Gli scrittori della porta accanto

Un caffè con Davide Piras

Un caffè con Davide Piras
Ciao Davide, e grazie per avermi concesso questa intervista. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un the, una tisana, una cioccolata calda o… cosa preferisci?
Ciao Silvia, grazie per questa intervista. Sì, dài, visto che oggi fa freddo gradirei una bella cioccolata calda con una spruzzatina di panna, giusto per non perdere il vizio.

Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Davide nella vita di tutti i giorni?
Sono una persona molto semplice: marito, padre e lavoratore. Nonostante gli studi tecnici che mi danno da vivere, ho coltivato negli anni una forte passione per la scrittura. Appena ho un momento libero mi ci dedico con tutte le energie.

Come è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
Sono un lettore onnivoro. Ho cominciato presto con i romanzi di Stephen King, virando poi sui classici - in particolare della letteratura sarda: Deledda, Dessì, Zizi, Atzeni, Satta, Ledda – per arrivare oggi a leggere una miscela tra i grandi scrittori del passato e quelli contemporanei. Non credo di essere stato particolarmente influenzato dalle mie letture, anche perché se proprio devo citare due autori che amo nella narrativa contemporanea dico Nicola Lecca e Khaled Hosseini, che si discostano molto dal mio genere. Stimo anche Ken Follet e Umberto Eco, così come Bukowski, Tolstoj e Giuseppe Dessì. Mi piace pensare di essere me stesso: un autore capace di prendere un pezzetto da ognuno di questi grandi scrittori, con il dovuto rispetto ovviamente.

Quali sono i generi letterari che preferisci leggere e quali, invece, preferisci scrivere?
Come ho riferito nella risposta precedente, leggo di tutto, anche se trovo molto affascinanti i generi memoir e storico. Diciamo che quando acquisto o prendo in biblioteca un filotto di libri sto sempre attento a variegare i generi: dopo uno o due classici ci sta un bel thriller per alleggerirsi l’anima, o comunque un romanzo disimpegnato che faccia sorridere. Per ora sono molto inquadrato nel genere che scrivo: prediligo le storie semplici, ambientate nella mia Sardegna, possibilmente nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale. Non si tratta di patriottismo, semplicemente ritengo che per essere verosimile agli occhi dei lettori si debbano conoscere perfettamente i luoghi, i personaggi e le tradizioni che si vanno a raccontare; e io, non essendo stato nella mia vita un grande viaggiatore, preferisco parlare di una realtà che padroneggio con disinvoltura. In futuro, se avrò la possibilità di conoscere terre diverse, non escludo un’apertura più ampia. Ora però, per onestà intellettuale, preferisco volare basso, ma devo ammettere che comunque la Sardegna presenta spunti innumerevoli e ben si presta come sfondo per i romanzi.

Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato: come sei approdato alla 0111 Edizioni? Raccontaci la tua esperienza.
Beh, credo di aver seguito a grandi linee il percorso di tutti gli aspiranti scrittori. Ho selezionato una serie di editori che potessero collocare in una loro collana il genere del mio romanzo, e poi ho cominciato a spedire, sia in formato cartaceo che elettronico. Molti non risposero; altri, dopo molti mesi, mi fecero sapere che per vari motivi non avrebbero potuto pubblicare la mia opera. Un editore molto piccolo, di Roma, mi telefonò per scusarsi: non si riteneva all’altezza di dare la giusta visibilità a un romanzo così bello. Mi emozionai parecchio, e quella persona mi raccomandò a un altro editore, anche se poi non se ne fece nulla per mia scelta. Alla fine ricevetti tre proposte ed accettai quella che più mi parve vantaggiosa. Ed eccoci qui!

