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Recensione: Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne, di Fulvio Fiori

Recensione: Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne, di Fulvio Fiori

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne, di Fulvio Fiori. Vincitore del Premio Troisi 2003, un romanzo di formazione su un ragazzo come tanti, che cerca di sopravvivere a una famiglia di terroristi emotivi.

Il nuovo libro di Fulvio Fiori, Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne, segue le vicende di un ragazzo come tanti altri, da quando è ancora un feto (intento a percepire il battito del cuore della madre o ad ascoltare infastidito le canzoni cantate dal padre) fino a quando è un adulto fatto e finito. Nel mezzo è un susseguirsi di episodi di lui nelle varie fasi della crescita e del suo tentativo di sopravvivere a una famiglia fuori dagli schemi (dato che i suoi genitori, da bravi terroristi emotivi, lo riempiono di sensi di colpa e cercano di sabotare la fiducia in se stesso).
Oltre a questo, seguiamo le sue imprese durante le temutissime vacanze estive, il rocambolesco viaggio in nave che li avrebbe condotti in Sardegna, il tragico tentativo di mangiare il Casu marzu, ovvero il formaggio con i vermi all’interno, gli imbarazzanti approcci con le bambine e le prime, goffe e inconcludenti esperienze di sesso.

Ci sono anche episodi che provocano tenerezza, meraviglia e nostalgia, che ci portano a immedesimarci ancora di più col protagonista.

Lui al circo, il triciclo reso dalla sua fervida immaginazione una Ferrari, il rapporto che aveva col nonno e quello conflittuale con i propri genitori o del commovente capitolo sul Dottor Jekyll. Infine, non mancano neppure quelli che colpiscono per l’originalità e la profondità con cui sono narrati (menzione d’onore al suo passato come atleta di karate, sfociato nella consapevolezza di chi sia veramente il proprio nemico, o al sogno onirico, con tanto di successiva interpretazione da provetto psicologo). Ma c’è anche spazio per l’inventiva più sfrenata e la capacità di osservare una situazione da una prospettiva diversa (ne è esempio lampante il rapporto tra il protagonista e la sua chitarra, descritto come se i due fossero una coppia di innamorati).
Di capitolo in capitolo si giunge all’ultimo, il quale chiude in modo magistrale il libro, con un finale profondo e coinvolgente.

Come avete capito, Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne di Fulvio Fiori racchiude storie di vita quotidiana in un susseguirsi di esperienze fuori e dentro casa, incantevoli e divertenti, introspettive e drammatiche, commoventi e poetiche. 

Di conseguenza, questo porta il lettore a essere travolto da un turbinio di emozioni diverse. Merito soprattutto dell’innata bravura di Fulvio Fiori di coinvolgerlo, in quanto, a livello di scrittura, ha una marcia in più rispetto a tanti altri suoi colleghi. Infatti ci vuole una grande elasticità mentale e fantasia per concepire alcuni capitoli, un’intensa vitalità e spensieratezza per descrivere certi episodi senza cadere nel melodrammatico e nella banale retorica, e un ottimo rapporto col proprio bambino interiore per interpretare la realtà in modo così ingenuo e puro, a misura di infante.
Fulvio Fiori ha una grande capacità di giocare con le parole e i concetti, di elaborare frasi fantasiose, di estrapolare trovate stilistiche accattivanti e d’imbastire intorno a un episodio mille sfaccettature originali, dimostrando quanto sia un autore che si spinge oltre gli schemi consueti e tratta anche i temi più delicati con ironia, quelli più pepati senza mai cadere nella volgarità e quelli più banali in una nuova chiave di lettura.

Valore aggiunto, Fulvio Fiori ha un vocabolario di tutto rispetto e lo sa usare con una maestria innata, al punto da non risultare mai noioso o ripetitivo.

