Gli scrittori della porta accanto

Dolores O’Riordan, indimenticabile stella fragile dei Cranberries

Dolores O’Riordan, indimenticabile stella fragile dei Cranberries

Musica Di Rosanna Costantino. I miti della musica: Dolores O’Riordan, voce dei Cranberries, scomparsa prematuramente il 15 gennaio 2018. Voce inconfondibile, grande tecnica, dolcezza, eleganza, passione, grinta e potenza.

Quando Zombie è esplosa nelle radio di tutto il mondo era il 1994, gli adolescenti fantasticavano sul loro futuro al chiuso delle proprie camerette, con le chitarre grunge ancora nella testa e addosso la camicie a quadri, il giubbotto chiodo e le Cult. Il giro di basso iniziale e il ritmo cadenzato, ma lento, introducevano quella voce rock femminile, dapprima flebile e delicata, poi sempre più decisa, arrabbiata e potente. È cosi che tutti conoscemmo e ci innamorammo all’istante di Dolores O’Riordan, cantante dei Cranberries.

Purtroppo, da quattro anni, Dolores non c’è più: è scomparsa prematuramente il 15 gennaio 2018 in un albergo di Londra, a 46 anni, in tristi circostanze.

Le cause sono imputabili a un annegamento nella vasca da bagno a eseguito di un’assunzione massiccia di alcool. Ma cosa ha portato quella donna così minuta e dallo sguardo dolce e profondo a quel triste epilogo?
Dolores Mary Eileen O’Riordan era nata il 6 settembre 1971 in una tranquilla cittadina irlandese ed era cresciuta seguendo una osservante educazione cattolica. Dagli otto ai dodici anni la sua serenità fu turbata da ripetuti episodi di abusi sessuali da parte di un amico di famiglia e da quel terribile trauma non riuscì mai a guarire, anzi le procurò tutta una serie di problemi che si porterà dietro per tutta la vita, come anoressia, depressione e disturbi del comportamento. Cercò di mitigare i suoi tormenti interiori dedicandosi anima e corpo alla musica, facendo del suo talento la sua terapia. La sua voce era inconfondibile, riconoscibile fra tante, dotata di una grande tecnica, capace anche di eseguire lo jodel, antico canto delle popolazioni germanofone, che consiste in un passaggio improvviso dalla normale emissione della voce al falsetto. Era una voce che racchiudeva in sé svariate componenti, dalla dolcezza, all'eleganza, alla purezza, e anche passione, grinta e potenza. Riusciva a emozionare, commuovere e a dare la carica.

Nel 1990 iniziò la sua avventura nei Cranberries, sostituendo la cantante Niall Quinn che aveva fondato la band nel 1989 insieme a Noel e Mike Hogan e Fergal Patrick Lawler.

Da quel momento una serie di successi, dall’album del ’93 Everybody Else Is Doing It, So Why Can't We?, contenente la travolgente Dreams e la malinconica Linger. Entrambi i brani ebbero un successo clamoroso e furono lanciati come singoli. L’anno successivo fu pubblicato No Need To Argue, contenente Ode to My Family, sul suo desiderio di ritornare a una vita semplice e autentica dopo il successo inaspettato e travolgente con un commovente arrangiamento di archi composto da Dolores.
I Can't Be with You, altro singolo di successo, in cui lo jodel di Dolores raggiunse la perfezione e Ridiculous Thoughts con un’introduzione vocale da brivido.

Dolores O’Riordan

Ma la canzone di maggior successo, pubblicata come singolo il 12 settembre 1994, fu la già citata Zombie.

Scritta in tour nel 1993 per onorare il sacrificio di Jonathan Ball e Tim Parry, due ragazzi uccisi in un attentato dell'IRA a Warrington, in Inghilterra, il 20 marzo 1993, è un testo fortemente politicizzato, ma con una valenza principalmente emotiva. È una reazione istintiva nei confronti della violenza insensata della realtà irlandese dell’epoca. Ma il messaggio contro l’insensatezza dell’odio potremmo applicarlo a tutte le epoche e a tanti contesti. Le azioni disumane degli uomini, divenuti ormai degli zombie senza sentimenti e senza empatia, sono sempre attuali. Divenne uno dei brani simbolo degli anni ’90, con un numero infinito di cover più o meno riuscite. Le più famose sono quella realizzata dai Bad Wolves, nel 2018, a cui avrebbe dovuto partecipare la stessa Dolores, e quella di Miley Cyrus nel 2020.

Visto il successo di pubblico e di critica, nel 1995 ebbe l’onore di duettare con il tenore italiano Luciano Pavarotti in occasione del Pavarotti & Friends, prestigioso evento musicale benefico.