La pubblicazione del proprio libro è il sogno nel cassetto di tutti gli esordienti. Quando hai saputo che un editore era interessato a pubblicarlo, cosa hai provato? Ora cosa ti aspetti? Lo vedi come un obiettivo raggiunto o come un punto di partenza per nuovi progetti?
L’emozione è stata fortissima. Quando ricevi la mail o la chiamata che aspetti da sempre, ti chiedi se stia accadendo davvero. Non lo considero affatto un obiettivo raggiunto, soprattutto perché dopo che si viene pubblicati da un piccolo editore si rimpiangono i tempi in cui si credeva che la cosa difficile fosse appunto pubblicare, e ci scontra con la dura realtà di una promozione affidata quasi totalmente alle forze dell’autore. Ecco, la mia aspettativa è di arrivare presto a pubblicare con un editore che mi permetta di scrivere senza preoccuparmi di promuovere. Scrivere, a dispetto di quel che si pensa, costa tantissima fatica, e per farlo bene si deve avere la mente sgombra da altre questioni legate alla promozione e alla vendita. Un conto è prestare l’immagine e presenziare agli eventi programmati dall’editore, un altro è fare lo scrittore, il grafico, l’agente, il promoter e l’organizzatore di serate per la propria opera.

Concordo pienamente!
Raccontami in breve la trama, incuriosisci i nostri lettori ma senza svelare troppo!
1937, Sardegna, miniere di Montevecchio. La morte accidentale del piccolo Giuseppino segna l'inizio di un'inarrestabile caduta per un paese intero. In uno spicchio di realtà che commuove, che strazia, tanti personaggi riempiono la vita del villaggio. Emilio, distrutto dal rimorso per la morte di Giuseppino. Pietro, sconvolto dall'epilessia di sua figlia. Ginevra, combattuta tra due amori e minacciata da un pericolo terribile. Lucio, il sordomuto deforme che tutti temono. La potente famiglia Minghetti, la sola a poter decidere in ogni momento la sorte dei pozzi d'estrazione. Tra scorci di territori stupendi e tradizioni popolari arcaiche, corde di dolore e pena stringono personaggi epici. Un intreccio d'amore e odio, capace di spingere l'uomo verso un viaggio introspettivo dal quale è difficile non ritornare cambiati. Un romanzo corale, uno scarno e musicale Dubliners italiano, la cui ultima nota, a fine volume, risuona in un accordo tra la crudeltà della vita e la possibilità di riscatto.

La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Da una parte è una grande cosa poiché permette con un click di scoprire gratuitamente o a prezzi di concorrenza nuovi, vecchi e grandi autori, e inoltre la pratica del self sta annientando le case editrici a pagamento che, a mio avviso, salassavano gli autori. Dall’altra parte, io sono un fedelissimo del cartaceo e ho bisogno di toccare, annusare, sfogliare e sentir frusciare le pagine di un libro. Credo che il fascino di un libro cartaceo non sarà mai sostituibile dalla freddezza di un e-book. Un'altra problematica che ha scatenato il formato elettronico è la facilità di pubblicazione a pochi euro tramite il self. Se è vero che qualcuno la ritiene un’ottima forma di democratizzazione della scrittura, io ritengo invece che si sia subissato di opere scadenti un mercato già saturo. Non nego di aver trovato autori bravissimi che si autopubblicano, ma certamente sono molti di più quelli che senza nessun lavoro redazionale sul testo si gettano nei vari store online con opere destinate a far infuriare chi avrà la sventura di acquistarle. L’editoria possiede dei ruoli con specificità essenziali che non andrebbero mai travalicati, neppure con l’e-book da 99 cent.

Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso o ambizioni particolari?
Dopo Petali di piombo ho già concluso altri due romanzi e un terzo è in dirittura d’arrivo. Non li svenderò! Ho fatto analizzare le mie opere da un professionista del settore che cura i diritti di autori ben più noti di me: la valutazione è stata molto positiva. Oggi è lui che si occupa di studiare i dettagli necessari per poter arrivare dove spero, e propone i manoscritti agli editori tramite canali privilegiati. C’è qualcosa in ballo ma per scaramanzia preferisco parlarne solo se avrò la fortuna di firmare un contratto.

Dove possiamo trovare il tuo libro?
Il mio libro si può trovare in tutti i principali store online o sul sito della 0111 Edizioni, nella sezione acquisti.   


LaFeltrinelli: http://goo.gl/RaJdlu
IBS: http://goo.gl/umNVwL
MondadoriStore: http://goo.gl/gHaH6B


Davide ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti facci i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!



Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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