Caffè letterario Intervista a cura di Silvia Pattarini. Vincenzo Galati torna con un nuovo romanzo, il giallo Chi non muore (Eclissi): una banda di intrepidi ultrasettantenni capeggiati dall'arzilla Olga.
Buongiorno Vincenzo Galati, benvenuto e grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Be’, per rompere il ghiaccio direi una cioccolata bollente, che fa sempre piacere!Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere il tuo romanzo Chi non muore?
Avevo voglia di scrivere una storia gialla ma che fosse anche ironica, divertente e un po’ folle e così sono nati i personaggi protagonisti di questo romanzo: una banda di vecchietti strampalati e un po’ svitati, messi alla prova dalla vita ma che alla prova della vita rispondono con energia, coraggio, destrezza e ingegno. Così, guidati da Olga, la ultrasettantenne capobanda, diventano eroi improbabili e inconsapevoli di una vicenda che si farà via via sempre più pericolosa, e li vedrà affrontare un losco affarista senza scrupoli, che in nome del denaro è disposto a tutto, anche a uccidere. Tra partite a bocce, feste al centro per anziani e goffi ma efficaci piani d’azione i nostri baldi vecchietti… ehi, aspettate, non vorrete mica che vi racconti proprio tutto, in fondo è pur sempre un giallo!Una cosa però ve la posso ancora dire, giunti alla fine vi domanderete se poi davvero questi personaggi siano così inverosimili e se la storia sia realmente così improbabile. Provare per credere!
Mi hai incuriosito... ci lasci un estratto dal tuo romanzo?
Il commissario era chino su un registro nero e ne studiava le cifre incolonnate articolando ad alta voce una serie di improperi con tono da litania. Indossava una camicia a quadretti bianchi e blu. Una cravatta grigia, piena di macchie, era strizzata tra la pancia e la scrivania.
Senza alzare lo sguardo disse: «Sì, che c’è?»
«Ha finito di dire il rosario?», domandò Olga disinvolta, e si sedette sulla sua prediletta poltroncina in similpelle con un graffio su un bracciolo. La preferiva poiché era proprio davanti al pacchetto delle Marlboro, sempre presente sulla scrivania.
Schiappacasse la guardò con un’espressione di contenuta impazienza. Osservò la piccola crocchia di capelli grigi, il volto aperto, gli occhi vivaci, e borbottò: «Ma crede che questo sia un banco di frutta e verdura? Non vede che ho da fare?»
Si appoggiò allo schienale e la osservò, socchiudendo gli occhi.
Schiappacasse non portava bene i suoi cinquantacinque anni. Aveva quattro peli in testa, le profonde rughe sulla fronte non erano simmetriche quanto quelle ai lati della bocca. E aveva l’aria perennemente stanca. Se non fosse stato per gli occhi, sarebbe sembrato un integerrimo ragionier Fantozzi. Ma gli occhi, dietro le lenti sempre un po’ sporche, avvertivano di non scherzare.
Quelli che ne avevano interpretato male il messaggio, rimpiangevano la propria mancanza di spirito di osservazione. Olga lo aveva capito subito.
«Un banco di frutta e verdura? No, a meno che non abbia un chilo di mele da vendermi. Andiamo, non ha tutti i giorni l’occasione di incontrare la cittadina più anziana, più impegnata e più simpatica del quartiere.» Olga allungò la mano verso le sigarette.
«Già, e allora mi dica che cosa farò quando un altro cittadino anziano verrà derubato in una strada che una volta era controllata. Abbiamo appena perso una pattuglia perché il prefetto vuole far tornare i suoi maledetti conti.»
«Lorusso me l’ha detto.»
«E poi chi ha mai sentito parlare di un bilancio in attivo nel settore pubblico?» Schiappacasse lasciò cadere la matita, si tolse gli occhiali e li pulì con un fazzoletto sporco. Quando se li rimise, Olga notò che le macchie di prima erano diventate un bel velo omogeneo.
«E allora perché è qui? In questi ultimi tempi è venuta soltanto quando le frullava in testa qualche idea.»
«È vero.» Olga sospirò, accese la Marlboro appena trafugata e mandò una nuvola di fumo oltre l’orecchio sinistro di Schiappacasse. «Una mia amica ha bisogno di aiuto.»
«Che tipo di aiuto? La sua amica vuole lamentarsi dei prezzi del supermercato?»
«Mario, questo umorismo maligno e arrogante è uno dei suoi tratti meno gradevoli, non mi piace per nulla.» Lo guardò come un’insegnante bacchettona può guardare il suo peggiore allievo.
Schiappacasse si raddrizzò, borbottando una scusa.
«Vada avanti.»
«La mia amica è una donna di oltre settant’anni che è stata vessata per lasciare la sua casa. Il proprietario vuole demolire lo stabile per farci un centro commerciale.»
«Data l’età è probabilmente protetta.»
«Come? Contro i copriruota che le vengono lanciati addosso da una macchina in corsa?»
Schiappacasse sospirò. «Va bene, sarà meglio che le lasci raccontare tutta la storia. Chiunque altro sarebbe mandato dai miei subalterni ma lei ha una certa arte…»
Ci ricordi i titoli delle tue precedenti pubblicazioni?
Con piacere, con Onirica Edizioni, nel 2011, ho pubblicato il romanzo Lo strano mistero di Torre Mozza, Premio Nanà, nuovi scrittori per l’Europa e Premio Casa Sanremo Writers; con 0111 Edizioni, nel 2013, il racconto in ebook e audiolibro Non c’è poesia; con Eclissi Editrice, nel 2016, il romanzo Chi non muore e con Editrice Il Puntino, nel 2017, il libro per bambini Nerina Lacanina e il furto misterioso. Ci sono poi alcuni miei racconti nelle antologie: Garfagnana in giallo, Kronos, Giallobirra, L'impronta del giallo e Notti nere.Uno scrittore è prima di tutto un lettore: Vincenzo Galati preferisce il classico libro di carta o meglio gli ebook?
Da questo punto di vista sono onnivoro, divoro qualunque formato senza problemi di digestione.Hai ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare?
Dunque… Quanto tempo abbiamo…? Scherzi a parte, oltre a vincere alla lotteria, mi piacerebbe continuare a scrivere storie, ma se chiedo troppo, posso accontentarmi anche solo della lotteria.Vincenzo Galati ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Chi non muore
di Vincenzo GalatiEclissi
Giallo
ISBN 978-8899505066
cartaceo 10,20€
Sinossi
Cacciare di casa degli anziani da uno stabile per abbatterlo e costruire al suo posto un centro commerciale dovrebbe essere un gioco da ragazzi per un impresario edile senza scrupoli. Ma Olga, un'arzilla ultrasettantenne con qualche acciacco ma non per questo meno combattiva, si ribella alle ingiustizie e alle angherie dei prepotenti e passa al contrattacco aiutata da una banda di strampalati coetanei. Fra partite a tombola, vecchi ubriaconi, gattare, campi di bocce e piccoli colpi di genio, Olga e i suoi amici si troveranno coinvolti in una storia che si farà presto molto pericolosa. Riuscirà questa sconclusionata banda di nonnetti a battere in astuzia l'avido speculatore?
Silvia Pattarini Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni. |
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