Gli scrittori della porta accanto

Scrittori: intervista a Elsa Zambonini Durul

Scrittori: intervista a Elsa Zambonini Durul

Caffè letterario Intervista a cura di Silvia Pattarini. Elsa Zambonini Durul torna con un nuovo romanzo: Istanbul. Il viaggio sospeso (Edizioni della goccia), una precipitosa fuga dall'Italia a causa delle persecuzioni razziali, un'avventura emozionante vissuta nel fascino di una città magica e dei suoi paesaggi.

Buongiorno Elsa Zambonini Durul, benvenuta e grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere Istanbul. Il viaggio sospeso? Com'è nata la trama del romanzo?

Mi ero affezionata ai personaggi del primo libro: Lo stivale d’oro di Istanbul e volevo introdurre fra loro il personaggio di Angelo Roncalli di cui avevo testimonianze di prima mano in quanto una mia cara amica lo aveva conosciuto di persona. Aveva infatti frequentato la sua famiglia quando era nunzio apostolico a Istanbul e lei era una ragazzina, e tracce di questa frequentazione le ho trovate anche su libri storiografici. Avevo bisogno di un aggancio ai miei personaggi e così ho inventato per la mia eroina una nonna ebrea, con relativi fratello e sorella. Roncalli durante il suo mandato in Turchia supportò più di 20.000 ebrei con falsi certificati di battesimo e altri aiuti e così ho fatto incontrare il prelato con la prozia di Lisa, che cercò fattivamente di aiutare a proseguire il viaggio verso Israele, viaggio iniziato in Italia in fuga dalle persecuzione razziali fasciste.
Ho intrecciato le due storie una nel ’44 e l’altra quasi a noi contemporanea con il ritrovamento di un diario strappato e ricostruito e l’incontro con un discendente israeliano della prozia impegnato in una pericolosissima ed eroica lotta con trafficanti internazionali a difesa del suo paese. Questo ha anche assicurato il lato thriller della storia, ma c’era qualcosa di più che mi è capitato di analizzare da cattolica quale sono, venendo in contatto con il mondo ebraico, tutto sommato a me abbastanza estraneo. Si tratta di quel misterioso senso di colpa che avevo incontrato soprattutto nelle opere di Kafka come La metamorfosi, Il processo, Il Castello, e sotteso a molta cultura ebraica. Addirittura il conflitto ebraico-cattolico è riunito nella persona di Mauro, padre di Lisa, generato da una madre ebrea subito morta e di fatto allevato nel cattolicesimo dalla matrigna fortemente antisemita, che vive una profonda frattura quando è costretto dai fatti ad analizzare i suoi veri sentimenti non solo nei confronti delle due religioni che lo riguardano, ma anche nei confronti delle sue due madri. E scavando dentro di sé è anche costretto a confrontarsi coi suoi sentimenti di odio per chi l’ha generato.

Ci ricordi le tue precedenti pubblicazioni?

Lo stivale d’oro di Istanbul. In questo primo lavoro Lisa, la mia eroina, si trasferirà da Treviso a Istanbul, dove insegnerà al Liceo Italiano (dove effettivamente ho insegnato anch’io). Il vero scopo per cui è venuta in Turchia è di trovare tracce di sua madre levantina morta di cui ignora tutto e di cui non ha mai visto nemmeno una foto. Alla fine capirà perché il padre le ha nascosto ogni notizia su chi l’ha generata.

Istanbul. Il viaggio sospeso: ci riveli qualche curiosità sulla trama?

La villa in cui si svolgono gran parte dei fatti del ’44 è ancora abitata d’estate da quella che ho chiamato Giulia nei due romanzi, e si trova a 300 metri da casa mia. Io stessa la frequento come ospite e le sono molto affezionata. Altrettanto dicasi del convento di cappuccini che è stato curato fino a tre o quattro anni fa da frati emiliani. La crisi delle vocazioni italiane ha vuotato quelle mura di connazionali religiosi e attualmente il parroco è un polacco. Entrambi i luoghi erano effettivamente frequentati dal nunzio apostolico Roncalli, così come specificato nel romanzo. Io frequento tuttora la chiesa cattolica del convento alla domenica. A parte Giulia però, tutti gli altri personaggi e le vicende sono di fantasia.

I tuoi romanzi si fanno portavoce di qualche messaggio particolare, o si propongono esclusivamente di intrattenere piacevolmente il lettore?

Si trattano, fra l’altro, i più o meno difficili rapporti fra due donne innamorate e coraggiose (entrambe di nome Lisa) e i loro uomini soffocanti e intolleranti il cui comportamento maschilista – anche se con evoluzioni diverse - fa brillare più intensamente le due figure femminili di luce propria.

Ti è mai capitato di doverti confrontare col famigerato “blocco dello scrittore”? Come l’hai superato?

Il blocco dello scrittore si maschera molto bene da mancanza di tempo per scrivere, l’accumularsi di mille impegni, frequentazioni di amici, viaggi e altre alternative. Se alla fine la smetti di trovare scuse e ti decidi a sederti, a dedicarti e ad ascoltarti un po’, qualcosa viene fuori. Mi è capitato di pensare che l’ispirazione sia un po’ come l’allattamento dei bambini. Ti puoi anche spostare, andare altrove, ma se ti fermi, dovunque tu sia, se hai un PC sottomano puoi attingere alla fonte interna che qualcosa, accidenti, da te fa uscire.

Elsa Zambonini Durul ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!



Istanbul - il viaggio sospeso di Elsa Zambonini Durul

Istanbul - il viaggio sospeso

di Elsa Zambonini Durul
Edizioni della goccia
Narrativa | Romanzo storico
ISBN 978-88916641
cartaceo 11,83€ 

Sinossi
La storia di Lisa Andreoli si intreccia con quella di Lisa Morpurgo, ebrea costretta col marito a una precipitosa fuga dall'Italia a causa delle persecuzioni razziali. Il viaggio dei due coniugi verso la Terra Santa, iniziato separatamente dai figli, si era interrotto a Istanbul, dove la coppia aveva trovato rifugio presso un'abitazione privata. Qui i due avevano ricevuto l'aiuto inaspettato di Angelo Roncalli, allora vicario apostolico in Turchia, che in quegli anni era riuscito ad aiutare più di ventimila ebrei.
La pronipote Lisa ritrova il diario di quegli anni, ma la sua lettura non sembra essere semplice rievocazione. Tra intrighi internazionali e personaggi senza scrupoli, Lisa mette in pericolo la propria vita e quella dei propri cari nel tentativo di dare il suo contributo a una causa giusta.
Un'avventura emozionante vissuta nel fascino di Istanbul e dei suoi paesaggi.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
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