Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Con la mia valigia gialla, di Stefania Bergo

Recensione: Con la mia valigia gialla, di Stefania Bergo, «un Natale  tra la terra rossa»

Libri Recensione di Alessandra Nitti. Con la mia valigia gialla di Stefania Bergo (PubMe – Collana Gli scrittori della porta accanto). Un Natale tra la terra rossa, la bellezza dell’Africa e dell’esistenza sulle «montagne russe emozionali».

Ora che il Natale è sempre più vicino mi viene voglia di parlare di un libro letto poco tempo fa, la storia di una donna che per le feste fa qualcosa di diverso: si mette su un aereo diretto in Kenya e va a costruire una doccia nel reparto di pediatria di un ospedale perso nel bush africano, a 300 km da Nairobi. Tre settimane di lavoro tra la terra rossa, quella terra che Stefania Mwende Bergo, l’autrice, mi ha già fatto amare con il suo secondo romanzo sul tema (che ho letto per primo) Mwende. Ricordi di due anni in Africa.


Giovane ingegnere clinica, in Con la mia valigia gialla Stefania ci racconta l’Africa attraverso la sua esperienza. Leggendola sono stata travolta dal sole che brilla sulla vallata, dal ritmo dei tamburi che la notte si spande nel buio, dai sorrisi dei bambini ricoverati che colorano il Natale e addobbano un tamarindo anziché un abete, donne e uomini che hanno trascorso le ferie con le infradito e la paura degli scorpioni, svegliandosi con tanta energia e dando un significato a quelle giornate piene e stancanti. Con Stefania ho conosciuto la cittadina di Matiri e le persone che camminano, vanno e vanno ma non si sa mai dove, i bambini che si bagnano nel fiume incuranti dei coccodrilli, la capra mangiata con le mani, tutti insieme, al buio, il mercato tropicale e la polvere rossa.

Lo stile è leggero e intenso, intimo.

Stefania Bergo ci parla come se stesse scrivendo delle lettere a degli amici e pare quasi di leggerle al tepore del caminetto, mentre l’immaginazione è tra le percussioni notturne e le costellazioni tropicali, in un mondo nel quale uomo e natura sono ancora fusi l’uno nell’altro.
Tutto prende vita lungo le loro sponde, la natura e le persone, che poi qui sono la stessa cosa.
Stefania Bergo, Con la mia valigia gialla
Oltre alla bellezza dell’Africa, leggiamo anche della bellezza dell’esistenza, di quei bambini che vengono alla luce, di quegli uomini che si attaccano tenacemente alla vita, di quelli che invece se la fanno scivolare via tra le dita come la terra della vallata. Siamo accanto alla Bergo sulle sue «montagne russe emozionali», come le chiama lei, ci sentiamo vivi perché lei lo è, perché lei ha dato un senso.

In Con la mia valigia gialla assaggiamo la sua Africa, l’Africa di Stefania Bergo, e con il seguito Mwende la assaporiamo appieno.

Io alzo gli occhi e rimango puntualmente senza fiato. Il cielo di notte, in Africa, è un miracolo. C’è una stella in ogni direzione. Sono talmente tante che non si distingue dove finisca una costellazione e ne cominci un’altra. Rimango in silenzio. Rimaniamo tutti in silenzio. Mi sembra quasi di sentirle respirare o di vederle pulsare come piccoli cuori argentati. Piccoli cuori che di tanto in tanto piangono e ogni lacrima lascia una scia di lustrini leggeri. Le stelle cadenti. Resterai a contemplare il cielo ogni notte.
A volte, quando ormai tutti sono rientrati nelle loro stanze, mi trattengo qualche minuto sotto la pergola. Mi immergo nel buio, della vallata, accesa da qualche piccolo fuoco silenzioso. È suggestivo sentire i tamburi nell’oscurità e immaginare che là, n quella direzione, ma lontano lontano, ci sia una festa di iniziazione.
Stefania Bergo, Con la mia valigia gialla



Con la mia valigia gialla

di Stefania Bergo
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Memoir di viaggio | Narrativa non fiction
ISBN 978-8833667829
Cartaceo 12,00€
Ebook 1,09€

Sinossi

È un diario di viaggio autobiografico.
Stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, Stefania decide di partire. Da sola. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza.
Con la mia valigia gialla è il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni dell'autrice sulle diverse abitudini e sulla cultura locali, scanditi dai messaggi che inviava regolarmente via mobile a un caro amico con cui ha voluto condividere, in tempo reale, la sua esperienza.
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. L'intenzione dell'autore era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che lei ha conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconta le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni. E ne ha dato una sua personale chiave di lettura, intervallando ai dipinti della natura le sensazioni restituite, i pensieri suggeriti, le domande che si è posta e che pone a chi vorrà leggere le pagine del suo libro e soffermarsi, come lei, a cercare una risposta. Anche se spesso risposte non ce ne sono. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. È un semplice mezzo messo a disposizione dall'autrice per far compiere al lettore lo stesso viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.


Credits: foto originale di Stefania Bergo


Alessandra Nitti
Sinologa, viaggiatrice, appassionata lettrice, yogini e scrittrice. Trascorro le giornate nel mio mondo di poesia inventando trame di racconti, progettando viaggi intorno al mondo o in posizioni yoga a testa in giù. Laureata in lingue e letteratura straniere solo per il gusto di conoscere lingue difficili. Nonostante la struggente nostalgia per la mia laguna veneziana, vivo a Canton, nel sud-est della Cina, dopo aver vagato per il Sud-est asiatico, per insegnare italiano a giovani cinesi. Tra una lezione e l’altra gestisco “Durga – Servizi editoriali”, ma soprattutto porto avanti i miei progetti letterari.
L’amuleto di giada, Arpeggio Libero Editore.
Faust – Cenere alla cenere, Arpeggio Libero Editore.
Esilio, Arpeggio Libero Editore.


Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.

About Davide Dotto

Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
0 commenti

Posta un commento

<< ARTICOLO SUCCESSIVO
Post più recente
ARTICOLO PRECEDENTE >>
Post più vecchio
Home page

Parole chiave


Pubblicità
Abbonamento Audible Amazon




Libri in evidenza