Nel 1999 i Cranberries pubblicarono Bury The Hatchet nel quale spiccano brani come Animal Instinct, Promises, You & Me, Just My Imagination, tutti grandi successi discografici.
La fama e la notorietà si fecero sempre più opprimenti per la fragile cantante, tanto da provocarle un distacco dalla realtà. In un’intervista dichiarò di aver dimenticato la bellezza dei piccoli gesti quotidiani, come annusare il profumo dei fiori o camminare per strada senza paparazzi e senza fan che chiedevano costantemente la sua attenzione. Forti attacchi di panico erano diventati la sua nuova quotidianità. «Vorrei poter cantare senza essere mai guardata» disse più volte.
L’ultimo album prima della pausa, durata ben dieci anni, si intitolava Wake Up and Smell the Coffee, ma non riscosse lo stesso successo dei precedenti, nonostante ottimi singoli come Analyse, Time Is Ticking Out e This Is the Day.
I Cranberries decisero di non proseguire, senza sciogliersi definitivamente.

Negli anni successivi Dolores O’Riordan intraprese la carriera da solista con due album e soprattutto dando vita a numerose collaborazioni.

Tra le più importanti: nel 2004 ha fatto parte dell’album di Zucchero, Zu & Co registrando Pure Love, una versione inglese di Puro Amore. Nello stesso periodo partecipò anche al Festival di Sanremo, durante il quale promosse un brano della colonna sonora del film di Mel Gibson La Passione di Cristo.
La seconda importante collaborazione fu un duetto con il leader dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, nell’ottobre del 2007. La canzone, Senza fiato, scritta dallo stesso Sangiorgi, entrò a far parte della colonna sonora del film Cemento armato.

Nel 2012 la band ritornò insieme in studio e diede alle stampe Roses, con un discreto successo di vendite e un cambio di sound.

Nel 2013, l’anno prima del divorzio dal marito Don Burton – con il quale si era sposata nel 1994 e dal quale ebbe tre figli – decise finalmente di liberarsi del suo doloroso passato parlando apertamente degli abusi subiti da piccola, un segreto che non svelò mai al padre. Fu come un momento di purificazione da quelle impurità che ne avevano intaccato l’anima per anni. Già nel 1999 aveva trovato il coraggio di raccontare il dramma degli abusi sui minori in una canzone dal titolo Fee Fi Fo, contenuto nell’album Bury The Hatchet. Il titolo allude alla filastrocca inglese (il nostro corrispettivo è Ucci Ucci) che gli orchi delle fiabe recitano ai bambini per ottenere la loro fiducia.
How could you touch something
So innocent and pure
Obscure
How could you get satisfaction
From the body of a child
You're ville, sick

Come hai potuto toccare qualcosa
Così innocente e puro
Oscuro
Come puoi ottenere soddisfazione
Dal corpo di un bambino
Sei disgustoso e malato


Il talento di Dolores O’Riordan non risiedeva solo nella sua voce autentica, ma anche nella straordinaria capacità di scrittura dei testi, usando, in maniera superba, rime e armonie.

Esponeva tutta la sua complessità attraverso monologhi interiori e interazioni con l’ascoltatore. Dalla difficile gestione della gelosia nel rapporto con il marito, all’istinto “animalesco” cresciuto dentro di lei quando aspettava il primo figlio; a tematiche sociali e politiche. La morte del padre, il divorzio, il trauma infantile, il peso della fama, la avevano accompagnata verso il baratro dell’instabilità emotiva e psicologica.
Quel 15 gennaio del 2018 si trovava a Londra per lavoro. Nessuno può sapere cosa sia successo in quella stanza d’albergo in cui fu trovata senza vita nella vasca da bagno. Un tragico incidente che ha il sapore amaro di un destino beffardo e senza scrupoli.
Tutto il mondo, che anni prima era stato stregato dalla sua arte, rimase scioccato e sgomento davanti alla sua scomparsa.
Fra i tanti commiati dei colleghi, quello di Sangiorgi fu il più commosso: «Ti ho vissuta sempre come un sogno. Lo sapevo che non avrei dovuto farlo. Avrei dovuto essere meno rispettoso delle distanze, come se non fossero mai esistite, invece ti ho trattato come una leggenda, perché questo sei per quelli come noi e per il mondo intero, per la generazione di “zombie” che hai lasciato orfana della voce più rivoluzionaria degli ultimi quarant’anni».

Per approfondire la vita e la carriera di questa straordinaria artista si può leggere il primo libro monografico, dal titolo Dolores O'Riordan & The Cranberries. Parole di una star riluttante, scritto da Daniele Lucchini, edito da Arcana Edizioni, con testi commentati.

Il 26 aprile 2019 i Cranberries pubblicarono un album postumo, In the End, con gli ultimi brani scritti dalla compianta cantante. Vi si legge un senso di riscatto, con lo stesso spirito degli esordi e una grande voglia di ritrovare la strada per la serenità.
Subito dopo i Cranberries fecero sapere che non avrebbero più continuato a produrre musica insieme: «Non faremo più nulla. Senza Dolores, la band non ha più senso né futuro».


Rosanna Costantino

Rosanna Costantino


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