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Recensione: Chi dice e chi tace, di Chiara Valerio

Recensione: Chi dice e chi tace, di Chiara Valerio

Libri Recensione di Davide Dotto. Chi dice e chi tace di Chiara Valerio (Sellerio). Un giallo atipico: un riepilogo di esistenze che si dilatano e occupano tutto lo spazio possibile fino a immergersi in quelle degli altri, una lente di ingrandimento che serve non al caso narrato ma a guardarsi dentro.

Il romanzo Chi dice e chi tace di Chiara Valerio si muove tra chiaroscuri, esplorando ciò che è evidente e ciò che rimane sospeso. Il titolo stesso solleva una questione cruciale: cosa trasforma una storia in un giallo e cosa, invece, in un’indagine più profonda dell’animo umano?

L’avvocato Lea Russo, protagonista e voce narrante, non è il classico detective, anche se a suo modo si rivela un’osservatrice attenta e meticolosa.

Ogni enunciato insegue il perché di un dettaglio, mantenendo la visione d’insieme e senza lasciare fili in sospeso.
Il racconto acquisisce così la coerenza e la coesione che ci si aspetta. È qui che racconto e giallo si intrecciano, tanto più che Chi dice e chi tace può e deve essere letto due volte: la prima per apprezzarne il valore narrativo e scoprire il più classico dei romanzi alla maniera di Georges Simenon; la seconda per coglierne gli elementi che lo avvicinano a un puzzle poliziesco, dove manca una pura e fredda logica deduttiva e si fa più flessibile. Esplora infatti una certa varietà di scenari e tematiche, fino a un diretto coinvolgimento emotivo nei fatti e nelle vicende narrate.
È, in questo caso, qualcosa di ancora diverso dall’empatia di un commissario Maigret che si immerge totalmente nella psicologia e nel vissuto dei colpevoli o dei sospettati dando all’indagine – e quindi al testo narrativo – una particolare e quasi inaudita profondità. Ci sono momenti, tra l’altro, in cui i nodi da sciogliere appartengono in modo viscerale più all’avvocato Lea Russo che ad altri.

Non è necessario, pertanto, seguire con scrupolo le regole piuttosto rigide del giallo: possono essere trasgredite con intelligenza, ma non impunemente.

L’indagine sulla morte di Vittoria, avvenuta in circostanze sospette, diventa una lente attraverso la quale si può curiosare ovunque, senza dover di necessità seguire le linee guida di un’inchiesta tradizionale che forse nemmeno c’è e che, se ci fosse, sarebbe di troppo. Questo altro che permea ogni pagina del libro è qualcosa che prende tutto, che si può scavare all’infinito. Giungere a una soluzione equivale a spegnere una candela che si è miracolosamente accesa.

Se Chi dice e chi tace non è un’inchiesta, lo diventa in fondo ogni narrazione per il modo in cui è concepita e portata avanti.

Una volta risolta, al caos iniziale non subentra un nuovo ordine. L’universo descritto e narrato – quello di una cittadina di provincia, la città di Scauri – è lo stesso. Si è fatta solo un po’ di luce intorno e soprattutto si tirano le fila di un discorso più ampio. Si tratta di un “microcosmo” connesso senz’altro a un universo più grande.
Qualcuno in effetti ha detto che i libri devono suscitare domande, non dare risposte: la protagonista, l’avvocato Lea Russo, inizia a porsi domande che non è detto ricevano o debbano ricevere risposta. Esse sono frecce lanciate in diverse direzioni che colpiscono, alla fine, bersagli inaspettati. Da lì se ne porranno altre e nuove, alle quali non si è pensato. Dipende dall’urgenza del momento, e nel loro porsi, rispondono comunque a qualcosa, a un’esigenza dello spirito.

La lente di ingrandimento cui ricorre Chiara Valerio non ha nulla a che fare con quella di Sherlock Holmes, perché serve, alla fine, a guardarsi dentro.

Ed è sufficientemente “deformante”, questa lente, per essere in grado di mostrare le cose non solo per quel che sono, ma come dovrebbero essere. Che poi è la sfida di un testo narrativo, individuare un punto di fuga per guadagnare una qualche verità: della storia, dei personaggi, una verità sostanziale, processuale, o semplicemente quella di una vox populi qualsiasi.
È un riepilogo di esistenze che devono dilatarsi e occupare tutto lo spazio possibile fino a immergersi in quelle degli altri. Per farlo, però, occorre raccogliere elementi e dettagli che vengono riposti e custoditi perché non se ne perda il senso.


Chi dice e chi tace

di Chiara Valerio
Sellerio
Giallo
ISBN: 978-88389462573
Cartaceo 14,25€
Ebook 9,99€

Quarta

Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d’Oro e il Monte d’Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall’altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. E poi la pizzeria Lu Rusticone, il bar Luccioletta, due chiese, una sola vera piazza. Poco più a sud scorre il fiume Garigliano e inizia la Campania. Subito a nord ci sono Formia, Gaeta, Sperlonga; in meno di due ore si arriva a Napoli e a Roma. Scauri, nel Lazio, sul Tirreno, seimila residenti nei mesi invernali e centomila nei mesi estivi. Un paese né bello né brutto, ma con una sua grazia scomposta. Qui ha scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno. È stato uno stupido incidente. L’avvocato Lea Russo, un marito e due figlie, è sempre stata affascinata da Vittoria. Una donna distante ma curiosa, accogliente ed evasiva; nel parlare ha un fatalismo che lascia sgomenti. Era arrivata a Scauri con la sua risata che cominciava bassa e finiva acuta, aveva comprato una casa nella quale tutti potevano entrare e uscire, non aveva mai litigato con nessuno, non aveva mai cambiato taglio di capelli. Viveva con Mara, forse l’aveva adottata, forse l’aveva rapita, si dicevano tante cose. Ora Vittoria è morta per uno stupido incidente in una vasca da bagno, e Lea Russo non ne è convinta. Lea non vuole più accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Il primo romanzo per Sellerio di Chiara Valerio segna una traiettoria narrativa inedita. Storia nera di personaggi, indagine su una provincia insolita, ritratto di donne in costante mutazione. Niente è fermo, in Chi dice e chi tace, le emozioni, gli amori, le verità e gli enigmi, i silenzi del presente e il frastuono della memoria: tutto si muove, tutto si trasforma, tutto può sempre cambiare.

   

Davide Dotto



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