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Canarie, viaggio a Tenerife: panorami mozzafiato e boschi patrimonio dell'UNESCO

Canarie, viaggio a Tenerife: panorami mozzafiato e boschi patrimonio dell'UNESCO

Viaggi Di Luigi Lazzaroni. Canarie, isola di Tenerife: il Parco Nazionale del Teide, i panorami mozzafiato di Los Gigantes e Masca, e i boschi di Anaga, patrimonio dell'UNESCO.

La TF-523 sale decisa da Arafo, la giornata è bella, ma non possiamo fermarci ogni due per tre a fotografare i fiori, brontola giustamente mia moglie, ma questi proprio non possiamo perderli e anche lei è d’accordo: sui bordi della strada, prima fiori isolati poi macchie poi una distesa unica di papaveri gialli, una fioritura incredibile, non sai più cosa fotografare – a casa ho poi scoperto che si tratta di una specie americana introdotta nelle Canarie e diventata invasiva, che delusione!
Più avanti,  La Tarta del Teide, un punto panoramico eccezionale, a destra in basso sotto le nuvole c’è il mare, poi paesini lontani che dalla costa risalgono il pendio per lasciar spazio a boschi e pinete, un’onda scura che sale fino alla base del cono del Teide, impossibile non fermarsi ad ammirare lo spettacolo.


Il Parco Nazionale del Teide.

Il Parco Nazionale del Teide.

Una ventina di minuti e siamo alle Canadas, qui si entra nel cuore del Parque Nacional del Teide e qui i colori si scontrano e si mescolano: colate di lava nera e arbusti verdi mezzo rinsecchiti, spiagge di pomice bianca e cespugli gialli, scivoli di sabbia ocra e cespi di margherite bianche, massi color carbone e fiori rosso magenta, il tajinaste rojo, il fiore simbolo del parco, non puoi sbagliare c’è una tavola illustrativa e ce n’è uno proprio lì dietro immobile per la foto.
La strada gira attorno alla cima del Teide tra fioriture di ginestre bianche, sulla destra la colata lavica più recente, quella del 1909, in fondo al rettilineo incomincia la discesa, giuro è l’ultima fermata, siamo stanchi e cotti dal sole ma non si può rinunciare al panorama lunare, una distesa di sabbia nera da cui spuntano surreali pini delle Canarie, alle spalle le ultime nevi del Teide, di fronte il profilo lontano de La Gomera.

Il Parco Nazionale del Teide.

Il tajinaste rojo e le distese di papaveri gialli

I panorami mozzafiato di Los Gigantes e Masca, alla ricerca del Drago di Tenerife.

Oggi giornata di relax, dove andiamo? A cercare El Drago di Tenerife – ??? –, una pianta, la Dracaena draco, la più vecchia è a Icod de los Vinos – quanto ci vuole?, chi lo sa.
Non lo so perché, prima dobbiamo vedere due attrazioni turistiche: Los Gigantes e Masca.
Cosa hanno di bello Los Gigantes? Sono una infilata grandiosa di promontori a strapiombo sul mare. E di brutto? Il solito incredibile caos di costruzioni turistiche lì di fianco.
E Masca? La strada spettacolare lungo i costoni della montagna e le folate di nebbia che scendono spinte dagli Alisei, il paese è in una bellissima posizione ma un po’ troppo turistico per i nostri gusti.
Il mare sulla costa nord è in burrasca e gli scorci panoramici si sprecano, non si spreca invece tempo a Icod per trovare il famoso drago, grande, bello, strano con quella forma a candelabro e i ciuffi rossi dei fiori, quanti anni ha? Boh, chi dice mille, chi dice tremila, è comunque l’albero simbolo di Tenerife.

Los Gigantes e Masca

San Cristobal de La Laguna.

«Non mi porti mai a vedere qualche bella città, sempre boschi e montagne», casualmente oggi pensavo di fermarci a San Cristobal de La Laguna prima di andare a vedere i boschi di Anaga, «ma come sono fortunata!»
Sole e luce limpida dopo la polvere del Sahara portata dal vento di ieri e i colori delle case di San Cristobal sono luminosi come non mai. Passeggiata nel centro storico, sembra di essere in una città dell’America Latina, palazzi coloniali con portali di pietra scura su facciate color pastello, balconi di legno e patio nascosti, ovviamente la cattedrale, c’è anche un teatro con balconcini di ferro battuto stile liberty. E tutta questa gente dove sta andando? La seguiamo e arriviamo alla chiesetta di San Francisco Real Santuario del Santisimo Cristo de La Laguna, il nome è più lungo della chiesa, sull’abside un crocifisso tutto luci e oro, è il Cristo de La Laguna di alto valore artistico e religioso, scrive la nostra guida – la cerimonia sembra lunga, usciamo. Guarda, ci sono anche qui gli alberi del drago! A proposito di alberi, dobbiamo andare sui monti di Anaga.

La Laguna

I boschi di Anaga, patrimonio dell'UNESCO.

Dopo Las Mercede la strada sale ma noi ci fermiamo quasi subito, c’è il mirador Pico del Inglés, panorama magnifico, come al solito verrebbe da dire, si vede tutta la valle, si vede San Cristobal de La Laguna e, in fondo, l’immancabile Teide. Si sale ancora e ci accoglie la nebbia, esce dal bosco, si infittisce e si dirada all'improvviso, sibila nel vento quando la strada corre sulla cresta, nei momenti di luce valloni profondi che scendono al mare, picchi rocciosi che sbucano dal bosco compatto, viene definita zona selvaggia e lo è davvero. Dai facciamo una passeggiata, sì, le conosco le tue passeggiate, non lasciarmi indietro come al solito. Il sentiero è umido e scivoloso e come non potrebbe con tutta questa umidità, non si vede praticamente niente perché le piante sono fittissime, tronchi magri, storti, sbilenchi, attorcigliati, festonati da muschi e licheni, il suolo è coperto da cespugli spinosi, foglie coriacee, rami caduti e grandi felci, è la famosa laurisilva, mi prende in giro mia moglie, come su La Gomera e su La Palma, sempre la stessa roba. Non abbocco alla provocazione ma è vero, resta il fatto che queste foreste sono un fossile vivente tutelate dall’UNESCO come Patrimonio della Biosfera.

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Albergo Montes de Anaga, un tè caldo è quello che ci voleva. Panorama bello! – sentenzia mia moglie, il che è tutto dire.

Luigi Lazzaroni

Luigi Lazzaroni
Non credo nell’astrologia ma mi ritrovo in alcune caratteristiche del mio segno, ovviamente quelle che mi fanno più comodo: l’Acquario ama sentirsi libero e sente il bisogno di spostarsi continuamente, adora viaggiare, è attratto da tutto ciò che è nuovo, ha idee continue che gli girano in testa, gli Acquario sono sognatori. Confermo al cento per cento. Per il resto studi classici, laurea scientifica giusto per cambiare, pittura nei periodi di meditazione, fotografia sempre, in montagna da solo o con gli amici, in giro per il mondo con una moglie che mi tiene nel mondo reale tranne che in Amazzonia dove non vuole proprio venire.



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