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Lisa Laffi presenta: L'ultimo segreto di Botticelli

Lisa Laffi presenta: L'ultimo segreto di Botticelli

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. L'ultimo segreto di Botticelli (Tre60), il nuovo romanzo di Lisa Laffi: «Leggere è come vivere mille vite. Scriverle è dirigerle».


L'ultimo segreto di Botticelli

di Lisa Laffi
Tre60
Romanzo storico
ISBN 978-886702582
Ebook 6,99€
Cartaceo 12,75€

1482. Botticelli sta terminando la Primavera, un dipinto che sarà celebrato come una vetta assoluta dell'arte. Ma anche un enigma, forse impossibile da sciogliere. È una metafora dell'amore platonico? O il suggello di un patto segreto, sottoscritto da Caterina Sforza, che mira a unire Milano, Roma e Firenze sotto un'unica bandiera, per liberare l'Italia? 1526. La giovane Luce, esperta di erbe e ricette curative, viene trascinata al cospetto della marchesa Bianca Riario Sforza, la potente figlia di Caterina. La ragazza è convinta che Bianca la voglia denunciare all'Inquisizione per la sua attività di guaritrice, ma la marchesa, appassionata alchimista, la prende sotto la sua protezione. L'abilità di Luce è tale che, quando il fratello di Bianca, Giovanni dalle Bande Nere, viene ferito in battaglia, la marchesa chiede proprio a lei di curarlo. Ma Bianca non può prevedere la passione che nasce tra la giovane donna e il celebre condottiero. Un sentimento che rischia di stravolgere i suoi veri piani, infinitamente più diabolici di quelli che Luce ha immaginato. Bianca fa allora in modo che il fratello parta per la battaglia decisiva, e manda Luce a Mantova, con la scusa di proteggerla. Sarà lì che Luce apprenderà il reale significato della Primavera. E dovrà comunicarlo a Giovanni, prima che sia troppo tardi...

L'autore racconta


Buongiorno Lisa Laffi e benvenuta nel nostro web magazine culturale. Com’è nata l’idea di questo romanzo, è nata prima la trama o prima il titolo?

L’ultimo segreto di Botticelli ha una storia un po’ particolare perché non è nato romanzo, ma racconto. In origine era appena sei cartelle, poi è “ingrassato” fino a diventare un libro di 352 pagine. Ha sempre avuto come protagonista il celebre condottiero Giovanni dalle Bande Nere, ma mese dopo mese ne ha acquisito un secondo: “La primavera”, il famoso quadro di Botticelli.
Il fatto che lo si possa vedere come la storia dell’uno e dell’altra è un aspetto che adoro, perché vuol dire che il romanzo si presta a diverse letture, esattamente come il quadro che ha diverse interpretazioni.
Proprio puntando sul mistero che tuttora permane in merito al significato de “La primavera” la casa editrice ha modificato il titolo originario e Una Luce tra le Bande Nere è diventato L’ultimo segreto di Botticelli.

E.M. Cioran affermava: «I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno». Ci anticipi qualche indiscrezione su L’ultimo segreto di Botticelli, in giusta misura per incuriosire il lettore?

Sembra incredibile che un condottiero come Giovanni dalle Bande Nere sia legato a un quadro botticelliano come “La primavera”, ma il capolavoro nasconde da sempre un segreto. È una metafora dell'amore platonico? O il suggello di un patto segreto, sottoscritto da Caterina Sforza, che mira a unire Milano, Roma e Firenze sotto un'unica bandiera, per liberare l'Italia?
Sarà Luce, la donna che ha curato Giovanni dalle Bande Nere dopo la prima ferita rimediata alla gamba e della quale il grande condottiero si è innamorato, ad apprendere il reale significato della Primavera. E a doverlo comunicare a Giovanni, prima che sia troppo tardi.

Si dice che lo scrittore sia un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza? Quanto c’è di Lisa Laffi?

La vita di Giovanni dalle Bande Nere è già un romanzo e io non ho voluto modificarla in alcun modo. Ho intrecciato una trama nelle zone d’ombra della storia, ma senza piegarla ai miei voleri.
Non sarebbe stato onesto con i lettori.
Luce, è un personaggio di fantasia ma anche nei suoi confronti mi sono imposta dei paletti perché c’erano cose che una donna nel ‘500 non avrebbe mai potuto fare, quantomeno da sola.
Per il resto Luce è ciò che io vorrei essere e probabilmente non sono e non sarò mai.
È un modello a cui tendere con i suoi punti di forza, le sue fragilità e le sue debolezze.
Anche Giovanni non è un personaggio senza macchia e senza paure. Dal punto di vista fisico sono stata fedele a quanto le ricerche antropologiche del professor Fornaciari, antropologo dell’Università di Pisa, ci hanno detto di lui.
Nel 2012 è stata aperta la tomba del grande condottiero per risolvere un “cold case” che durava da oltre 500 anni: si voleva capire se Giovanni fosse stato volutamente ucciso dal medico ebreo Abram che l’aveva operato o se quest’ultimo fosse innocente. Le analisi hanno scagionato Abram, ma ci hanno anche permesso di sapere che Giovanni era un uomo “con il cranio dalle proporzioni armoniose, di statura elevata, con ossa robuste e molto modellate dall'attività fisica e dalla pratica dell'equitazione fin dall'adolescenza”.

I luoghi del libro sono reali o di fantasia?

I luoghi del libro sono tutti reali. Un ruolo centrale nella vicenda ce l’ha San Secondo Parmense, una piccola signoria retta dalla sorella di Giovanni, Bianca Riario.
È un luogo affascinante e sconosciuto, uno scrigno di capolavori artistici che consiglio a tutti di visitare. Nelle sue stanze sembra rivivere ancora la corte innamorata dell’arte e della mitologia classica che ho creato nel romanzo.

A monte del romanzo c’è un lavoro di ricerca o di documentazione?

C’è un grande lavoro di documentazione e uno studio che parte quasi quindici anni fa quando facevo da guida all’interno della Rocca Sforzesca di Imola.
Conoscevo ogni cunicolo e anfratto del castello, segreti e vicende di Caterina Sforza e dei suoi discendenti e il sogno era che altri facessero altrettanto.
Oggi con il mio libro ho l’impressione di accompagnare i lettori all’interno di quei cunicoli e di spiegare quei segreti.

A che genere letterario appartiene e che target di pubblico ambisci conquistare?

L’ultimo segreto di Botticelli è un romanzo storico. Il target di pubblico che può amare il libro è vasto. Si va dagli appassionati delle vicende belliche e delle tattiche militari del XVI secolo agli amanti dell’arte che si interrogano da anni su cosa ci sia dietro “La primavera” del Botticelli.
È la storia di un amore che non conosce ostacoli, quello tra Giovanni dalle Bande Nere e Luce, ma non mancano nemmeno i colpi di scena che fino all’ultimo fanno tenere alta la tensione narrativa.
Ho scritto il romanzo anche per i miei studenti quattordicenni, perché tutti avessero modo di avvicinarsi alla storia, anche quanti odiano il libro di testo, quindi il linguaggio è quanto più semplice e fluido possibile.

Italo Calvino citava così: «Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto». Tra le righe si cela qualche messaggio particolare che il lettore dovrà scoprire?

Il messaggio particolare è quello che si nasconde dietro “La Primavera”, ma essendo L’ultimo segreto di Botticelli non lo svelerò nemmeno sotto tortura. I lettori devono farsi catturare dal libro ed entrare nella mitica Accademia di Carreggi per capire qual è.

Lisa Laffi, grazie per essere stata con noi, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.


Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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