Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista ad Alberto Alessi, autore del romanzo Come sciacalli senza cuore (0111 edizioni): «Scrivere è la più bella dannata passione della mia vita»
Alberto Alessi, bentornato nel web magazine culturale Gli scrittori della porta accanto – Non solo libri. Entriamo subito nel vivo di questa intervista. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere Come sciacalli senza cuore?
Ho sempre pensato che l’editoria a pagamento fosse emblematica dell’arretratezza culturale del nostro paese, di un certo modo di fare e vedere le cose, di avvantaggiare una certa categoria di persone, ovvero chi ha i soldi, chi detiene il potere, chi sta dalla parte dei vincenti, rispetto a chi deve sudare e faticare per raggiungere i suoi obiettivi. Dunque l’idea che volevo sviluppare era quella di unire la morte della letteratura, più in generale della cultura, alla morte reale di uno o più scrittori; potrà sembrare un’esagerazione, ma sono convinto che ci troviamo in un agghiacciante paradosso senza uscita: da una parte vengono pubblicati oltre 150 libri al giorno (cartacei o digitali, saggi o narrativa), dall’altra le persone che leggono con costanza, regolarmente, sono la minor parte, e a livello di cultura, di progresso intellettuale, questo è un problema.
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Ci ricordi i titoli delle tue precedenti pubblicazioni?
Nel 2015 ho pubblicato Due novelle rock’n’roll per Lettere Animate, sono due romanzi uniti in un unico volume. Nel 2017 è uscito In basso, agli inferi per Edizioni Montag, un romanzo distopico che ha come ideali di fondo i valori dell’anarchia, la corrente di pensiero in cui credo.Come sciacalli senza cuore: ci riveli qualche curiosità sulla trama?
Credo che ci siano molte particolarità. Innanzitutto si potrebbe dire che sono nove romanzi in uno, perché oltre alla narrazione principale, che segue le vicende dei cinque soci di una casa editrice fondata a Castelfranco Veneto nella seconda metà degli anni ‘90, si affiancano degli estratti di saggi o romanzi di autori pubblicati da questa casa editrice. Perciò, a tratti, ci si ritrova a leggere un saggio sull’intelligenza (vista come una qualità sopravvalutata), l’autobiografia di un attore di film a luci rosse, un romanzo su un laboratorio nascosto sotto un centro commerciale in cui si conducono esperimenti su bambini… e non sto qui a svelarli tutti, ma posso assicurare i lettori che sono tutte trame interessanti e, a volte, provocanti. Anche della scelta dei nomi dei personaggi sono soddisfatto; è un aspetto di cui solitamente non si parla, ma è fondamentale quando si scrive. Io ho scelto di usare anagrammi di scrittori e di poeti rock, mi piacerebbe sapere se qualcun altro l’ha già fatto.Come sciacalli senza cuoredi Alberto Alessi0111 edizioni Thriller ISBN978-8893703208 Cartaceo 14,50€ Ebook 3,99€ |
Il tuo romanzo Come sciacalli senza cuore si fa portavoce di qualche messaggio particolare, o si propone esclusivamente di intrattenere piacevolmente il lettore?
Quella di intrattenere piacevolmente il lettore la ritengo sì una necessità, ma non una priorità. Come scrittore preferisco che il lettore alzi gli occhi dalle mie pagine con la testa piena di riflessioni, spunti, pensieri, domande (più che risposte). Comunque, anche per la struttura, è un romanzo molto leggero. Leggero, non frivolo. Il messaggio, esplicito o meno che sia, è una condanna sottile quanto spietata contro la pratica dell’editoria a pagamento, ovvero una denuncia della falsità e dell’opportunismo di quei falsi editori che chiedono contributi economici a un autore per pubblicare il suo manoscritto. Approfondendo, la mia critica è rivolta anche a quegli autori che accettano un simile trattamento, spinti dal narcisismo, dalla brama di gloria e successo, dall’egocentrismo di vedere il proprio nome sulla copertina di un libro. Mi assumo il rischio di apparire antipatico, o arrogante, ma il mio discorso va contestualizzato, non generalizzato.
Mi sembra uno spunto interessante, una tematica da approfondire.
Alberto Alessi preferisce scrivere con carta e penna o meglio la tastiera?
Carta e penna, da sempre. La scrittura per me è pur sempre qualcosa di intimo, personale, privato, tutte qualità che lo schermo di un computer non riuscirà mai a darmi. La prima stesura la faccio con carta e penna, seduto al mio vecchio e scassato tavolino rosso (su cui trovano spazio anche il dizionario, il tabacco, un piccolo souvenir di Amsterdam, e la trentina di libri che ho in programma di leggere); successivamente riscrivo, correggo, amplio, taglio, a computer, perché comunque ho una calligrafia terrificante, quasi illeggibile.Ti è mai capitato di doverti confrontare col famigerato “blocco dello scrittore”?
Per ora no, e non è che ci creda molto, non credo ai mostri; forse perché non credo nemmeno al mito dell’ispirazione. Quando inizio a scrivere un romanzo pianifico già tutta la trama o quasi; in ogni caso ho già tutto chiaro in testa. Per me si tratta solo di sedermi e scrivere, mettere sulla carta le immagini e le sensazioni che ho nella mente.Alberto Alessi, ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e a nome degli Scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro e in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Silvia Pattarini Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni. |
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