Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Da quando ho incontrato Jessica, di Andrew Norriss

Recensione: Da quando ho incontrato Jessica, di Andrew Norriss

Libri Recensione di Stefania Bergo. Da quando ho incontrato Jessica di Andrew Norriss (Il Castoro Edizioni). Un romanzo breve che parla di solidarietà e inclusione contrapposte a bullismo ed emarginazione, di suicidio, di adolescenti che cadono nel «Baratro», della necessità di una comunicazione empatica per salvarli.

Da quando ho incontrato Jessica di Andrew Norriss è un romanzo young adult, pensato per giovani – come lo sono i protagonisti – lettori ma adatto anche agli adulti, per la densità di messaggi intrisi nella trama. Anzi, forse la voce dei diretti interessati, i loro veri pensieri, le emozioni che li stravolgono, sono quello che spesso manca per provare l'empatia necessaria per essere loro di aiuto in certi casi, come ci racconta l'autore...
Ma andiamo con ordine.
Chi è Jessica? È presto detto: è il fantasma di una ragazzina morta da circa un anno. Come? Non se lo ricorda. Sa solo che per qualche motivo deve tornare tutte le sere all'ospedale dove è stato portato il suo corpo e aspettare che qualcuno le dica cosa fare, come «andare avanti».
Un giorno, nel cortile della scuola, sceglie di sedersi sulla panchina di fianco a Francis, un ragazzino solitario. Inaspettatamente, dopo tanta solitudine, Francis la vede e comincia a comunicare con lei. E ne nasce subito un'amicizia che pare far bene ad entrambi.

Francis è un ragazzino diverso, fuori dai soliti schemi entro cui la società tende a incasellare le persone. 

A Francis piace la moda, ha un progetto ambizioso: nella soffitta di casa sta creando una collezione invidiabile per raccontare la storia della moda dal secolo scorso ai giorni nostri. Una collezione indossata da bambole – presumibilmente tipo Barbie – sedute sui numerosi scaffali della stanza. Francis è bravo, ci sa fare davvero, la sua passione lo accompagna da quando aveva quattro anni, ha sempre avuto le idee chiare. Prima che lo diate per scontato, Francis non è gay, anzi, il libro non fa mai riferimento alla sua sessualità. Perché non ha importanza e perché Andrew Norriss probabilmente vuole spezzare le rigide pareti di un altro stereotipo: non è un assioma matematico che un ragazzo creativo con la passione per stoffe e abiti sia anche omosessuale. Si tratta esclusivamente di una passione artistica e solo su questa ci si dovrebbe concentrare per rendersi conto di quanto speciale sia Francis. Eppure, ahimè prevedibilmente, a scuola viene preso in giro, in particolare dal bulletto della classe.

Ma Francis non è il solo a vedere e sentire Jessica. Proseguendo con la narrazione, entrano in scena altri personaggi, altri diversi.

Andi è la figlia dei vicini di casa, anche lei messa sul bordo dell'insieme sociale dei normali, in bilico sul «Baratro». È una ragazza tarchiata, con ispidi capelli rossi e un temperamento tutt'altro che accomodante, anzi, senza dubbio violenta con chi osa deriderla proprio per il suo aspetto, si contrappone allo stereotipo della ragazza alta e snella, con una corporatura da lottatore e una buona dose di sciatteria. Che hanno in comune Francis e Andi? La diversità e Jessica. E un altro dettaglio che verrà svelato solo più in là.
E con Roland?, ragazzo decisamente sovrappeso che ha deciso di chiudere il mondo fuori dalla sua stanza e immergersi nello schermo del suo prestate computer. Anche lui comunica con Jessica, anche lui è tenuto ai margini, spinto dalle prese in giro di bulli insensibili. Anche lui con lo stesso dettaglio in comune.

È Roland, che comunica col web meglio che con le persone, a trovare dettagli su Jessica e a dare delle risposte alle sue domande.

