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Recensione: Storia della mia ansia, di Daria Bignardi

Recensione: Storia della mia ansia, di Daria Bignardi

Libri Recensione di Elena Genero Santoro. Storia della mia ansia di Daria Bignardi (Mondadori). Un romanzo introspettivo sul disincanto dell'amore.

Ho scelto di leggere Storia della mia ansia di Daria Bignardi per una questione di affinità elettiva: anche la mia ansia ha una storia di tutto rispetto.
In realtà il titolo è ingannevole, sull’ansia viene espressa solo qualche considerazione, una su tutte il fatto che la persona ansiosa si fa del male senza volerlo e quando soffre somatizza al punto da crearsi anche danni gravi. Alla protagonista di questo romanzo, scritto in prima persona, è venuto infatti un cancro al seno.
La storia però non è incentrata sull’ansia e la protagonista, Lea, non è caratterizzata da alcuna sindrome ansiosa patologica.
Ne esce un romanzo intimista, che racconta le fasi della terapia, gli effetti collaterali della chemioterapia e le flessioni dell’umore della protagonista durante tutto il percorso di guarigione. Ipotizzo un’ispirazione autobiografica dal momento che anche l’autrice ha dovuto affrontare una malattia analoga.

In Storia della mia ansia di Daria Bignardi, Lea è sposata con Shlomo, ebreo dal nome sgradevole e dal carattere spigoloso. 

Quando si sono conosciuti, entrambi avevano un figlio da una precedente relazione e poi ne hanno avuto insieme uno che al momento dei fatti è adolescente.
Il rapporto con Shlomo è sbilanciato, lui è un uomo di gesti concreti e di poche parole, con cui comunicare con è semplice e che quando è contrariato oppone lunghi silenzi e periodi di distanza.
Ed è stato proprio dopo un dolore arrecatole da Shlomo che Lea scopre di avere il tumore.
Ora che segue la sua terapia, Lea incontra Luca, ammalato oncologico come lei. Luca ha trentadue anni, diciassette meno di lei, ma le dimostra subito simpatia. Tra i due nasce un’amicizia, una complicità, quasi una relazione. Luca scherza, comunicare con lui appare molto semplice e immediato, mentre Shlomo è sempre così lontano, così infastidito.

Poi le cose prendono una piega inaspettata, il destino fa sfumare l’unica occasione in cui Lea e Luca sembravano avere avuto una chance per stare insieme.

Lea viene risucchiata dagli impegni famigliari e sceglie di privilegiare il rapporto con il marito, che improvvisamente rivaluta. Luca, tutto d’un tratto, non le pare più così affascinante, né così simpatico. Lea nota dettagli di lui fastidiosi a cui non aveva badato. Però Shlomo è davvero l’uomo giusto? La ama sul serio? Il suo è un problema di comunicazione o proprio di sentimenti?
Il vero tema del romanzo non è l’ansia quanto piuttosto il disincanto dell’amore. Bisogna bastare a se stessi. Che cos'è l'amore vero? Parole o fatti? E quanto ci si può fare bastare un rapporto che pare sempre incompleto?
Daria Bignardi, che non conoscevo come autrice, ha una scrittura delicata e matura. Storia della mia ansia punta più sull’introspezione che sulla trama avvincente. Il risultato è gradevole e consigliabile.

Storia della mia ansia
di Daria Bignardi
Mondadori
Narrativa
ISBN 978-8804673156
Cartaceo 16,15€
Ebook 9,99€

Sinossi
Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia. Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice. "Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore? Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
Daria Bignardi
Elena Genero Santoro

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag.
L’occasione di una vita, Lettere Animate.
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni.
Gli Angeli del Bar di Fronte, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione).
Il tesoro dentro, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione).
Immagina di aver sognato, PubGold.
Diventa realtà, PubGold.
Ovunque per te, PubMe.
Claire nella tempesta, Leucotea.


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