In definitiva, ci sono scrittori che hanno uno stile fuori dall’ordinario e che imbastiscono trame con un brio e un’effervescenza linguistica senza eguali. Fulvio Fiori è uno di quelli.
Di conseguenza, consiglio vivamente Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne (che, tra l’altro, ha vinto il Premio Troisi per la scrittura comica… E scusate se è poco!), acquistabile solo su Amazon. E, tanto che ci siete, recuperate anche tutti quelli che Fulvio Fiori ha scritto in precedenza. Sicuramente non ve ne pentirete.


Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne

di Fulvio Fiori
Narrativa
ISBN 978-1730873393
Cartaceo 9,99€
Ebook 3,99€

Sinossi
Ho avuto una vita molto dura da subito: ancora nella pancia di mia madre, il suo battito del cuore era così rassicurante che mi teneva sveglio!" "Mia madre aveva le mani come badili, mio padre come mattoni: lui mi puniva per dovere, lei per piacere."
"Sono troppo intelligente per credermi un genio!"
Il giorno che sono nato c'era lo sciopero delle cicogne è un romanzo di formazione, Premio Massimo Troisi 2003 per la Scrittura Comica, pubblicato da Guida nel 2004 e oggi ripubblicato in edizione riveduta e migliorata dall'autore. In questo romanzo, papà e mamma faticano a riconoscere il figlio come individuo indipendente e fanno di tutto per impedirgli di lasciare il nido. Perché la famiglia si nutre di ruoli scambiati e morbose dipendenze: la madre non fa la madre ma cerca di tenerlo a sé come una piovra, la nonna gli fa da madre a patto che lui la ami con tutto il cuore, il padre vorrebbe aiutarlo a volar via ma ha molto bisogno di lui, il nonno puttaniere condivide con il piccolo molte esperienze interessanti...La storia è raccontata in prima persona, come un monologo teatrale, dal sapore autobiografico. Il tono è surreale ed estremo, specchio dello sguardo di ogni bimbo, che dalla sua minuscola postazione di vita, vede gli adulti a dimensione immensa, detentori di potentissime magie. Il nostro piccolo protagonista si difende con il sorriso, perché ai suoi occhi, papà e mamma appaiono orchi. Tuttavia crescendo, troverà il coraggio di affrontare i suoi mostri e vincerli. Ma si accorgerà che non muoiono, semplicemente mutano aspetto. E forti del loro significato letterale - monstrum/mostrare - gli rivelano qualcosa di grande che la sua (di tutti?) stoltezza giovanile, sempre egocentrica e vittimistica, mai avrebbe potuto immaginare."Come un novello Tristram Shandy, il protagonista ricorda perfettamente la propria nascita. Da lì, di ricordo in ricordo,si snocciola un perfetto ritratto di vita familiare, comico, paradossale, ma anche in qualche modo sapienziale,se è vero che la grande sfida di chi cerca di sopravvivere è emanciparsene e guadagnarsi una qualche maturità." La Feltrinelli
Fulvio Fiori è autore di commedie, romanzi, racconti, saggi e “aFIORIsmi” pubblicati in USA, sui diari Comix e sul web. Nel 2003 vince il Premio Massimo Troisi per la Scrittura Comica, nel 1999 il Premio Teatro Totale per la Drammaturgia e molti altri. Insegna Tai Chi Chuan, Training Autogeno e Meditazione. Ha ideato il fortunato metodo di autoterapia Bioscrittura®,la scrittura che cura.
www.fulviofiori.com


Andrea-Pistoia
Andrea Pistoia
Nasco in una solare giornata di luglio a Vigevano. A dodici anni scoppia l’amore per la letteratura. Affronto la scuola come un condannato a morte. In compenso la mia cultura extra-scolastica cresce esponenzialmente. Dopo due anni vissuti a Londra, torno in Italia come blogger, giornalista, recensore di fumetti e sceneggiatore di un fumetto online per una nota casa editrice. Chitarrista dei ‘Panama Road’, direttore editoriale di una fanzine online.Ancora e mai più (nelle mutande), Youcanprint.Di donne, di amori e di altre catastrofi, Youcanprint.


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