la messa in scena di un lavoro teatrale ispirato a "I viaggi di Gulliver" presso il teatro di Vicopisano. Vincenzo ha inoltre ideato e condotto il recital "Isole" nel calice, Di-versi e Di-vini, un suggestivo itinerario eno-letterario nel Mediterraneo, tra epica, poesia e gusto, presentato nel corso della rassegna “Slow Food Marina Slow 2017”.
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Vincenzo Mirra presenta Isole
Con la stessa casa editrice ha pubblicato la sua nuova raccolta di poesie Sursum corda. Ad Ovest dei versi, dedicata ed ispirata al valore del coraggio che viene declinato simbolicamente in quattro versi cardinali. Con la poesia Zyg Bau, Munt Man della silloge ha ricevuto menzione di merito dalla Rivista letteraria "Orizzonti" per la Giornata Mondiale della Poesia 2018.
Vincenzo è autore del blog letterario Beaufort, scritture al vento e taccuini di mare, e collabora con il webmagazine Gli Scrittori della porta accanto, con il quale ha pubblicato a puntate il racconto scientifico Dei buchi neri e di altre stelle o quasi stelle dell’Universo, un saggio di scienza divulgativa che presto sarà pubblicato in una nuova veste editoriale per ragazzi dal titolo Viaggio ai confini dell'Universo (ed oltre).
Vincenzo Mirra è anche impegnato nella lettura ad alta voce e in progetti con le scuole. Ha curato il progetto di lettura nelle scuole di Pisa del libro di fiabe A Marianeve, fiabe, sorrisi, lupi e principesse (2017, Pacini editore) e ha organizzato presso la libreria Rusconi di Pisa l'iniziativa "Assalto alla poesia", una maratona di lettura di poesie collegata all'iniziativa promossa dal poeta Franco Arminio.
Vincenzo è autore del blog letterario Beaufort, scritture al vento e taccuini di mare, e collabora con il webmagazine Gli Scrittori della porta accanto, con il quale ha pubblicato a puntate il racconto scientifico Dei buchi neri e di altre stelle o quasi stelle dell’Universo, un saggio di scienza divulgativa che presto sarà pubblicato in una nuova veste editoriale per ragazzi dal titolo Viaggio ai confini dell'Universo (ed oltre).
Vincenzo Mirra è anche impegnato nella lettura ad alta voce e in progetti con le scuole. Ha curato il progetto di lettura nelle scuole di Pisa del libro di fiabe A Marianeve, fiabe, sorrisi, lupi e principesse (2017, Pacini editore) e ha organizzato presso la libreria Rusconi di Pisa l'iniziativa "Assalto alla poesia", una maratona di lettura di poesie collegata all'iniziativa promossa dal poeta Franco Arminio.
Sursum corda
Ad Ovest dei versi
di Vincenzo MirraAugh! Edizioni
Poesia
ISBN 9788893432252
Cartaceo 8,41€
Nella sua seconda silloge, Sursum corda. Ad Ovest dei versi, Vincenzo Mirra si misura con il tentativo, peraltro pienamente riuscito, di disegnare una mappa esistenziale che riunisce luoghi geografici e spazi interiori, il Tempo - scandito nelle sue 'coordinate' di eventi tra passato, presente e futuro - e la sua estensione 'metafisica' nell'infinito. La poesia di Mirra si nutre di un travaglio incandescente di immaginazione e idee, di parole che contengono una visione vasta e smisurata del mondo, ridisegnato dalla fantasia e dai sentimenti, di cultura e intellezione. Nella rinascita del logos, i versi vengono alimentati da un linguaggio simbolico e rievocativo che entra ed esce continuamente dalla realtà, per dare voce ai sentimenti e alla pura contemplazione della bellezza.
- dalla prefazione di Vincenza Fava
L'autore racconta
Buongiorno e benvenuto nel blog de Gli scrittori della porta accanto. Cos’è per te la poesia?
«La poesia è un rifugio di attese pronte ad accogliere la luce».
Questo ho pensato quando ho preso coscienza della mia nuova raccolta, Sursum corda. Ad Ovest dei versi, 2018, Augh! Edizioni, e questo ho voluto che venisse scritto nell’incipit del libro, per sottolineare il verso, il luogo e il momento in cui la poesia nidifica la sua essenza.
Questo ho pensato quando ho preso coscienza della mia nuova raccolta, Sursum corda. Ad Ovest dei versi, 2018, Augh! Edizioni, e questo ho voluto che venisse scritto nell’incipit del libro, per sottolineare il verso, il luogo e il momento in cui la poesia nidifica la sua essenza.
Vincenzo Mirra, chi sono e dove trovi le “muse ispiratrici”? Cosa ti affascina e ti ispira?
