Gli scrittori della porta accanto

Ilaria Mainardi presenta: Milù la gallina blu

Ilaria Mainardi presenta: Milù la gallina blu

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Ilaria Mainardi presenta il libro per bambini Milù la gallina blu (PubMe - Collana Gli scrittori della Porta Accanto KIDS): «L’accettazione di sé e degli altri, della “diversità” intesa anche come capacità di pensiero obliquo, come elemento distintivo e non discriminatorio».

Ilaria Mainardi nasce a Pisa, dove risiede da sempre.
Lì ha scoperto l’amore immenso per il cinema, del quale scrive sulla rivista di critica online www.spietati.it. L’altra sua grande passione è il calcio.
Ha pubblicato alcuni volumi di narrativa e saggistica, tra cui: La quarta dimensione del tempo (Les Flaneus Edizioni, 2020), Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks (Les Flaneus Edizioni, 2021) e I tigli di Silverwood (Aporema Edizioni, 2022).
Ha pubblicato altri libri per bambini: un racconto illustrato da Andrea Guglielmino dal titolo Mastro Tasso e il suo cappello (MdS Editore, 2014), ispirato al noto caso clinico di Oliver Sacks, mentre la fiaba dal titolo Edera e il capello magico è in corso di pubblicazione in un’opera collettiva per Saga Egmont.
Un sogno (anzi due)? Vincere la Palma d’oro a Cannes per un film sceneggiato a quattro mani con Quentin Tarantino e una cena con Pep Guardiola!


Milù la gallina blu

di Ilaria Mainardi
illustrazioni di Federica Dotto
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS
Narrativa per bambini 8+
ISBN 9791254584422
cartaceo 9,00€
Tazza letteraria 8,00€

Nella fattoria Ape Ronzante è nata Milù, una gallina blu, dalla cresta alla punta delle zampe.
Fin da quanto era un pulcino, desiderava essere diversa: si rotolava nel fango per tingersi di marrone ed essere come le altre o guardava gli uccellini che riuscivano a volare.
Nella fattoria si dice che il suo colore sia dovuto all’alimentazione della mamma, Cunegonda, intollerante al glutine. E se invece Milù avesse lo stesso blu dei nontiscordardimé o dei mirtilli? O se fosse una “pavallina”, un incrocio tra una gallina e un pavone? E perché non riesce nemmeno a deporre un uovo?
Milù si sente diversa e si lascia andare alla tristezza. Ed è allora che incontra Rigel, una stella blu, che le insegnerà a cambiare prospettiva.
Milù la gallina blu è una favola illustrata sul valore della diversità, con tante attività da fare da soli, in compagnia degli adulti o di altri amici: tanti disegni da colorare, sfide a chi inventa la parola più buffa e un cruciverba ispirato alla storia.


L'autrice racconta



Ilaria Mainardi, benvenuta sul web magazine culturale Gli scrittori della porta accanto. Ci racconti com’è nato il progetto, l’idea di Milù la gallina blu?

L’idea di Milù è nata a partire dal bando di un concorso per racconti brevi. Alla fine non ho partecipato al concorso perché il tema non era perfettamente centrato rispetto all’idea che mi era venuta in mente, ma quello sprone è stato utile per fissare intanto alcune immagini.
Una volta imbastita la trama, a grandi linee, ho cominciato a lavorare sull’arricchimento della storia, arrivando poi a una stesura che mi sembrava sondare a sufficienza i temi principali che volevo trattare, ovvero quelli dell’accettazione di sé e degli altri nonché della “diversità” intesa anche come capacità di pensiero obliquo, come elemento distintivo e non discriminatorio. Il racconto affronta poi il tema dei cicli naturali, da preservare e rispettare .

Parlaci un po’ di Milù la gallina blu, illustrato dalla bravissima Federica Dotto: cosa devono aspettarsi i lettori?

Federica è davvero molto brava e la ringrazio per il lavoro che ha fatto! Il libro si compone essenzialmente di due parti. La parte principale è rappresentata dal racconto, suddiviso in capitoletti, e dalle illustrazioni che i lettori potranno colorare in autonomia, lasciandosi ispirare dalla storia. Credo che questi due elementi, racconto e illustrazioni, vadano considerati insieme e che lavorino in modo sinergico, parlandosi, insomma. Alla fine del volume c’è poi una seconda parte, più piccolina, composta da alcuni giochi che possono essere arricchiti a piacere. Sono giochi che hanno uno stretto riferimento con la storia di Milù e che dunque potranno essere utilizzati anche come attività didattica complementare, qualora un docente decidesse di far leggere Milù la gallina blu in classe.

La copertina è meravigliosa, di grande impatto visivo.

La copertina piace moltissimo anche a me. Posso dirlo, senza peccare di superbia, perché non l’ho realizzata io, ma Stefania Bergo, a partire dalle illustrazioni di Federica! Una delle cose che mi aveva colpito della collana “Gli scrittori della porta accanto” era stata proprio la cura e il “gusto” con i quali venivano progettate le copertine. Credo che sia un valore aggiunto non di poco conto.
Senza dubbio Milù, una gallina tutta blu, dalla cresta alla punta delle zampe, è la protagonista assoluta della storia. Ciò che però mi interessava è che la sua evoluzione di gallina, un’evoluzione a cui assistiamo nel corso del racconto, non riguardasse solo lei, ma anche la sua capacità di relazionarsi con gli altri. Senza fare spoiler, Milù, dopo aver compreso alcune cose di sé, riesce anche a essere utile in una situazione che non la riguarda direttamente. Si passa cioè dal personale – trovare il proprio posto nel mondo – al collettivo.

