Gli scrittori della porta accanto

Recensione: 1938: storia, racconto, memoria, a cura di Levis Sullam Simon

Recensione: 1938: storia, racconto, memoria, a cura di Levis Sullam Simon

Libri Recensione di Beatrice Rurini. 1938: storia, racconto, memoria a cura di Levis Sullam Simon (Giuntina). Un'antologia di racconti, un monito contro il risorgere dell’intolleranza e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli.

Come si può affrontare una tematica che sembra stia cadendo nell'oblio della memoria? Il risultato è una sfida, una raccolta ricca per stili e contenuti, non banale e assai variegata: 1938: storia, racconto, memoria, a cura di Levis Sullam Simon.
Niente di nuovo all’apparenza: la letteratura della Shoah esisteva già. La particolarità si trova nelle riflessioni che racchiudono la raccolta, anche nella scelta di affidare i testi brevi non solo a scrittori ma a studiosi e storici, che normalmente non impiegano la forma narrativa per raccontare i fatti.
Storie d’amore e storie di bambini, atti di fraternità, ma anche atti d’infamia. Prorompente mi torna alla memoria il romanzo di Bassani, Il Giardino dei Finzi-Contini, come parallelismo tra gli ebrei di allora e i migranti di oggi: la fragilità è la stessa, la discriminazione no.
Un dubbio comunque è da sfatare a priori, ma che talvolta ricorre: la persecuzione degli ebrei non fu di carattere religioso, ma puramente razzista.
Infine il meno racconto di tutti, ma quello più interessante, che inizia con una scorsa ai giornali del tempo, disgustosamente entusiasti nel preparare il terreno del consenso alle leggi razziali e che regala una sconcertante lezione di storia.
Le leggi razziali sono state completamente abolite nel 1978, quarant’anni dopo, perché si inserirono nella tradizione della burocrazia arabica che ci contraddistingue, generando la solita proliferazione di commi e circolari che resero complessa la loro eliminazione, mantenendo ripugnante l'inerzia nell'attuazione delle abrogazioni stesse. Probabilmente la vergogna ha impedito per anni di ammettere la persecuzione razzista, stemperandola in una generica persecuzione politica o religiosa. Ma non fu persecuzione né religiosa né politica. Se si dovesse estrapolare una sola idea da questo libro dovrebbe essere questa: le leggi razziali furono proprio leggi razziste.
Le razze non esistono ma si possono inventare all’occorrenza quando si vuole perseguitare.
1938: storia, racconto, memoria, a cura di Levis Sullam Simon, è da leggere, assolutamente.

1938: storia, racconto, memoria

Autori Vari
a cura di Levis Sullam Simon
Giuntina
ISBN 978-8880577638
Cartaceo 12,75€
Ebook 7,99€

Sinossi
A 80 anni dalla promulgazione delle “leggi razziali”, scrittori e storici si incontrano in questo volume che raccoglie, con lo spirito di un esperimento, tredici racconti ispirati da documenti ed eventi reali legati alla persecuzione dei diritti da parte del regime fascista. Pensando a un futuro prossimo in cui la memoria non sarà più trasmessa dai testimoni diretti ed esplorando quella linea di confine lungo la quale storia, racconto e ricordo possono interagire, questi testi, che coinvolgono e commuovono il lettore, aspirano nel loro insieme ad essere un laboratorio che stimoli riflessioni inedite sul futuro della Memoria stessa. I racconti di questa antologia costituiscono anche un monito contro il risorgere dell’intolleranza nella nostra società e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli.

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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