Non è un giallo, Da quando ho incontrato Jessica, non si rischia di rovinare il finale, svelando quali siano queste risposte, lo so. Ma lo stesso non voglio addentrarmi oltre nella trama. Del resto, è un romanzo che si legge in una giornata, comodamente seduti a bordo piscina, come ho fatto io.
Lasciate solo che vi dica che si tratta di un libro che parla di temi estremamente delicati, ma lo fa calandoli in una trama decisamente indovinata, con  semplicità e disinvoltura, senza l'ambizione di insegnare, solo son l'intento di rappresentare uno spunto su cui riflettere, un ragionevole dubbio che, in fondo, una via d'uscita ci sia sempre. Parla di diversità e inclusione, di bullismo – nelle scuole, ponendo anche l'accento sul rilevante ruolo dei presidi nella lotta a questa comune realtà – e depressione. Di empatia – in alcuni momenti mi ha ricordato il film Inside out, quando Gioia cercava di sollevare il morale a Bing bong semplicemente minimizzando il suo dolore ed esortandolo a reagire divertendosi, mentre Tristezza riesce nell'intento semplicemente mettendosi dalla sua parte, ascoltando con empatia, facendogli intendere di sapere esattamente come si sentisse.
«È strano, non trovate», disse Roland, «che quando stai così, il fatto che la gente sia gentile con te non ti aiuta in nessun modo? Tu sai che ti vogliono aiutare, sai che stanno cercando si aiutarti, eppure è come se fossero in un altro mondo. Non hanno idea di come ti senti realmente. Né di che cosa fare».
Andrew Norriss, Da quando ho incontrato Jessica

Da quando ho incontrato Jessica di Andrew Norriss parla dei nostri ragazzi, delle loro difficoltà nell'essere accettati, del nostro continuo ripetere loro che essere diversi è una ricchezza. Ma le nostre sono parole di chi vive in un altro mondo.

Non sappiamo davvero che significhi essere diversi, adolescenti e frequentare una scuola dove l'omologazione mette al riparo dalle cattiverie dei bulli, dalle maldicenze, mentre si vorrebbe solo essere «come gli altri». E se gli adulti non trovano le parole giuste, ci mette in guardia Andrew Norriss, dovrebbero rivolgersi a chi lo sa fare di professione, perché non è semplice comunicare con chi pensa che il suicidio sia una soluzione.
«E tu puoi anche provare a fare finta che vada tutto bene. [...] tutto questo fingere è così sfiancante, che alla fine ti trovi esausto e l'unica cosa che vuoi davvero è fermarti. Fermare tutto.»
Andrew Norriss, Da quando ho incontrato Jessica
Nel romanzo, i tre adolescenti realizzano che parlare con i propri coetanei, aprirsi, aiuta a rendersi conto che avere delle ombre, essere sul «Baratro», è un sentire molto più comune di quanto si pensi, perché le difficoltà della vita sono, ahimé, molteplici. L'importante è riuscire ad «andare oltre», per non perdersi tutto il bello che può venire dopo.
Comprensione, empatia, inclusione, solidarietà, comunicazione, lotta alle varie forme di bullismo e agli stereotipiDa quando ho incontrato Jessica è un romanzo sostenuto anche da Amnesty International proprio per i valori che promuove. E ci ricorda che basta una mano tesa per evitare un salto che sembra «l'unica via possibile», da cui però non si torna più indietro.

Da quando ho incontrato Jessica di Andrew Norriss

Da quando ho incontrato Jessica

di Andrew Norriss
trad. C. Valentini
Il Castoro
Young Adult | dai 12 anni
ISBN 978-8869661297
Cartaceo 12,66€

Sinossi

Quando Francis e Jessica si incontrano, è amicizia a prima vista. Francis non ha paura di mostrarle i suoi segreti, e a Jessica non sembra vero di avere finalmente un compagno di avventure. C'è solo un piccolo particolare: Jessica è un fantasma. Ma è davvero così importante? Be', forse non lo è, ma di sicuro è divertente. Perfino l'ora di matematica passa più in fretta se la tua migliore amica invisibile ti passa le risposte. Presto però si scopre che Francis non è il solo a vedere Jessica, e altri amici si uniscono a lui, dando vita a un trio - o meglio, a un quartetto - tanto unito quanto improbabile. Perché proprio loro? Che cos'hanno in comune? E perché Jessica non ricorda nulla della sua morte?


Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione).
Mwende. Ricordi di due anni in Africa, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.
La stanza numero cinque, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.


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