Gli scrittori della porta accanto

Luca Azzali presenta: Sri Lanka. In viaggio con mio padre

Luca Azzali presenta: Sri Lanka. In viaggio con mio padre

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Luca Azzali presenta Sri Lanka in viaggio con mio padre (PubMe - Collana Gli Scrittori della porta accanto). L'isola a forma di goccia, dai mille volti, che mette a nudo le passioni dell'autore.

«Mi chiamo Luca, ho quarant’anni, sono mantovano e ho una smodata voglia di viaggiare da sempre. Devo questa grande passione ai miei genitori, che non mi hanno mai lasciato a casa dai nonni e mi hanno sempre fatto apprezzare le bellezze d’oltremare strada facendo, a iniziare da quelle italiane ed europee.»
Luca Azzali è nato a Brescia nel 1980. Appassionato viaggiatore, si è laureato in scienze turistiche presso lo IULM di Milano. Da 15 anni è nell’ambito del tour operating, collaborando con prestigiose aziende outgoing di Roma, Milano e in ultimo Torino. Ha viaggiato attraverso Europa, Asia, Africa e America Latina. Questo è il suo primo libro.



Sri Lanka
In viaggio con mio padre

di Luca Azzali
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Memoir | Narrativa di viaggio
ISBN 979-1254581315
cartaceo 10,00€
ebook 2,99€

Sinossi

«Mi chiamo Luca, ho quarant’anni, sono mantovano e ho una smodata voglia di viaggiare da sempre. Devo questa grande passione ai miei genitori, che non mi hanno mai lasciato a casa coi nonni...»

Inizia così questo memoir di viaggio in Sri Lanka, l’isola a forma di goccia che precipita dal volto dell’India e si adagia nelle calde acque dell’Oceano Indiano.
Un viaggio in compagnia del padre. Dieci giorni tra siti archeologici, retaggi coloniali, templi e una vegetazione lussureggiante che nasconde creature magnifiche.
Un racconto appassionato fatto di emozioni, ricordi, riflessioni personali, curiosità, tanta Storia e reverenziale misticismo, con una sezione finale di informazioni utili per chi volesse percorrere lo stesso itinerario.

L'autore racconta



Luca Azzali, benvenuto sul blog Gli scrittori della porta accanto. Entriamo subito nel vivo di questa intervista: quando e come hai maturato l’idea di creare Sri Lanka: in viaggio con mio padre? 

Salve Silvia, grazie per l’opportunità. Improvvisamente mi sono ritrovato relegato in casa e in cassa integrazione. Era gennaio 2021, fuori faceva freddo, di film ne avevo già visti a bizzeffe nel primo lockdown e quindi ho voluto mettermi alla prova con qualcosa di nuovo e stimolante. Durante i miei viaggi ho sempre scritto un diario, ma senza mai approfondire troppo; era più che altro per fissare nella memoria date, luoghi e nomi delle località. Con questo testo ho invece voluto approfondire, eviscerare le sensazioni e descrivere i luoghi e le esperienze con maggiore profondità. Soprattutto avevo tempo a disposizione, merce rara in epoca moderna e non ho voluto lasciarmi scappare questa occasione per fare qualcosa che probabilmente in un contesto normale, assuefatto dal tran tran quotidiano, non avrei mai iniziato.

Il titolo è affascinante, evocativo, il lettore immagina subito terre lontane e misteriose. Anche la copertina non delude, la definirei azzeccatissima: è stata una tua scelta?

Concordo pienamente. Anche io da lettore, se non ho in mente un titolo o un argomento specifico da approfondire, mi faccio molto conquistare dalla copertina che è davvero un biglietto da visita del contenuto, una sorta di promessa su cosa ci attenderà sfogliando le pagine. Devo questa scelta a Stefania Bergo del team di Gli Scrittori della Porta Accanto che ha colto pienamente nel segno, creando questa copertina che si sposa perfettamente con il contenuto e la suggestione che vuole regalare al lettore. Si tratta di uno scorcio delle grotte di Dambulla, luogo che visito durante il mio percorso.

Sri Lanka. In viaggio con mio padre è indubbiamente un romanzo di viaggio fin dal titolo. Ci anticipi qualcosa per incuriosire i lettori?

