Gli scrittori della porta accanto

Scrittori, intervista a Maria Dell'Anno

Scrittori, intervista a Maria Dell'Anno

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Maria Dell'Anno, autrice di Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima (LuoghInteriori): «Quando scrivo sento che sto facendo ciò per cui sono nata».

Diamo il benvenuto a Maria Dell'Anno nel web magazine culturale Gli scrittori della porta accanto – Non solo libri. Entriamo subito nel vivo di questa intervista. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima?

Ad un certo punto della mia vita mi sono accorta che stava accadendo qualcosa di molto grave nel mondo che abitiamo: nel nostro paese e nel mondo le donne continuano a morire uccise per lo più da uomini che dicevano di amarle. Dopo le grandi battaglie femministe degli anni settanta e ottanta che hanno rivoluzionato il nostro diritto e hanno consentito alle donne di diventare padrone della propria vita, oggi sembriamo tornare indietro.
Oggi le giovani ragazze non sanno neanche cosa voglia dire la parola “femminismo” e molte donne rifiutano di essere definite femministe, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi, una brutta parola ormai appartenente solo a vecchie donne baffute e sole. 
Nel frattempo le donne continuano a morire, uccise per lo più dai loro compagni o ex compagni.
Ecco, è stata la constatazione di questa triste realtà a spingermi ad usare l’unica arma che conosco e che ho a mia disposizione per cercare di combattere questa difficile guerra: la scrittura. E leggendo, studiando e scrivendo, mi sono resa conto che è proprio il parlare di questa realtà che è l’unico modo per provare a mettervi fine. Perché la violenza maschile contro le donne non è solo un triste fenomeno criminale ma è una gravissima patologia socio-culturale che affonda le proprie radici proprio nella cultura patriarcale che vede e vuole la donna inferiore e sottomessa all’uomo, quella cultura che le battaglie femministe hanno con forza combattuto, ma che nonostante tutto ancora non è stata estirpata. È perché gli uomini ci considerano loro cose, destinate ad avere un certo ruolo, che ci uccidono nel momento in cui usciamo da quel ruolo. Se non si capisce questo, se non si capisce cioè che la violenza di genere è un problema culturale allora non si è capito di cosa si sta parlando. E purtroppo vedo ancora che molti ne parlano senza avere capito di cosa stanno parlando.
Molti uomini credono che essere femministe/i significa volere un mondo in cui le posizioni di dominio siano finalmente ribaltate e siano le donne a dominare sugli uomini. Ma essere femministe, combattere la violenza maschile non vuole affatto dire questo!
Essere femministe e combattere la violenza maschile significa volere un mondo in cui questa logica di dominio non esista più, in cui nessuno debba più imporsi sull’altro, significa volere un mondo in cui la libertà individuale non sia solo un principio ma un fatto.

Ci racconti come hai trovato il nostro blog e perché hai deciso di affidare a noi la promozione del tuo libro?

Prima di essere una scrittrice sono un’appassionata lettrice. Mi piace scoprire le novità del mondo letterario, non solo i più noti best seller che affollano gli ingressi delle grandi librerie, ma sono incuriosita anche dalle opere meno note, che a volte nascondono una profondità di riflessione inaspettata. Così, vagando nell’immenso web, alla ricerca di nuove scritture e scrittori/scrittrici ho scoperto questo blog indipendente di riflessione letteraria e culturale, che mi ha incuriosita e di cui ho potuto apprezzare il lavoro.

Ti ringrazio, Maria Dell'Anno, e mi auguro di averti tra i nostri affezionati lettori a lungo. Tornando al tuo libro, a che genere appartiene? Ci presenti la trama a grandi linee?

