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Recensione: Un lungo fortissimo abbraccio, di Lorenzo Licalzi

Recensione: Un lungo fortissimo abbraccio, di Lorenzo Licalzi

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Un lungo fortissimo abbraccio di Lorenzo Licalzi (Rizzoli). In un futuro non ben identificato, un trapianto d'anima e la lunga riabilitazione fisica e psicologica. Un finale geniale, accattivante, originale.

Avevo fatto il fioretto di leggere prima o poi tutti i libri di Lorenzo Licalzi perché… beh, perché mi piace come scrive.
Quindi era inevitabile che recuperassi anche questo romanzo, seppur la sinossi mi avesse lasciato un po’ perplesso, dato che, a prima vista, si discostava dalle trame a cui mi aveva abituato questo autore.
Infatti, leggendo Un lungo fortissimo abbraccio ho avuto conferma della mia impressione iniziale ma… – sì, perché c’è sempre un ma, che approfondirò in seguito.
In primis, di cosa tratta questo libro?
Presto detto.

In un futuro non ben identificato, David Costello ha “la Malattia”, ovvero una malattia degenerativa incurabile che colpisce gran parte degli anziani.

Pur avendo ottant’anni ha ancora tanta voglia di fare e di vivere. Ma soprattutto vuole altro tempo per stare accanto a sua moglie Ellen.
C’è però un rimedio sperimentale: un trapianto del suo cervello (e di conseguenza della sua anima) nel corpo di un ragazzo ventiquattrenne ormai in coma irreversibile. E lui è “il prescelto”.
Il trapianto ha successo ma da quel momento David dovrà vivere da una parte questa nuova realtà di essere in un corpo giovane e dall’altra le difficoltà relazionali con la moglie, la quale l’ha visto invecchiare accanto a sé e adesso si ritrova con un ragazzino.
Pur essendo in un futuro imprecisato, c’è poco e nulla che lo fa supporre (esiste ancora la Coca Cola e la Microsoft!), anzi, sembra addirittura ambientato ai giorni nostri (lo dico più che altro per quelli che storcerebbero il naso all’idea di trovarsi a leggere un libro di fantascienza).

Un lungo fortissimo abbraccio di Lorenzo Licalzi è diviso sostanzialmente in due parti.

Ciò che accade prima del trapianto (con tutti i dubbi e le perplessità che affrontano la coppia) e dopo, nei giorni e mesi successivi, ovvero la degenza dell’uomo (essendo il primo uomo a cui viene fatta questa operazione, David è costantemente seguito da dottori e psicologi, i quali scandagliano corpo e psiche dell’uomo per appurare che non abbia dei rigetti o istinti suicidi).
Questa è la parte che mi ha spiazzato di più, in quanto se da una parte è interessante constatare come dietro un’operazione del genere ci siano mille spiegazioni scientifiche (un neurologo amico di Licalzi ha fornito le informazioni per dare un senso realistico all’intera vicenda) e connotazioni psicologiche che ai più non verrebbero neppure in mente, dall’altro potrebbe passare come una soluzione di comodo per “allungare il romanzo” (il libro consta di circa 220 pagine). La perplessità resta, ma ammetto che tutto ciò che riguarda l’analisi psicologica di un’operazione del genere resta comunque affascinante e meritevole di una lettura (anche solo le sensazioni di trovarsi di nuovo in un corpo pieno di vita ed energia invece che in uno decrepito o il fatto di avere coscienza di essere se stesso pur osservando allo specchio uno sconosciuto).

Ecco quindi che, fino alla fine della seconda parte, c’è una storia tutto sommato lineare.

Ma – ecco il famoso ma che vi dicevo all’inizio della recensione – nelle ultime pagine tutto cambia.
Lorenzo Licalzi con abile mossa rimescola le carte in tavola con un cambio repentino della trama: i protagonisti fanno ciò che non ci si aspetterebbe e la storia accelera di colpo, ribaltando le aspettative del lettore e spiazzandolo. Di conseguenza, la lettura diventa più appassionante e intrigante.
Senza voler spoilerare nulla (sarei a rischio linciaggio, giuro!), vi basti sapere che da un certo punto in avanti mi ha preso la smania di sapere come si sarebbero comportati i protagonisti e come si sarebbe evoluta e conclusa la storia.
In tutto questo, fin dall’inizio, fondamentale è stato per l’autore mostrare gli eventi non solo dalla prospettiva del protagonista ma anche dei comprimari. Infatti interi capitoli sono scritti attraverso il punto di vista della moglie e dei dottori che lo hanno in cura, arricchendo così il libro di interessanti e nuovi spunti (soprattutto quando le cose mutano repentinamente).

Come vi dicevo, di colpo la trama accelera fino ad arrivare alle ultime pagine, dove il tutto diventa sempre più spiazzante e dove si trova un finale semplicemente geniale, accattivante, originale ma perfettamente coerente con la storia e il protagonista – con tanto di intromissione di Lorenzo Licalzi che ci spiega come “interagire” col finale.

Sullo stile dell’autore non c’è molto da dire: è  Lorenzo Licalzi. E ho detto tutto.
Per chi non lo conoscesse, basta dire che è uno scrittore con la “S” maiuscola.
Anche in questo romanzo, scandaglia con maestria l’animo umano dei protagonisti e le sue mille sfaccettature e turbamenti ma attraverso un linguaggio chiaro e alla portata di tutti.
La lettura scorre veloce e senza tentennamenti, anche quando si tratta di nozioni scientifiche e psicologiche (certo, qualche termine è accademico ma l’autore con destrezza narrativa offre, quando necessario, una spiegazione per i “comuni mortali”).
A parte la perplessità sulla seconda parte, ovvero sulla riabilitazione fisica e psicologica (era necessaria o era un surplus? A lettura ultimata, direi che non guastava), il libro è un condensato di spunti su cui meditare e con una conclusione con i botti (che è poi ciò che Licalzi ci ha sempre abituati: una storia all’apparenza ordinaria che prende una direzione inaspettata fino a concludersi magistralmente). Personalmente, anche solo il finale vale la lettura e il prezzo del libro.
In definitiva, un ottimo romanzo che vi appassionerà non solo per il tema ma anche per come viene trattato.


Un lungo fortissimo abbraccio

di Lorenzo Licalzi
Rizzoli
Narrativa
ISBN 978-8817050937
Cartaceo 5,94€
Ebook 5,99€

Sinossi 

In un futuro imprecisato David Costello, vittima di una malattia degenerativa incurabile, subisce un'operazione molto particolare: il suo cervello viene trapiantato nel corpo di un altro. Di colpo ha di nuovo vent'anni, ed è bello, forte e sano. Ma non è più se stesso. Gli amici e la figlia non lo riconoscono e sua moglie non ha più neanche la forza di abbracciare quel giovane estraneo che le gira per casa. Ma, quel che è peggio, neanche David riesce a ritrovarsi. È ancora capace di essere il vecchio David, di amare ciò che lui amava, di provare quel che provava? Oppure quel corpo sconosciuto si sta impadronendo di lui, schiudendogli davanti una vita nuova, nuovi sogni, un nuovo amore? Una favola impossibile e dolcissima, un viaggio dentro il rovello dell'identità, alla ricerca di se stessi.

Andrea Pistoia


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