Nella mia esperienza compositiva, l’atto della scrittura poetica scaturisce sempre da un’immagine, reale o sognante, e a volte persino visionaria.
Non c’è una regola precisa. Non seguo un vero e proprio processo costruttivo ma mi abbandono a queste immagini e lascio che le sensazioni provate le disegnino, sempre più nettamente, in un fluire creativo e lirico naturale. Tutto è sempre legato ad un preciso istante e alle emozioni provate intorno a un momento di stupore. Estremizzando, potrei dire che la poesia nasce da sola e che io divento semplicemente uno strumento per esprimerla attraverso la totale sensibilità ad accogliere quello che viene. Perché prima ancora delle parole, dei versi o della struttura che nella poesia verranno, in me abita una sensibilità emotiva dentro la quale si determina una specie di visione, di intuizione, di percezione espressiva.
Ecco, “non c’è una regola precisa”, ma solo un multiforme e variopinto spazio compositivo in cui si libera il mio linguaggio poetico. Mi lascio ispirare dalla voce del vebo “sentire”. E a volte mi capita persino di pensare che quello che ho appena scritto in realtà c’era già e che io non ho fatto altro che andargli incontro, come se tutto, in una scintilla di rivelazione, venisse improvvisamente svelato da una specie di istinto.
D’altra parte, come espresso magnificamente da Keats:
Non c’è una regola precisa. Non seguo un vero e proprio processo costruttivo ma mi abbandono a queste immagini e lascio che le sensazioni provate le disegnino, sempre più nettamente, in un fluire creativo e lirico naturale. Tutto è sempre legato ad un preciso istante e alle emozioni provate intorno a un momento di stupore. Estremizzando, potrei dire che la poesia nasce da sola e che io divento semplicemente uno strumento per esprimerla attraverso la totale sensibilità ad accogliere quello che viene. Perché prima ancora delle parole, dei versi o della struttura che nella poesia verranno, in me abita una sensibilità emotiva dentro la quale si determina una specie di visione, di intuizione, di percezione espressiva.
Ecco, “non c’è una regola precisa”, ma solo un multiforme e variopinto spazio compositivo in cui si libera il mio linguaggio poetico. Mi lascio ispirare dalla voce del vebo “sentire”. E a volte mi capita persino di pensare che quello che ho appena scritto in realtà c’era già e che io non ho fatto altro che andargli incontro, come se tutto, in una scintilla di rivelazione, venisse improvvisamente svelato da una specie di istinto.
D’altra parte, come espresso magnificamente da Keats:
Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente.
Sursum corda. Ad Ovest dei versi è la tua ultima fatica letteraria. Quanto tempo hai impiegato a scriverlo e perché hai scelto questo titolo?
Sursum corda. Ad Ovest dei versi è una raccolta che, già a partire dal titolo, gioca molto sulle assonanze e sulle iperboli tra significato e significante. Il titolo viene dal nome che avevo dato ad una pagina letteraria che avevo creato qualche anno fa su facebook, ed è rimasto auspicio rivolto ai lettori di elevare in alto i cuori, insieme ad una direzione di movimento che guarda ad Ovest, dove nella raccolta è collocato il verso cardinale del futuro.
Sursum corda infatti è una raccolta che esprime una riflessione sull’uomo e sul tempo, tra passato e futuro, nel libro simbolicamente associati all’Est e all’Ovest, ma non solo, perché colloca attualità, esistenza, umanità e centralità dei sentimenti dell’uomo su un’ipotetica linea meridiana rappresentata proprio dalla sua verticalità: un asse che va dalla consistenza fisica dei piedi (nel libro il verso cardinale del Sud e delle radici) alla propensione metafisica degli occhi che diventano nel libro il verso cardinale del Nord e delle stelle, il naturale prolungamento dell’uomo verso un oltre ed un altro da sé.
La poesia intorno alla quale è centrata tutta la struttura del libro è Quattro versi cardinali che esprime la corrispondenza, tutta poetica, tra le quattro direzioni geografiche cardinali e i significati e i significanti che sono attribuiti al valore del rispettivo “verso cardinale”. Quattro è un numero ricorrente per Sursum corda, ma non voglio svelare troppo.
Sursum corda infatti è una raccolta che esprime una riflessione sull’uomo e sul tempo, tra passato e futuro, nel libro simbolicamente associati all’Est e all’Ovest, ma non solo, perché colloca attualità, esistenza, umanità e centralità dei sentimenti dell’uomo su un’ipotetica linea meridiana rappresentata proprio dalla sua verticalità: un asse che va dalla consistenza fisica dei piedi (nel libro il verso cardinale del Sud e delle radici) alla propensione metafisica degli occhi che diventano nel libro il verso cardinale del Nord e delle stelle, il naturale prolungamento dell’uomo verso un oltre ed un altro da sé.
