Pagina 69 #180 Intrecci di Trama volume 2 di Autori Vari (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto). L'antologia della seconda edizione del Corso di Tecniche di narrazione applicate al romanzo e al racconto breve di Piergiorgio Pulixi.
La nonna di Marco era una procace anziana contadina con una treccia bionda appuntata da spille in testa, con un dolce viso paffuto su cui spiccavano due vivaci occhi celesti. Era sempre pronta a soddisfare ogni richiesta del nipote con il sorriso ad illuminarle il volto.
Trascorreva le sue giornate a cucinare per tutti, a far l’uncinetto, la maglia e perché no, a ciarlare con le vicine a proposito di quella casa in fondo alla via, color grigio topo, abitata da quella strana famiglia.
Nonna Ida era una donna arcigna, magra con ossa sporgenti, capelli giallo paglierino ai quali non dedicava mai un secondo più del necessario. Aveva un viso rugoso ossuto con due occhi neri incavati e delle lunghe mani secche, su cui troneggiava un vistoso, malaugurante anello con ametista, che il nonno le aveva fatto realizzare su suo disegno forse per farsi perdonare il troppo lavoro.
Trascorreva il suo tempo ingurgitando quantità indefinibili di libri, di ogni tipo e genere. Io ho sempre pensato prediligesse l’horror, proprio come i film che adorava farmi guardare costringendomi ad assistere a squartamenti conditi da secchiate di sangue, che una bambina in tenera età forse non avrebbe dovuto vedere. Oppure masticava senza pietà pagine della settimana enigmistica, risolvendo ogni sorta di rebus e cruciverba ancora oggi per me incomprensibili e ignoti.
Mentre la nonna di Marco – e la sua casa – era sempre circondata da una piacevole nuvola di profumo alla rosa, nonna Ida aveva sempre un fastidioso odore di tabacco ad avvolgere lei, la casa e tutto ciò che conteneva. Fumava le “Esportazione” senza filtro, forse le sigarette a basso costo con più catrame nella storia del tabacco, non facendo che sputacchiarne piccoli frammenti a destra e a manca.
Sapeva cucinare bene solo due cose e quelle faceva: le cotolette alla milanese, che aleggiano tutt’oggi come un succulento ricordo, e un ineguagliato sugo di pomodoro, il cui profumo è ancora oggi fonte di goduria culinaria.
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Intrecci di Trama volume 2, Autori Vari (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto)
Intrecci di Trama volume 2
Forse non esiste banco di prova più arduo, per chi scrive, del “racconto breve”. È molto complesso trovare in poche pagine la “voce” del racconto, la cadenza, tratteggiare dei personaggi che appaiano pulsanti di vita, annodare e poi snodare un intreccio di eventi. Il talento dello scrittore di racconti è molto simile a quello del fotografo di strada. L’istinto è decisivo. Così come il tempismo. E istinto e tempismo, a essere sinceri, sono difficili da insegnare. Azzardo a dire che è impossibile farlo. Quindi può sembrare paradossale che in un laboratorio di scrittura come quello frequentato dai nostri corsisti l’esercizio finale sia stato produrre un racconto breve originale. Si tratta di un paradosso ingannevole, però. La mole modesta di pagine da scrivere garantisce una motivazione salda, che non subisce scossoni e fratture, come potrebbe invece accadere con la stesura di un romanzo. E l’affievolirsi della motivazione è il pericolo più insidioso per uno scrittore in erba. Ma soprattutto una novella ti costringe a essere chiaro, limpido, sintetico e rispettoso del tempo del lettore. Ed è su questi elementi che si costruisce un proprio stile.
Il racconto breve, per un autore o un’autrice, è la migliore palestra per irrobustire i propri muscoli narrativi. E in una palestra si lavora sodo, ma al tempo stesso ci si diverte a esplorare i propri limiti e a scoprire le proprie caratteristiche personali, quelle che ci rendono unici. Come tutor volevo che il divertimento venisse rispettato da tutti i corsisti, quasi che fosse una poetica, una filosofia della scrittura. E per divertimento intendo il significato classico della parola dal latino divertère, volgere altrove, portare in altro luogo. In questo caso, farsi portare via. C’è una magia particolare nel lasciarsi condurre via, nell’abbandonarsi all’istinto. Pur rispettando una gabbia narrativa prestabilita – come alcuni dei corsisti hanno fatto – la scrittura a un certo punto richiede un salto nel buio, come un tuffatore che dopo alcuni rimbalzi sul trampolino deve necessariamente gettarsi nel vuoto. Ciò che io ho preteso dai partecipanti è stato abbandonarsi all’istinto, giocare d’azzardo con le proprie paure e con i presunti limiti.
Dal risultato che vi apprestate ad apprezzare, credo che i partecipanti di questo corso e di quest’antologia si siano tutti lasciati andare, si siano abbandonati alla sorpresa costituita dall’ignoto, si siano lasciati sedurre dai personaggi e dalle situazioni che si sono rivelati di pagina in pagina. Abbandonarsi implica coraggio, un atto di fede e quindi un atto d’amore nei confronti di se stessi. Sono certo che queste brevi storie sapranno volgervi altrove, regalandovi le carezze o gli schiaffi che solo i racconti sono in grado di restituire.
Un plauso speciale va agli autori che hanno vinto le proprie paure, mettendosi in gioco, e donando i potenziali proventi di quest’antologia in beneficenza.
Buona lettura.
Piergiorgio Pulixi
Gli autori
Sono i corsisti della seconda edizione del corso di Tecniche di narrazione applicate al romanzo e al racconto breve – iscrizioni aperte alla III edizione – organizzato da Gli Scrittori della Porta Accanto e tenuto da Piergiorgio Pulixi: Alessandra Cardi, Flavia Florindi, Stefano Caselli, Maria Rosa Arena, Barbara Orlando, Rosalba Pau, Simona Melis.Leggi le altre pagine 69:
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