Gli scrittori della porta accanto

Ragazze coraggiose: 3 libri per giovani lettori

Ragazze coraggiose: 3 libri per giovani lettori

Professione lettore Di Stefania Bergo. Tre libri per giovani lettori che parlano di ragazze coraggiose che sfidano la società maschilista e le dittature.

Tre romanzi brevi, intorno alle 150 pagine, pensati per giovani lettori ma ugualmente consigliati anche a quelli più maturi.
I libri per ragazzi sono spesso intrisi di messaggi positivi, raccontano storie che vedono dei loro coetanei come protagonisti. Spesso si tratta di ragazze. Ragazze coraggiose che sfidano la società maschilista o le dittature storiche, che si levano in difesa dei diritti umani combattendo un sistema che le vorrebbe colpevolizzare e ridurre al silenzio.

Siamo cattive di Stefania Gatti (Il battello a vapore, Piemme).

Siamo cattive è un romanzo per giovani lettori, indicato dagli 11 anni in su. La protagonista, Ophelia, è inventata, ma il libro racconta una realtà scomparsa purtroppo solo alle porte del secondo millennio, quella delle Magdalene Laundries: istituti femminili che fungevano da lavanderie industriali per alberghi e ospedali, nati in Inghilterra e Irlanda all'inizio del XIX secolo. Erano a tutti gli effetti degli istituti correttivi, per ragazze orfane o di "condotta immorale", dal momento che le condizioni di vita erano scadenti, veniva spesso usata violenza o coercizione e le ragazze – per lo più adolescenti – non venivano retribuite. Come accadeva spesso nei manicomi femminili, anche nelle Magdalene venivano rinchiuse ragazze ritenute "peccatrici" dalla società, spesso vittima di abusi ma giudicate "seduttrici", quindi colpevoli, come accade a Ophelia.
Stefania Gatti racconta di una di loro: un'adolescente amante dei libri mandata dalla sua famiglia in quello che lei credeva essere un collegio. Ma è come se parlasse di ognuna di quelle lavandaie: una storia di abusi e violazione dei diritti umani, in cui si fa attenzione a far sentire le donne sbagliate e colpevoli anche quando sono vittime, come troppo spesso accade. 

Siamo cattive

di Stefania Gatti
Il battello a vapore, Piemme
Narrativa 11+
ISBN 978-8856682526
ebook 6,99€
cartaceo 15,20€

Sinossi

La vita di Ophelia sembra uscire da una fiaba nera: sua mamma è appena morta e il padre si è risposato con una matrigna cattiva che le impedisce di andare a scuola per farla lavorare. Ophelia ama i libri e cerca di ribellarsi, ma quando litiga con uno degli amatissimi figli della matrigna viene spedita in un collegio oscuro, popolato da tante altre "ragazze cattive" come lei, da cui - giorno dopo giorno - sembra sempre più difficile fuggire. Tra Barbablù e Il racconto dell'ancella , un romanzo dalle tinte fosche che affonda le radici in una storia vera ed è pervaso da un esplicito afflato femminista.


La ragazza con lo zaino verde di Elisa Castiglioni (Il castoro).

La protagonista è Alida, 14 anni, fiera di essere una Giovane Italiana, fiduciosa nelle capacità del Duce, intrisa di ideologia fascista fin da piccola, proprio per l'investimento fatto dal partito nella "educazione" delle giovani menti. Ma Alida ha anche una testa pensante, ha il senso critico di discernere il giusto dallo sbagliato. E quando la sua amica Miriam non solo deve lasciare la scuola ma anche il paese e fuggire in Svizzera, realizza l'ingiustizia delle leggi razziali – «Mai avrei pensato che quelle leggi avrebbero riguardato una mia amica. Che avrebbero toccato me, la mia vita.»
La sua consapevolezza matura lentamente, mettendo insieme tanti piccoli dettagli che irritano la sua coscienza. Il brodo in cui è stata marinata – «Pensi come ti hanno detto di pensare» – le è talmente penetrato sotto pelle che all'inizio si sente una traditrice della Patria, ma poi la divisa comincia ad andarle stretta. Il risveglio dal sogno di un futuro migliore grazie a Mussolini si sgretola mano a mano che intravede la verità. E realizza che sono proprio paura e ignoranza a rendere il fascismo così seduttivo. Che probabilmente anche lei, come molte sue amiche, non avrebbe mai visto oltre se il fascismo non avesse leso la sua famiglia.
Questo libro, consigliato non solo ai giovani lettori cui è destinato, mette a fuoco il nocciolo della questione: i motti e gli abili oratori «avvelenano il cervello» e finché il problema non ci tocca personalmente nemmeno ci rendiamo conto che lo sia, perché «le parole del fascismo nutrono il lato oscuro del cuore». Ed ecco che l'amore e l'empatia per il prossimo, diventano il vero atto di ribellione, dandoci il coraggio e la determinazione di cambiare.