Fin da bambino sono sempre stato molto curioso del mondo che ci circonda e ho avuto la fortuna di avere due genitori che hanno sempre amato viaggiare, portandomi con loro in ogni occasione. Questo viaggio nello specifico ha un significato particolare in quanto è il primo che abbiamo effettuato senza la mia adorata mamma, mancata a settembre 2019. Mio padre ed io avevamo un bisogno disperato di uscire dal grigiore che aleggiava nelle nostre menti e cuori. Avevamo bisogno di vedere il sole, le palme e un mondo colorato e diverso che ci ricordasse come, nonostante tutto, bisognasse andare avanti e fare ancora le cose che ci sono sempre piaciute. Il testo narra quindi del percorso attraverso questa isola fantastica con tutti gli incontri che abbiamo avuto, siano essi umani, animali o monumentali. Non vuole essere un mero elenco di descrizioni di luoghi, ma qualcosa di più empatico che coinvolge il lettore con aneddoti, gang spassose e riferimenti storici per contestualizzare il tutto.

Si tratta di un libro autobiografico?

Sì, assolutamente. È un libro che mette a nudo le mie passioni, i miei interessi in salsa srilankese. Non volevo produrre una guida turistica, magari più distaccata, volevo scrivere dell’isola, dei suoi mille volti, e anche un po' di me e di alcune persone della mia vita.

Si può affermare che lo Sri Lanka giochi un ruolo da protagonista?

Sì certo, è questo paese magnifico che deve essere sotto i riflettori. Io sono solo un viaggiatore di passaggio che vuole semplicemente mostrare e narrare la sua bellezza e il suo fascino. Ho il desiderio di farlo conoscere ad appassionati e no che magari possono ripercorrere le stesse tappe e farsi incantare come è successo a me. Poi qua e là anche io faccio delle comparsate nel testo, una sorta di voce narrante che descrive ciò che vive e vede.

Raccontaci qualcosa di Luca Azzali. Tra i luoghi che descrivi nel libro ce n’è uno in particolare che ti ha rubato il cuore?

Indubbiamente vedere gli animali nel loro habitat naturale è stata una parte esaltante; quindi il momento dell’approccio con l’elefantessa per farle il bagno è stato molto entusiasmante, un tornare bambini nel provare emozioni appaganti e gratificanti, fuori dal comune. Stesso stupore e meraviglia che ho provato nel vedere al Parco di Yala il leopardo appollaiato su un ramo. Essere al cospetto di una creatura così elegante e nobile è qualcosa che rimane impresso nella memoria. Quindi in primis la natura selvaggia, ma non è certo da escludere anche l’operato dell’uomo. Le ex capitali di Anuradhapura, Polonnaruwa e la Rocca di Sigiriya sono un trionfo di architettura sacra e profana.

Il viaggio come bagaglio culturale ed esperienza di vita: secondo te dopo un viaggio si torna sempre un po’ cambiati?

Sì, assolutamente e in meglio. A mio avviso i sensi si destano dal normale torpore della routine, si spalancano sul diverso e assorbono tutto quello che possono con ingordigia, gioia e stupore della scoperta. Si torna quindi più ricchi. Il problema, almeno per me, è che di questi banchetti non se ne riesce più a fare a meno, una droga che il corpo e l’anima continuano a chiederti, ancora e ancora. A quel punto non ti rimane che essere accondiscendente.

Qual è l’aspetto del tuo libro che ti piace di più e vorresti che il pubblico apprezzasse?

Vorrei che apprezzassero, oltre alla descrizione dei luoghi, anche la mia passione e la gioia per la scoperta del diverso, dello sconosciuto e sostanzialmente del bello. Insomma che vengano mossi dalla curiosità di approfondire anche un solo aspetto dei luoghi visitati, sia esso storico, artistico o culinario. Mi piacerebbe che nelle loro teste si dicessero “ah, non lo sapevo, interessante”.

Perché si dovrebbe leggere Sri Lanka. In viaggio con mio padre?

Per conoscere un paese asiatico, del quale in genere non si parla molto e che ha molto da offrire, attraverso gli occhi di un viaggiatore scanzonato che non si prende troppo sul serio e che apprezza quello che il mondo ha da elargire. E’ come partire insieme per un viaggio, di cui io sono una sorta di guida non rigida e severa ma al contrario un affabile compagno di avventura con cui ridere e apprezzare ogni situazione che si presenta. Direi una persona con cui condividere.

Concludiamo con una domanda d’obbligo: progetti per il futuro?

Mi piacerebbe raccontare del nostro Mediterraneo, mare non molto esteso ma dalle mille sfaccettature che attraverso isole, coste, città e nazioni racconta secoli di storia di tutti noi.
Vorrei quindi proporre una narrazione fluida sempre attraverso le mie esperienze di viaggio con le persone più disparate.

Ringraziamo Luca Azzali per essere stato con noi. In bocca al lupo per i progetti futuri!



Silvia Pattarini



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