Di Lara Zavatteri. Quando capita a te, quando un tragico evento ti tocca da vicino, è come se perdessi ogni riferimento.
Non pensiamo mai che possa capitare a noi. Lo vediamo accadere agli altri, ma stranamente da quell'evento ci allontaniamo subito, perché non ha toccato noi. È capitato ad altri, così allontanarsi dal dolore è più facile.Finché un giorno, senza preavviso, capita a te. In un attimo qualcosa di enorme ti stravolge la vita, ti fa reagire, ti fa urlare, ti fa, infine, credere che è tutto impossibile. Perdi la cognizione del tempo, è come se perdessi ogni riferimento.
Non so da quanto tempo non scrivo per Gli scrittori della porta accanto, un sito che conosco e seguo da anni, con persone che stimo e che si occupano di libri, arte, cultura e molto altro. Scrivo ora, adesso, in questo momento, per dirvi ci sono ancora, sono qui, anche se, stavolta, è capitato a me. Ci sono anche se sembra di essere aggrappati ad una piccola boa in mezzo al mare, un qualcosa per tenerti a galla, sempre sferzati dal vento, che è il dolore che non molla mai.
È capitato a me a fine luglio, quando, senza preavviso, mio padre, per un infarto, ha lasciato questo mondo. Perfino mentre lo scrivo mi pare impossibile, ed il motivo è che chi muore così improvvisamente non lascia il tempo a chi resta di rendersi conto.
La morte è brutta e odiosa e devastante in tutti i casi: ma per le persone che da mesi o anni vedono deperire un proprio famigliare, lo vedono star male, dimagrire, non fare più le cose che prima faceva, un po' è diverso. Certamente la speranza c'è sempre, anche quando le persone vedono con i propri occhi che c'è tantissima sofferenza in chi amano, ma un poco ci si prepara. Ma la morte che colpisce all'improvviso, quella è uno shock dalla quale riprendersi è difficile e alla quale non si è per nulla preparati.È un vero e proprio trauma perché non hai nemmeno il tempo di capire, di comprendere, di renderti conto e già chi ami ha lasciato questa vita.
Stavolta è capitato a me, a mio papà che aveva ancora molto da vivere, da fare, a lui che mi pare di vedere in ogni angolo, in ogni luogo in cui passo o in cui passava lui. Vedo un uomo vestito come lui e penso “dove starà andando?” vedo la Settimana Enigmistica che non ha fatto a tempo a iniziare, i numeri de “L'Arena”, il giornale di Verona, che comprava tutte le domeniche, lui veronese che da tanti anni viveva in Trentino. E ancora non mi sembra vero, ancora credo sia impossibile, perché credi sempre che certe cose capitino agli altri, fino a quando invece, capitano a te.
Vorrei con questo scritto dare un po' di coraggio a tutte le persone che hanno perso in modo improvviso e tragico un proprio caro.
Non posso dirvi come fare, perché non lo so neppure io. Non posso dirvi quando passerà, perché non ne ho idea. Posso dirvi che non siete soli e che coloro, come me, che sono passati attraverso quest'esperienza, vi capiscono. E posso dirvi anche che sono convinta che chi ci ha lasciati in realtà è sempre accanto a noi, anche se noi non possiamo vederli. D'altra parte «L'essenziale è invisibile agli occhi» come è scritto ne Il Piccolo Principe.Ciao Papà!
Gli Scrittori della Porta Accanto si uniscono al dolore di Lara, un abbraccio virtuale di stima, gratitudine e affetto, ulteriore sostegno in questo momento tanto difficile. Siamo con te, Lara.
Lara Zavatteri Classe 1980, vive e lavora nel paese di Mezzana in val di Sole (Trentino). Iscritta all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti dal 2000, scrive articoli di cultura, ambiente e attualità locale. È anche blogger e autrice di libri. Guardando le stelle, Un cane di nome Giuliano, Risparmia Subito!, Amici per sempre, Cuor di Corteccia, Sopravvissuti, Youcanprint. Reset, Photocity.it. La strada di casa, Edizioni del Faro. Agata. Come un funerale ti salva la vita, Aroma di caffè e profumo di fieno, L'Intimo non si cambia (e nemmeno si prova), Youcanprint. |
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