Davvero una bella favola sul valore della diversità e della crescita personale, adatta a bambini un po' più grandi, dagli otto anni in su, con tante attività che possono da fare anche da soli. A cosa o a chi ti sei ispirata?

Più che un’ispirazione, mi ha guidata la voglia di concentrarmi su alcuni temi che mi stavano a cuore. Non sono temi inediti (cosa lo è?), ma credo che valga la pena continuare a rifletterci.
Ogni storia poi, a prescindere dal tema portante, è qualcosa che consente a chi legge di immaginare altre storie, in un circolo virtuoso di creatività potenzialmente inarrestabile.

Sono d'accordo, il potere e la necessità della lettura fin da piccoli sono proprio questo: trasmettere concetti e stimolare la creatività. Tornando al tuo libro, la storia è ambientata in una fattoria, i personaggi sono molti e tutti ben caratterizzati nella loro unicità. Chi sono gli amici di Milù?

Milù ha a che fare, oltre che con i contadini, Gino e Luana, con vari animali che abitano nella fattoria e persino con dei vegetali: sua madre, Cunegonda, il gatto Billy, il pavone Jean-Luc, la mucca Amanda, il caprone Sergio e così via.
Ciascuno ha delle caratteristiche distintive perché ogni persona – o animale – è unica a modo suo. Billy, in particolare, è un micio polidattile. Per questa sua particolarità, mi sono ispirata ai gatti tanto amati da Ernest Hemingway.

Ogni autore nel proprio scritto lascia sempre qualche piccola traccia di se stesso. Il carattere di qualche personaggio rivela qualche tratto di Ilaria Mainardi?

La domanda è complessa e credo che richieda una risposta articolata.
In Lettere a un aspirante romanziere, Mario Vargas Llosa sostiene che l’invenzione chimicamente pura, come la definisce lui, non esista. Vargas Llosa ci dice che uno scrittore deve essere come il catoblepa, l’animale che compare a Sant’Antonio ne La tentazione di Sant’Antonio di Flaubert. In altre parole, l’autore si nutre di sé stesso. Tuttavia, se su questo percorso, forse naturale, non si innesta la capacità di sublimazione e di un processo trasformativo che, dal particolare, va fino al generale, non si può dare un’opera creativa “pubblicabile”, ma al massimo un diario da conservare nel cassetto a futura memoria. Ragionando della Recherche, Mario Vargas Llosa infatti scrive: «La capacità creatrice di Proust […] ha trasformato gli episodi tutto sommato convenzionali della sua esistenza in un arazzo risplendente, in un’abbagliante rappresentazione della condizione umana». E aggiunge: «Sebbene il punto di partenza per l’invenzione del romanziere sia il vissuto, non è né può essere il punto di arrivo».
Dunque, per quanto lontane da me/noi possano sembrare le paturnie di una giovane gallina blu, sì, le sue domande sono state, magari in altri termini, per certi versi anche le mie. E per ciò che riguarda le risposte, be’, le sto ancora cercando.

Un libro destinato a giovani lettori ma non solo, è una bella fiaba anche per gli adulti e affronta temi importanti: c’è un ulteriore messaggio nascosto tra le righe?

Mi rifaccio alla risposta precedente. La volontà non è tanto quella di far passare un messaggio uguale per tutti, ma di provare a gettare qualche semino di riflessione che magari, un domani, germoglierà in modi per fortuna imprevedibili. Ciò vale, a vari livelli e con diversi gradi di consapevolezza, sia per i piccoli lettori che per gli adulti. Le storie per bambini che più ho amato, da Gianni Rodari a Bianca Pitzorno, hanno questo dono e, nel mio piccolo (anzi, piccolissimo!), ho voluto provare a seguire le loro orme.

Che tipo di lettrice è Ilaria Mainardi? Qual è il tuo genere preferito? Preferisci i classici cartacei o sono più comodi gli ebook?

Mi ritengo una lettrice piuttosto tradizionalista, ma senza alcuna preclusione aprioristica rispetto alle novità, ormai non più tali, in senso stretto: preferisco leggere su carta, ma non disdegno affatto gli ebook e gli audiolibri. Una mia storia breve per bambini è uscita proprio come audiobook. Si intitola Edera e il cappello magico.

Prima di congedarti ti chiedo: progetti per il futuro?

Sto scrivendo altri racconti per bambini, vari per tipologia e temi. Non so se arriverò mai a pubblicarli: mi piacerebbe, ma ancora è presto per pensarci. Del resto il processo che da un’idea conduce a una storia è difficile e appagante di per sé, e vale la pena affrontarlo in ogni caso. Quasi sempre…!

Ilaria Mainardi è stato un piacere conoscerti meglio e passare il tempo in tua compagnia, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio un grosso augurio per il tuo ultimo libro, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.





Silvia Pattarini









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