La ragazza con lo zaino verde

di Elisa Castiglioni
Il castoro
Narrativa 11+
ISBN 978-8869667770
ebook 9,49€
cartaceo 12,82€

Sinossi

Ispirato a una storia vera, un romanzo per ragazzi che ha il coraggio di mostrare il fascino pericoloso della dittatura, negli anni che precedettero e prepararono la Resistenza.
Una storia di formazione e di ribellione capace di incrinare l’ordine di un’intera vita, e di amicizie forti come l’acciaio.
1938, provincia di Varese. Alida ha 14 anni: sguardo limpido, spalle dritte, è fiera di essere una Giovane Italiana, l’orgoglio dell’Italia fascista. Il Duce veglia su tutto, e lei si sente serena, tra l’estate in colonia e le manifestazioni del sabato fascista. Finché il suo equilibrio non comincia a incrinarsi. È l’arrivo delle leggi razziali e il grande mondo inizia a minare quello intimo degli affetti e delle amicizie di Alida: è giusto che la sua amica Miriam non possa più frequentare la scuola? Perché la zia Isabella, così critica verso il Duce, è sparita? E cosa nasconde suo padre? Alida trova a poco a poco le risposte, e la vita la chiama a una scelta: si può andare contro tutto ciò che ti hanno sempre insegnato? Con la profondità e la grazia a cui ci ha abituati, Elisa Castiglioni affronta l’epoca più buia della nostra Storia, nel suo romanzo storico più coinvolgente, ricostruendo la vita quotidiana ai tempi del fascismo.


Le bambine non esistono di Ukmina Manoori (Libreria pienogiorno).

Ukmina Manoori affida il racconto della sua vita alla giornalista Stéphanie Lebrun. Una vita in Afghanistan, dove le donne, come in troppi angoli del mondo, non hanno diritti e valgono solo in quanto mogli e madri.
C'è però una tradizione che permette a una donna, prima della pubertà – quando «una linea rossa invalicabile viene tracciata tra l'infanzia e l'età adulta, tra donne e uomini» – di assaporare la libertà, i diritti e le possibilità degli uomini. Le chiamano bacha posh, sono "bambine vestite da maschio", tollerate quando non si ha la benedizione di avere un figlio che possa accompagnare in giro sorelle e madre – meglio permettere a una bambina di passare per maschio, piuttosto che cambiare le tradizioni e permettere alle donne di muoversi liberamente, no? Solo che Ukmina non ci sta a smettere i panni maschili e si rifugia tra i monti per non perdere la sua condizione di "privilegiata" tra le donne. Cresce come un guerriero, ispirandosi a Badgai, anch'essa una mitica bacha posh ribelle. Si distingue combattendo contro i russi invasori a fianco dei mujaheddin e in virtù di questo viene tollerata la sua "finzione".
Le bambine non esistono racconta l'Afghanistan, soprattutto la condizione delle donne. La storia da cui parte è ottima e si presta a diventare un libro intenso, di denuncia, un esempio di coraggio e resilienza. Tuttavia, a mio avviso è un'occasione mancata. Sono cosciente che non sia facile rendere una tale testimonianza, ma la narrazione è asettica, non lascia trasparire alcuna emozione – neppure quando Ukmina realizza uno dei suoi più grandi sogni, una possibilità preclusa a ogni donna. Traspare, invece, lo stile giornalistico di chi narra la storia di altri, la necessità di farlo in poche pagine (circa 150) senza soffermarsi troppo sugli eventi, nemmeno quando ce ne sarebbe bisogno. In compenso, viene ripetuto in modo ossessivo il concetto di "bacha posh", sempre con gli stessi termini, come fosse la prima volta.
Può darsi che il tutto sia voluto, ma resto dell'idea che manchi qualcosa per farne un libro indimenticabile. Rimane una buona lettura.

Le bambine non esistono

di Ukmina Manoori
Libreria Pienogiorno
Narrativa 12+
ISBN 979-1280229373
ebook 7,99€
cartaceo 15,67€

Sinossi

«Il mio cuore è in pezzi per il popolo afgano e per i milioni di ragazze e donne che devono affrontare la terribile realtà di vivere sotto un regime che sin dall’inizio le ha sistematicamente brutalizzate e terrorizzate, deprivandole dei loro diritti».
KHALED HOSSEINI

Nonostante sia cresciuta sui monti afgani al confine con il Pakistan, in una zona molto tradizionalista, Ukmina sin da piccola va in bicicletta, gioca a pallone, si sposta da sola per le commissioni, parla da pari con gli uomini del suo villaggio.
Il motivo per cui può farlo è perché Ukmina non esiste. È un fantasma. Undicesima dopo sette femmine e tre maschi morti in fasce, quando ha compiuto un anno suo padre ha capito che ce l’avrebbe fatta e ha sentenziato: «Tu sarai un maschio, figlia mia». È un’usanza diffusa in Afghanistan, tollerata anche dai mullah: una famiglia senza figli maschi, può crescere una bambina come fosse un bambino. Per salvare l’onore e scongiurare la malasorte sui figli futuri. Malasorte che consiste nell’avere figlie femmine. Vengono chiamate bacha posh, “bambine vestite da maschio”, e sono tantissime. In virtù di un semplice cambio di abiti, Ukmina ha avuto tutta la libertà riservata agli uomini. E ha compreso fino in fondo quale prigionia sia nascere donna nel suo Paese.
Così, al raggiungimento della pubertà, quando l’usanza impone alle bacha posh di mettere il velo, sposarsi e fare figli, Ukmina si ribella. Come potrebbe, di punto in bianco, seppellirsi tra quattro mura e ricevere ordini da un marito? Sa di dover pagare con pezzi della propria anima ogni giorno di libertà, ma sa anche che ne vale la pena. Sa che solo rimanendo uomo, libero e con diritto di parola, può aiutare le donne affinché non debbano nascondersi, sotto un burqa o in abiti maschili, per esistere.



Stefania Bergo



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