La poesia intorno alla quale è centrata tutta la struttura del libro è Quattro versi cardinali che esprime la corrispondenza, tutta poetica, tra le quattro direzioni geografiche cardinali e i significati e i significanti che sono attribuiti al valore del rispettivo “verso cardinale”. Quattro è un numero ricorrente per Sursum corda, ma non voglio svelare troppo.
Vincenzo Mirra, attraverso le tue poesie ti fai portavoce di qualche messaggio particolare?
Io credo che la poesia sia messaggera di se stessa. C’è certamente un momento compositivo che il poeta segue rispettando l’origine e la natura della sua ispirazione, travagliata o serena che sia la sua disposizione dell’animo, ma poi nel passaggio dal testo scritto al testo letto, dal poeta al lettore, la poesia segue la natura dinamica e vettoriale del “verso” e si incammina da sola seguendo la sua vocazione d’eterno e d’infinito. Tutto nasce con l’artificio grafico del poeta, il testo scritto appunto, per essere poi destinato ad un logos che rinasce continuamente per dare voce ai sentimenti e alla pura contemplazione della bellezza.Così accade che essa si depositi fermandosi in chi legge, in chi accoglie, in chi ne vive, con la propria partecipazione emotiva, l’intensità e il verso (direzione vettoriale, appunto). C’è dunque un’origine del verso, un nucleo creativo primordiale, e poi una geografia della poesia (luoghi reali e spazi interiori in cui i versi prendono forma) e una geometria del verso, persino una fisica del testo scritto ed una chimica delle parole. Proprio giocando su questo concetto di forma vettoriale della poesia, ho scritto in Sursum corda gli Assiomi di Poesia Euclidea, le Leggi della Fisica Poetica e gli Elementi di Geografia Poetica, tre sezioni che ospitano una serie di “scherzi poetici” ai quali sono molto affezionato e che fanno da introduzione alla raccolta. Tutta la raccolta è una specie di mappa geografica ed esistenziale nella quale i versi sono adoperati come strumento per orientarsi, come l’ago di una bussola di versi cardinali.
Questo in effetti è Sursum corda: una bussola di versi cardinali. Nell’atto coraggioso di elevare “in alto i cuori”, di cui è l’auspicio e il richiamo del titolo del libro, tutto viene ricondotto ad una relazione diretta che ciascun verso cardinale stabilisce con la “corda” del coraggio corrispondente ad una direzione geografica. La silloge si articola in quattro sezioni, in cui ciascun “capitolo” o “verso cardinale” è introdotto dalle sursum coordinate che lo esprimono e da una citazione collegata alla “corda” del coraggio di quel “verso”. In ogni sezione “cardinale” l’ultima poesia è l’anello di collegamento per introdurre il “verso” successivo, in una successione di luoghi e di eventi tra passato, presente e futuro, scanditi da precise “coordinate”, in una mappa esistenziale che ha la sua estensione metafisica nell’infinito.
Il messaggio è quello di mantenere l’orientamento con se stessi e con il proprio coraggio, qualunque direzione si segua o si cambi, ed in qualunque tempo della vita.
A chi sono destinati i tuoi componimenti, li hai dedicati a qualcuno in particolare?
Sursum corda è una raccolta ispirata alla vita e dedicata al coraggio.
In principio quindi è destinata a tutti, a tutti coloro che amano la poesia certamente, e poi a chi sceglierà di comprare il libro oppure lo troverà per caso in casa di qualche amico o sopra lo scaffale di qualche libreria. Ma se devo pensare a quelli a cui è dedicata allora dico a chi, seguendo l’auspicio di Sursum corda, manterrà se stesso orientato con la bussola del coraggio in quattro versi cardinali. E’ dedicata, allora, a chi ha memoria delle sue radici, a chi ha cura di sé e delle trasformazioni di sé, a chi ha a cuore i luoghi e ne conserva immagini e odori, a chi dà valore ai propri sogni, a chi sceglie di restare e a chi decide partire (ci vuole coraggio in ogni caso), a chi vede oltre se stesso e guarda con fiducia al futuro. A chi, infine, si incamminerà Ad Ovest dei versi.
