Viaggi Di Camilla Dazzani. I borghi più belli d'Italia: cosa vedere e dove dormire per un weekend tra passato e panorami naturalistici mozzafiato.
L'italia è caratterizzata anche da piccoli borghi dove si può respirare il passato e rivivere la storia, godendosi panorami mozzafiato.I dizionari definiscono il borgo come un "piccolo centro abitato" o un "grosso villaggio"; il termine deriva dal latino burgus, usato per indicare un castello fortificato. È proprio questo il significato originale della parola: in età romana il borgo era infatti un piccolo castello fortificato. Nell'Alto Medioevo il termine continuò ad essere utilizzato in area germanica con questo significato, a tal punto che ancora oggi in tedesco il termine "Burg" indica una roccaforte, un castello.
Oggi, l'elemento che caratterizza tutti i borghi, è il loro essere luoghi abitati senza interruzioni da millenni. A questo devono il loro fascino: camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne vissuti nei secoli scorsi.
Negli ultimi anni, i borghi d'Italia sono stati spesso indicati come mete alternative alle grandi città d'arte. In effetti, se si vuole passare un weekend in un luogo suggestivo e romantico, tranquillo e mozzafiato, i borghi della nostra amata Italia sono ideali.
Weekend tra i borghi d'Italia: quali sono i più belli?
Contrariamente a quanto si pensa, i borghi d'Italia non sono noiosi e privi di vitalità. Infatti, vengono visitati ogni anno da moltissimi turisti. Ognuno di questi borghi è caratterizzato da varie attrazioni storiche, artistiche e culturali.Arquà Petrarca
Abitanti: 1844Colli Euganei, provincia di Padova (Veneto) - dove dormire?
Il tempo sembra essersi fermato ad Arquà Petrarca, il centro dei Colli Euganei che, più di tutti gli altri, mantiene inalterato il fascino antico dei borghi medievali.
Il suo nome deriva forse da Arquata montium, che significa “chiostra dei monti”, ma deve la sua notorietà alla fama eterna di Francesco Petrarca, il poeta che vi passò gli ultimi anni della sua vita.
Cosa vedere?
Arquà Petrarca e la casa del grande poeta L'attrazione principale del borgo medievale di Arquà Petrarca è sicuramente la casa del poeta Francesco Petrarca. In questa, si trovano la sedia e la libreria originali, su cui Petrarca sedeva e studiava. Il poeta decise di trasferirsi qui per passare gli ultimi anni della sua vita in pace.
Triora
Abitanti: 366Valle Argentina, provincia di Imperia (Liguria) - dove dormire?
Triora è un borgo medievale che domina tutta la valle Argentina, in Liguria. Questo borgo è conosciuto per l'importante processo di stregoneria che si attuò dal 1587 al 1589. Infatti, è considerata la "Salem" italiana. Un borgo attivo negli eventi culturali, soprattutto grazie alla fondazione del suo museo.
Cosa vedere?
Triora e il suo museo particolare Da vedere è assolutamente il Museo Etnografico e della Stregoneria. Infatti, data la famosa storia di Triora riguardante la stregoneria, non si poteva evitare di creare un luogo che facesse vivere alle persone la storia delle streghe d’Italia. L'evento dell'anno più particolare è sicuramente la celebrazione di Halloween: impossibile mancare!
Grazzano Visconti
Abitanti: 180comune di Vigolzone, provincia di Piacenza (Emilia Romagna) - dove dormire?
Grazzano Visconti ha origini nel 1300, anche se la sua vera storia iniziò nel 1400 quando Gian Galeazzo Visconti concesse alla figlia Beatrice e al suo sposo Giovanni Anguissola di costruire lì un castello. Oggi il borgo di Grazzano Visconti è una città d’arte che ogni anno attira quasi trecentomila visitatori da ogni parte del mondo. Grazzano Visconti è riuscita a conservare intatte le sue caratteristiche medievali grazie ai coniugi Giammaria e Violante Visconti che si sono occupati dei lavori di manutenzione nelle ultime decadi.
Cosa vedere?
Grazzano Visconti e il suo castello incantato Il castello di Grazzano Visconti è stato, nel tempo, una fortezza e un bastione di difesa, ma anche una casa. Una casa dove hanno vissuto tante persone, alcune anche molto note. Una visita guidata alla scoperta delle tracce che queste persone hanno lasciato nel castello vi farà conoscere le loro storie e vedere con i loro occhi le stanze dove hanno vissuto, agito e sognato.
Venzone
Abitanti: 2031Valle del Tagliamento, provincia di Udine (Friuli Venezia-Giulia) - dove dormire?
Dal 1965 Venzone viene dichiarato Monumento Nazionale in quanto unico borgo fortificato trecentesco della Regione del Friuli Venezia-Giulia. Il borgo è stato colpito da un forte terremoto del 1976 però le macerie furono rimosse tempestivamente e gli edifici ristrutturati con successo. È considerato uno dei borghi più incredibili dell'Italia, in quanto conserva la sua storia nonostante i grandi ostacoli.
Cosa vedere?
Venzone e il mistero delle Mummie Le mummie di Venzone sono una serie di mummie qui rivenute nel XVII secolo. Si tratta di corpi mummificati per cause naturali, come avvenuto anche in altri luoghi nel mondo, anche se le specifiche cause che hanno determinato la conservazione delle mummie di Venzone rimangono ancora un mistero. L'ipotesi più verosimile è che la rapida mummificazione dei corpi sia stata dovuta a una perfetta combinazione accidentale di più elementi naturali, tra cui temperatura e umidità adatte, alta presenza di solfato di calcio nel terreno e la presenza di un fungo con grande capacità idrovora, la Hypha bombycina.
Castelmezzano
Abitanti: 792Parco delle Dolomiti Lucane, provincia di Potenza (Basilicata) - dove dormire?
Castelmezzano è un borgo in provincia di Potenza, tra i tesori più belli della Basilicata e dell'Italia. Nel tempo la pioggia e il vento hanno scavato in questa roccia arenaria sagome a cui la tradizione popolare attribuisce nomi particolari, infatti con particolari condizioni di luce e di ombre assumono la forma di “becco della civetta”, di “bocca di leone”, di “incudine” e di “aquila reale”.
Cosa vedere?
Castelmezzano e il suo incredibile percorso Il percorso delle sette pietre è un progetto che recupera un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano e che si sviluppa su quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.
Camilla Dazzani
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