Se questo è amore è un saggio, ma non ho mai voluto scriverlo come saggio accademico, ho voluto fin dall’inizio che fosse accessibile a tutte e a tutti: l’ho inteso come una narrazione, una narrazione di cos’è la violenza maschile contro le donne. Ho scelto di concentrarmi sulla violenza agita all’interno della coppia dato che è la più frequente e anche la più perfida, proprio perché si verifica nel contesto che ci è sempre stato detto essere il più sicuro per eccellenza: la famiglia.
Da bambine ci viene detto di avere paura degli sconosciuti, non di chi vive insieme a noi e dice di amarci.
Due sono gli obiettivi del mio saggio: chiarire che il problema della violenza maschile contro le donne è un problema culturale, che come ho detto ha le proprie radici nella struttura patriarcale della società, e nel rifiuto degli uomini di abbandonare la propria posizione di dominio e privilegio. Il secondo obiettivo è dimostrare che un uomo che uccide la propria compagna non è un uomo innamorato: l’amore non c’entra niente con gli schiaffi e gli insulti, e tantomeno con gli omicidi. Se si ama una persona si vuole innanzitutto che sia viva, sempre.
Per arrivare a queste due conclusioni ho fatto un ambizioso percorso, che affronta questo tema dal punto di vista storico, statistico, legale, psicologico, sociologico, raccontando anche la mia personale esperienza all’interno dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna in cui mi sono formata per scrivere questo libro. È un percorso ambizioso quello che ho voluto seguire, ma mi è sembrato impossibile parlare della violenza maschile contro le donne senza affrontare tutti questi aspetti, perché tutto si tiene, tutto è collegato, e non è possibile scindere tali ambiti o metterne da parte qualcuno se si vuole veramente comprendere un simile fenomeno.
Lo spiegò bene Michèle Le Doeuff quando parlò della «percezione a brandelli che abbiamo delle ‘disfunzioni’ sociali: un giorno accettiamo di vedere le violenze domestiche, un giorno lo stupro incestuoso, un giorno la disoccupazione più frequente per le donne, un giorno il sessismo nei libri di testo o del linguaggio, un giorno gli asili nido insufficienti in numero e qualità, un giorno l’affissione pornografica, un giorno le mutilazioni genitali, un giorno la mancanza di autonomia delle donne immigrate […] e poi, dato che tutto questo è penoso, ci si affretta a non vedere più niente». 
Io voglio che si veda tutto invece, voglio che sia ben chiaro che non stiamo parlando solamente di un triste fenomeno criminale, ma stiamo parlando di una gravissima patologia socio-culturale, che nella società, e non nella legge, deve trovare la sua soluzione.
Se questo è amore - copertina

Se questo è amore
La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima

di Maria Dell'Anno
LuoghInteriori
Saggio
ISBN 978-8868641382
cartaceo 15,30€

Fornisci almeno tre motivi validi per invogliare un potenziale lettore a leggere Se questo è amore

Perché non è sufficiente che si parli della violenza di genere; è necessario che se ne parli correttamente. La stampa ne parla, ma spesso in modo pericolosamente fuorviante, senza mai affrontare il cuore del problema. Ed io ho voluto fare questo: spiegare affinché altre e altri possano capire.
Perché vorrei che le bambine che nascono oggi avessero la possibilità di vivere in un mondo diverso, un mondo in cui abbiano le stesse opportunità dei loro fratelli maschi, non solo sulla carta, ma anche nei fatti.
Perché la violenza maschile contro le donne sarà sconfitta da un esercito di maestre elementari: sarà sconfitta solo da quel profondo rinnovamento culturale che renda finalmente tutte e tutti libere e liberi di fare della propria vita ciò che vogliamo, fuori da qualunque stereotipo e condizionamento sociale.
La violenza maschile contro le donne sarà sconfitta da un esercito di maestre elementari.

Come intendi impostare la promozione del tuo libro: ti rendi disponibile per presentazioni presso librerie, biblioteche e centri culturali , preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili?

Se questo è amore sta girando l’Italia più di quanto mi sarei all’inizio aspettata: il mio calendario di presentazioni spazia da Roma, a Torino, all’Umbria, a Ferrara, a Milano, a Ravenna, a Bologna e sono perfino espatriata nella Repubblica di San Marino. Ho deciso di impegnarmi in questo tour non solo per ovvi fini commerciali, ma anche e soprattutto culturali, proprio perché parlare del problema reputo sia il primo indispensabile passo per iniziare a risolverlo. In ogni presentazione cerco infatti di coinvolgere le associazioni del territorio, per mettere in luce la loro fondamentale attività. E il momento più bello è alla fine stringere le mani e ascoltare le storie delle donne che hanno sempre qualcosa di importante e commovente da raccontarmi.

Una scrittrice è prima di tutto una lettrice: Maria Dell'Anno preferisce il classico libro di carta o meglio gli ebook?

Per me leggere un libro significa averlo tra le mani, sfogliarlo, sottolinearlo, metterlo nella mia libreria per poi tornare a riprenderlo. Amo l’odore dei libri, e perfino la polvere dei libri.

Hai ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare?

Da un po’ la mia vita è in continuo movimento: ho vissuto a Milano, Roma e Ferrara, ma ancora non ho finito di traslocare. Ho una laurea in giurisprudenza e un master in criminologia, ma sto anche per laurearmi in lettere. Quindi di sogni ne ho tanti. Ma quello più importante è senz’altro fare in modo che la scrittura diventi una parte sempre più importante della mia vita. Ci sto lavorando. Anne Sexton diceva: “Solo quando scrivo sento che sto facendo ciò per cui sono nata”. E anche per me è così: scrivere è vivere.

Ringraziamo tantissimo Maria Dell'Anno per essere stata ospite degli Scrittori della porta accanto e, anche a nome dei nostri lettori, le auguriamo in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.



Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
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