In principio quindi è destinata a tutti, a tutti coloro che amano la poesia certamente, e poi a chi sceglierà di comprare il libro oppure lo troverà per caso in casa di qualche amico o sopra lo scaffale di qualche libreria. Ma se devo pensare a quelli a cui è dedicata allora dico a chi, seguendo l’auspicio di Sursum corda, manterrà se stesso orientato con la bussola del coraggio in quattro versi cardinali. E’ dedicata, allora, a chi ha memoria delle sue radici, a chi ha cura di sé e delle trasformazioni di sé, a chi ha a cuore i luoghi e ne conserva immagini e odori, a chi dà valore ai propri sogni, a chi sceglie di restare e a chi decide partire (ci vuole coraggio in ogni caso), a chi vede oltre se stesso e guarda con fiducia al futuro. A chi, infine, si incamminerà Ad Ovest dei versi.
Il tuo rapporto col pubblico: cosa ne pensano i lettori della tua silloge Sursum corda. Ad Ovest dei versi?
Ancora non lo so, ma potrei approfittarne per invitarli a rispondere lasciando un commento sul blog a questa intervista o scrivendo una recensione sulla pagina facebook @quattroversicardinali dedicata al libro Sursum corda .
Coi tuoi componimenti partecipi, o magari in futuro intendi partecipare a premi e concorsi letterari di poesia?
I premi letterari offrono un’occasione di confronto e di incontro con altre esperienze e possono essere una vetrina importante per un autore. Io personalmente però preferisco incontrare la gente, leggere la poesia ad alta voce e guardare le espressioni delle persone in occasione delle letture e delle presentazioni del libro, coglierne gli umori, organizzare eventi in cui ci sia anche un coinvolgimento diretto della componente partecipativa dei presenti. Con questo spirito, dopo aver incontrato il poeta e amico Franco Arminio al festival di comunità La Luna e i calanchi di Aliano, ho aderito e promosso l’evento Assalto alla poesia, una manifestazione ideata dallo stesso Arminio e che ho portato a Pisa coinvolgendo una libreria nell’organizzazione di una maratona di letture di poesie che ha visto la partecipazione di tanti poeti, lettori e un numeroso pubblico di ogni età, ed è per me sempre molto stimolante incontrare la partecipazione dei più giovani.
Ma per tornare ai premi letterari, proprio in questi giorni è stato pubblicato il bando della prima edizione di un nuovo concorso di poesia – Officine in versi – di cui sono l’ideatore ed il curatore. Per chi volesse partecipare il bando è aperto fino al 10 novembre e le modalità di concorso sono pubblicate sul sito www.officinegaribaldi.it dello spazio culturale che ha promosso il concorso e che ne ospiterà l’evento. Per avvicinare i ragazzi alla poesia, il concorso prevede per i giovani poeti una categoria under-18 a partecipazione gratuita con un premio speciale della giuria.
Ma per tornare ai premi letterari, proprio in questi giorni è stato pubblicato il bando della prima edizione di un nuovo concorso di poesia – Officine in versi – di cui sono l’ideatore ed il curatore. Per chi volesse partecipare il bando è aperto fino al 10 novembre e le modalità di concorso sono pubblicate sul sito www.officinegaribaldi.it dello spazio culturale che ha promosso il concorso e che ne ospiterà l’evento. Per avvicinare i ragazzi alla poesia, il concorso prevede per i giovani poeti una categoria under-18 a partecipazione gratuita con un premio speciale della giuria.
Vincenzo Mirra, vuoi lasciare una tua lirica da Sursum corda. Ad Ovest dei versi per gli affezionati lettori del nostro blog?
Ho detto di Quattro versi cardinali e della sua centralità in Sursum corda, quindi trovo giusto lasciare ai lettori questa geografia di direzioni e di versi cardinali. Mi piace pensare che la poesia aiuti le persone ad orientarsi e a trovare, magari nei versi, il coraggio necessario per elevare i cuori ed andare incontro al futuro, Ad Ovest dei versi.
Quattro versi cardinali
Mi oriento – quando il Sole sale
sopra l’orizzonte, nel cielo zenitale
che l’ombra è appena un piccolo
puntino – con questi quattro versi cardinali:
che l’alba è già stata – e ad Est c’è il passato,
che il tramonto verrà – e ad Ovest c’è il futuro,
e so – nel tronco di tutti i miei giorni,
che il Sud è nei piedi, nudi passanti
come nude radici nella terra
e il Nord lo abbiamo negli occhi – che scrutano le stelle,
come s’alzano nel cielo i sogni
e i rami d’un albero secolare
e scorre la sua linfa gravitazionale
il suo umore
che tiene giù l’ombre per terra
e i sogni, nel cielo, fa orbitare.
Progetti per il futuro?
Visitare un luogo del pianeta per ogni direzione cardinale. Inizierò da Est: voglio visitare il Giappone e le isole del Sol Levante.
Vincenzo Mirra è stato un piacere conoscerti e passare il tempo in tua compagnia, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio un grosso augurio per il tuo libro, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e per i tuoi viaggi!
Silvia Pattarini Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni. |
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