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I casi occultati della Storia: le foibe e il genocidio degli armeni

I casi occultati della Storia: le foibe e il genocidio degli armeni

Storia Di Lara Zavatteri. I casi occultati della Storia, fatti ed episodi drammatici che si è tentato di nascondere: le foibe e il genocidio degli armeni. E l'Olocausto.

In questi giorni ricorre il Giorno del ricordo, dedicato alle vittime delle foibe. Proprio le foibe sono uno dei capitoli della Storia del Novecento che si è tentato di occultare, di fatto fino al 2004, quando è stato istituito il Giorno del ricordo, non se ne sapeva quasi nulla.
I libri di storia non ne parlavano, a scuola non ne hanno accennato mai. Di fatto del vergognoso capitolo delle foibe in pochi sapevano qualcosa. È uno dei casi tragici in cui persone hanno brutalmente perso la vita, che gli esecutori hanno tentato di cancellare, purtroppo riuscendoci per moltissimi anni.
Le foibe sono cavità carsiche in cui, nei territori dell'Istria e della Dalmazia, nel periodo della seconda guerra mondiale e anche successivamente, furono gettate persone di nazionalità italiana, a volte ancora vive, a volte legate ad un'altra persona, uccisa da un colpo di fucile, legate con un filo di ferro.
Erano italiani che avevano aderito al partito fascista, le loro famiglie, i loro figli, ma anche italiani che avevano l'unica colpa di essere tali in zone che erano diventate territori occupati dai partigiani di Tito, benché non furono gli unici responsabili dell'uccisione degli italiani nelle foibe.
Legato a questo ci fu anche l'esodo degli italiani dall'Istria e dalla Dalmazia, praticamente costretti a rientrare in Italia, perdendo tutto e, spesso, trovando in Italia un'accoglienza vergognosa.

Le foibe è solo uno dei casi che si è tentato di celare. Un altro è il genocidio degli armeni. 

Chi ne aveva mai sentito parlare, prima di leggere La masseria delle allodole di Antonia Arslan? Forse nessuno.
Il genocidio degli armeni, cristiani che vivevano in Armenia, fu perpetrato negli anni 1915-16 dai turchi, che di fatto sterminarono quella popolazione.
Ma com'è stato possibile che un fatto tanto grave, come furono gravi le foibe, sia volutamente stato insabbiato, così che la gente non ne sapesse nulla?


L'Olocausto è uno dei fatti della storia che a lungo non si è conosciuto, di cui poi molto si è parlato e si parla, ma che rischia di diventare uno di questi casi.

Stanno scomparendo i testimoni diretti, già da molto tempo c'è chi nega che la Shoah sia mai esistita, e se nulla più si farà per La giornata della Memoria e non solo (di fatto si sta facendo molto meno negli ultimi anni) prima o dopo l'avranno vinta i negazionisti. Non a caso i nazisti dicevano agli ebrei che, anche se avessero raccontato, nessuno li avrebbe creduti. Ed è qualcosa che purtroppo sta accadendo. Anche  Adolf Hitler ebbe a dire che nessuno si sarebbe ricordato del genocidio degli ebrei, come nessuno si era ricordato di quello armeno. Per fortuna non è andata secondo le previsioni di Hitler, ma il rischio che l'Olocausto venga negato del tutto e dimenticato non è irreale.

Ecco perché di questi abominevoli casi storici è necessario continuare a parlare, continuare a non dimenticare.

Parlandone nelle scuole, sui libri di storia, promuovendo incontri, conferenze, insomma facendo tutto il possibile affinché sempre la memoria resti viva. E vigile. Perché non è vero che le cose non si possono ripetere, e non è vero che l'uomo impara dagli errori. Perché, per citare Hannah Arendt La banalità del male è sempre presente, specialmente in un società anestetizzata come la nostra, dove a tanti pare normale convivere con la bestialità di chi uccide, fa del male o semplicemente nega ciò che è stato. Perché ricordare non è solo necessario, è un dovere.
Così come è un dovere non stare zitti, informarsi, essere consapevoli: lo si deve ai milioni di persone morte in questi eventi. Lo si deve a chi è sopravvissuto, sempre portandosi dietro il senso di colpa per non essere morto. Lo si deve perché non vincano coloro che queste cose le negano, o che le strumentalizzano, perché non vinca la stupidità, l'arroganza. Per tornare ad essere una società che le cose le sa, che s'indigna e che non è indifferente a tutto.

Libri, film e mostre sui casi occultati della Storia.

Vi suggerisco anche il film L'ufficiale e la spia, la storia vera di Alfred Dreyfus, ebreo dell'esercito francese ingiustamente accusato di tradimento. Anche questa, una storia che sanno in pochi.
Da leggere, vi suggerisco alcuni libri:
Foibe Rosse. Storia di Norma Cossetto, vittima delle foibe, di Frediano Sessi.
Memorie della Shoah. Meditate che questo è stato... Colloqui con Piero Terracina, deportato ad Auschwitz, di Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, scomparso di recente.
Vi ricordo anche la mostra del Simonino a Trento. In questo caso non è stato occultato nulla, ma si è inventato un finto martire, venerato fino al 1965. Visitatela, è una mostra curata, ben fatta, ma che vi lascerà sconcertati. Tra l'altro, scorrono anche i messaggi dei social, messaggi di oggi, sugli ebrei. Sono tutti messaggi di odio, che vi faranno indignare. Messaggi del mondo di oggi, dopo tutto ciò che c'è stato.


Ecco perché indignarsi è doveroso, perché vuol dire che siamo ancora attenti, vigili, sensibili. Perché, come ebbe a scrivere Primo Levi, «meditiamo su quel che è stato», contro l'idiozia di molti.

Lara Zavatteri

Lara Zavatteri
Classe 1980, vive e lavora nel paese di Mezzana in val di Sole (Trentino). Iscritta all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti dal 2000, scrive articoli di cultura, ambiente e attualità locale. È anche blogger e autrice di libri.
Guardando le stelleUn cane di nome GiulianoRisparmia Subito!Amici per sempreCuor di Corteccia, Sopravvissuti, Youcanprint.
Reset, Photocity.it.
La strada di casa, Edizioni del Faro.
Agata. Come un funerale ti salva la vita, Aroma di caffè e profumo di fieno, L'Intimo non si cambia (e nemmeno si prova), Youcanprint.


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