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Recensione: Diario di una scrittrice, di Virginia Woolf

Recensione: Diario di una scrittrice, di Virginia Woolf

Libri Recensione di Alessandra Nitti. Diario di una scrittrice di Virginia Woolf (Minimum Fax): una raccolta di passaggi dei diari dal 1918 al 1941, scelti dal marito Leonard dopo il suicidio dell’autrice.

Uno dei più bei passatempi  a Venezia è quello di andare in giro per librerie. Stranamente in questa città turistica e violentata sopravvivono ancora librerie indipendenti e di libri usati, fra cui la celeberrima e scenica Libreria Acqua Alta.
In una di queste, immersa nell’odore di carta e umidità che si può annusare solo in tali magici luoghi veneziani, scavando tra gli scaffali, scorrendo con i polpastrelli sui dorsi dei volumi, le dita piene di polvere, ho trovato Diario di una scrittrice di Virginia Woolf. Un libro che è stato per me una rivelazione.

Diario di una scrittrice di Virginia Woolf, pubblicato da Minimum Fax, è una raccolta di passaggi scelti dal marito Leonard dopo il suicidio dell’autrice dai diari che vanno dal 1918 al 1941. 

Come dice Leonard Woolf nella prefazione, molte pagine non sono state rese pubbliche, poiché comprendevano descrizioni di persone all’epoca ancora viventi, o passaggi non interessanti per il lettore.
In ogni caso ha provato a raccogliere quelli più significativi seguendo questa logica: le più belle descrizioni di luoghi e persone; le critiche e le analisi dei libri che leggeva la Woolf (non dimentichiamoci che era una critica letteraria per il Times); i resoconti sulla sua attività di scrittrice, il rapporto con i propri romanzi, le gioie e i dolori delle pubblicazioni, come affrontava le critiche che le venivano rivolte.
Il lettore viene risucchiato dal vortice di vita reale di una scrittrice così importante per la letteratura contemporanea. Grazie a questi scritti, la Woolf scende nel mondo di noi comuni mortali, condivide con noi le stesse esperienze: rabbia, momenti felici, incontri con gli amici, persino alcuni calcoli economici per capire come arrivare a fine mese.

Diario di una scrittrice è una lente sulla vita inglese del primo Novecento, schiacciata tra l’ombra della Prima Guerra Mondiale e la minaccia della Seconda, che riempivano di orrore la quotidianità.

Oltre agli esercizi di scrittura, in Diario di una scrittrice ci sono le emozioni che la Woolf provava durante la stesura di ogni libro: nei primi anni gioiva, mentre negli ultimi soffriva. Ogni opera che oggi apprezziamo era un travaglio troppo faticoso per la sua fragile psiche. E poi le lodi che la rendevano felice e le critiche che la gettavano nel baratro della disperazione: anche queste ci sono narrate. Le sue letture, l’ammirazione per Shakespeare ed Eliot e il disgusto per l’Ulisse di Joyce, che definisce: «Un’opera noiosa e irritante di un nauseabondo studente universitario che si gratta i brufoli».
Era caustica nei suoi giudizi, ma anche chiara e decisa, una Virginia Woolf così diversa dai toni morbidi e dai voli pindarici delle sue opere.
Veniamo a conoscenza di quanto guadagnava come critica letteraria per il Times e come scrittrice; ma anche di come andavano gli affari della Casa editrice, la Hogart Press, che gestiva con suo marito. Scopriamo piano piano come venivano scritti i libri all’epoca, quando non esisteva il PC: a mano, con penna e calamaio a casa, con la matita in viaggio. Poi le bozze venivano viste e riviste prima di essere copiate interamente a macchina per essere inviate all’editore. Un lavoro dieci volte più duro di oggi!
Eppure Virginia Woolf annota di quanto godeva a vedere le lettere e le frasi uscire e piegarsi sotto le dita, come se fosse un artigiano.
Appena metto in moto le rotelle nella mia testa non ho molto più bisogno di soldi o di vestiti, neppure di una credenza, un letto a Rodmell o un divano.
Virginia Woolf, Diario di una scrittrice

Le ultime pagine del romanzo sono molto dolorose, la sua depressione la risucchiava sempre più e scrivere, ormai, era solo fonte di tormento.

Le Onde e Gli Anni sono stati scritti sotto grande pressione mentale che non dipendeva da elementi esterni, almeno fino al 1939.
Quando iniziano gli ultimi due anni della sua vita, colmi di paura, bombardamenti e raid aerei. Vediamo con i suoi occhi la dimora di Londra distrutta, la casa editrice in pezzi, i vicini di casa che vedeva sul balcone esplosi sotto una bomba.
Riparano nella casa di campagna e anche lì sentiamo con lei l’angoscia degli aerei diretti a Londra che volano sulla sua testa mentre gioca a bocce: così capivano quando la loro avrebbe subito un nuovo attacco.
Le ultime sono le pagine più dolorose, ma anche le più intense. L’ultima annotazione risale all’8 marzo 1941, un paio di settimane prima della sua morte. Rimaniamo così appesi a un filo, mentre lei parla del merluzzo e della cena che avrebbe preparato a cena, ignara – forse – che la sua vita era ormai solo un mozzicone.
Così mi sono immersa nel mio gran lago di malinconia. Dio com’è profondo! Che natura malinconica è la mia! L’unico mezzo per stare a galla è lavorare.
Virginia Woolf, Diario di una scrittrice


Diario di una scrittrice

di Virginia Woolf
Minimum Fax
Memoir
ISBN 978-8833891187
Cartaceo 17,10 €
Ebook 7,99€

Sinossi 

Nel 1941, dopo aver dato alla letteratura del Novecento alcune delle sue opere più belle, Virginia Woolf si toglie la vita annegandosi nel fiume Ouse. Nel 1958 Leonard Woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata su tutto ciò che riguarda lo scrivere e la sua attività di romanziera e critica letteraria. Ne esce un testo affascinante e ricco di sfaccettature: nella sua quotidiana "mezz'ora dopo il tè" dedicata al diario, che considera al tempo stesso un modo per esercitarsi e un messaggio diretto alla se stessa di domani, la Woolf intreccia riflessioni legate ai testi che sta scrivendo o leggendo, appunti di carattere stilistico o strutturale, descrizioni di luoghi, amici ed eventi pubblici o privati, ma anche le amare considerazioni su un mondo lacerato dalla guerra, l'alternarsi tra sfiducia e orgoglio per il proprio lavoro e gli accenni alla tortura delle crisi nervose, sempre più frequenti col passare degli anni. A metà strada fra letteratura e vita, queste pagine offrono la rappresentazione penetrante di un'autrice simbolo e della sua epoca. Il volume raccoglie gli interventi critici di Valeria Parrella (su "Orlando"), di Elena Stancanelli (su "La signora Dalloway") e di Carola Susani (su "Gita al faro"). Prefazione di Ali Smith e Introduzione di Leonard Woolf.


Alessandra Nitti
Sinologa, viaggiatrice, appassionata lettrice, yogini e scrittrice. Trascorro le giornate nel mio mondo di poesia inventando trame di racconti, progettando viaggi intorno al mondo o in posizioni yoga a testa in giù. Laureata in lingue e letteratura straniere solo per il gusto di conoscere lingue difficili. Vivo a Canton, nel sud-est della Cina, per insegnare italiano a giovani cinesi.
 Tra una lezione e l’altra gestisco Durga – Servizi editoriali.
L’amuleto di giada, Arpeggio Libero Editore.
Faust – Cenere alla cenere, Arpeggio Libero Editore.
Esilio, Arpeggio Libero Editore.


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