Palcoscenico Di Tamara Marcelli. Il monologo teatrale di Sfortunato, dal dramma in cinque atti del 1870 La Foresta, di Aleksandr Ostrovskij.
La Foresta, di Aleksandr Ostrovskij, Rizzoli 1955 cartaceo 5,00€La foresta è la metafora dell'intrico di ipocrisie, vizi e opportunismo che caratterizzava la classe nobile russa.
Aleksandr Ostrovskij, direttore dei teatri imperiali, è il primo grande autore russo che si sia dedicato stabilmente al Teatro, come Goldoni in Italia e Dumas in Francia.
Importante drammaturgo russo, Ostrovskij è considerato il fondatore del teatro russo moderno orientato al realismo. Figlio di un avvocato, interruppe presto gli studi giuridici e si dedicò alla letteratura.
Le altre opere di Aleksandr Ostroskij: Con quelli di famiglia ci si arrangia. La bancarotta (1849), Non ti sedere sulla slitta non tua (1852), Povertà non è vizio (1853), La fidanzata povera (1853), Non puoi vivere come ti pare (1854), L'altro banchetta e a te viene il mal di testa (1856), Un posto lucrativo (1856), La pupilla (1858), La fanciulla di neve (1868), Cuore ardente (1868), Denaro folle (1868), I lupi e le pecore (1875), Colpevoli senza colpa (1884) e L'uragano (1859) considerato il vero capolavoro dell'autore. Le commedie che trattano della condizione femminile sono Senza dote (1878), Il cuore non è pietra (1879) e La pupilla (1879).
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Monologo di Sfortunato, dall'Atto V, scena ultima
Commedianti? No, noi siamo degli artisti, e i commedianti siete voi. Noi, se amiamo, amiamo sul serio: se non ci vogliamo bene, litighiamo e ci picchiamo; se facciamo del bene, lo facciamo anche col sacrificio dell'ultimo centesimo guadagnato.
E voi? Voi parlate per tuttala vita del bene della società, del vostro amore per l'umanità. E cosa avete fatto? Chi avete nutrito? Chi avete consolato? Voi soddisfate soltanto voi stessi, voi divertite soltanto voi stessi. Siete voi i commedianti e i buffoni, non noi. Quando ho del denaro, io do da mangiare a mie spese a due o tre bricconi del tipo di Arkadi, ma la mia propria zia si è seccata di nutrirmi per due giorni. Una fanciulla corre ad annegarsi? Chi la spinge nell'acqua? Sua zia! Chi la salva? L'attore Sfortunato!
Uomini, uomini, razza di coccodrilli! Le vostre lacrime sono acqua, i vostri cuori di duro bronzo! I vostri baci sono colpi di pugnale al petto. I leoni ed i leopardi nutrono i loro piccoli, i corvi rapaci si prendono cura dei propri nati, e lei! E lei! E questo amore per amore? Oh, se io potessi essere una iena, oh, se potessi scatenare contro questa generazione infernale tutte le sanguinarie creature abitatrici delle foreste!
[...]
[Va verso l'angolo, si aggiusta la bisaccia sulle spalle; Akiuscia lo aiuta e lo bacia. Egli prende in mano il bastone...]
Oh, uomini, uomini! Be', Arkadi, noi due abbiamo fatto festa, chiasso, fratello; adesso, di nuovo al lavoro!
[Avanza al centro della scena, chiama Karp e gli parla con lentezza e persuasione.]
Ascolta, Karp. Quando arriverà la troika, rimandala fratello, in città; di' che i signori se ne sono andati a piedi. La mano, compagno!
[Porge la mano a Fortunato e se ne va lentamente.]
Tamara Marcelli |
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