Arte Di Lara Zavatteri. Agosto al Castel Caldes in Val di Sole, Trentino: uno spettacolo per rappresentare la leggenda di Olinda e Arunte e la mostra del pittore Bartolomeo Bezzi.
Castel Caldes è un castello che si trova nel paese di Caldes, in Val di Sole, in Trentino. Come tutti i castelli, ha la sua leggenda, quella di Olinda e Arunte. Quest’estate la leggenda sarà raccontata attraverso uno spettacolo, mentre le sale del mastio ospiteranno una mostra dedicata al pittore solandro Bartolomeo Bezzi.Partiamo dalla leggenda.
Secondo la leggenda, Olinda, la figlia del nobile proprietario del castello, si innamorò perdutamente di un menestrello di nome Arunte.
La loro relazione non era ben vista, proprio perché Arunte era "solo" un menestrello. La vicenda finì tragicamente, con Arunte ucciso e Olinda rinchiusa in una stanzetta del castello, dove morì poco dopo.La stanza di Olinda esiste davvero, e si dice che lei guardasse il mondo attraverso la piccola finestra, l'unico frammento di realtà che poteva ancora vedere da quella prigione. Si possono notare dei cuori intrecciati, forse testimonianza di quell'amore impossibile. Inoltre, la leggenda pare si basi su un fatto storico realmente accaduto.
La leggenda sarà raccontata il 12 e il 20 agosto a cura del Teatro delle Quisquilie, con Massimo Lazzeri, narratore, e Adele Pardi al violoncello. Lo spettacolo si svolgerà presso il castello alle ore 15:00 e alle 16:30 e si potrà visitare anche la stanza in cui Olinda fu rinchiusa.
Rodemodo chiuse la sua bella Olinda nella torre del castello ed erano ormai tre giorni e tre notti che se ne stava prigioniera nella sua cameretta, nutrendosi con il poco pane e la poca acqua che le portava ogni mattina la guardia del castello. L’unico sfogo che le era concesso da suo padre era dipingere ed è lì che Olinda affrescò le pareti della torre, ritraendo immagini del suo perduto Arunte, (ancor oggi nella torre del castello di Caldés possiamo ammirare i suoi dipinti). Mauro Neri, Mille leggende del Trentino
Al castello sarà possibile ammirare anche la mostra delle opere di Bartolomeo Bezzi, pittore solandro originario del paese di Fucine.
La mostra rimarrà aperta fino a novembre. L’esposizione, dal titolo Bartolomeo Bezzi 1851-1923. Scene di vita quotidiana, ritratti, vedute vede la presenza di quaranta opere, alcune delle quali esposte per la prima volta. Oltre ai celebri paesaggi, la mostra proporrà anche altri soggetti del pittore, come scene di vita quotidiana, in contesti rurali o nelle città di Verona e Venezia, città nelle quali ha vissuto.La mostra sarà completata da bozzetti, schizzi, lettere, opere grafiche. Inoltre, verrà svelata la storia di un dipinto perduto, la sua opera più grande mai realizzata. Si tratta del pannello decorativo che Bezzi realizzò nel 1909 per il salone dell’hotel Mendelhof al Passo Mendola.
La mostra è pensata per commemorare il centenario della morte dell’artista della Val di Sole ed è solo una delle tappe di una serie di eventi dedicati a lui che si svolgeranno durante l’anno, in altre sedi trentine.
L'obiettivo è valorizzare un pittore di importanza nazionale, che non ha mai dimenticato le sue radici.Il castello è aperto tutti i giorni, a eccezione dei lunedì non festivi.
Apertura straordinaria tutti i lunedì del mese di agosto.
Orario 10:00 – 18:00.
Per ulteriori informazioni, visita il sito www.buonconsiglio.it.
Lara Zavatteri |
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