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I pro e i contro della cottura a microonde


Lifestyle Di Claudia Gerini. Il microonde, presente ormai nella maggior parte delle cucine, è un elettrodomestico abbastanza recente e il suo uso è messo spesso in discussione perché alcuni ritengono che possa essere dannoso per la salute.

Altri invece non riescono proprio a farne a meno. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza per conoscere meglio questo elettrodomestico e capire cosa comporta il suo uso.

Quando è nato il microonde?

La storia di questo piccolo elettrodomestico inizia negli anni quaranta quando un impiegato del settore della difesa americana, Percy Spencer, durante un esperimento con le microonde, si rese conto, per puro caso, che la barretta di cioccolato che aveva in tasca si scioglieva se esposta alle onde. Così, nel 1947 la Raytheon, l'azienda per cui lavorava l'impiegato, costruì il primo forno a microonde che diverso da quelli che ora abbiamo nelle nostre cucine. Oggi il microonde è diventato di uso comune.

Sappiamo tutti come funziona?

La cottura nel forno a microonde avviene grazie alle microonde, ossia delle radiazioni elettromagnetiche prodotte dal magnetron. Quando le microonde entrano a contatto con acqua, zuccheri e grassi provocano l’attrito delle molecole, tramite il quale viene prodotto il calore che scalda e cuoce gli alimenti. La porta del forno a microonde è schermata per impedire la fuoriuscita delle radiazioni durante la cottura: quando lo sportello viene aperto, l’emissione delle microonde si arresta automaticamente.
La cottura avviene all’interno del cibo e quindi né il contenitore né le pareti del forno si scaldano, anzi, rimangono fredde, evitando così le scottature e diminuendo notevolmente i tempi di cottura.

L’uso del forno a microonde è pericoloso?

Innanzi tutto c'è da dire che esistono delle normative molto rigide che riguardano la costruzione di questi elettrodomestici. Il forno deve essere rivestito da speciali materiali che impediscano la fuoriuscita di onde, così come lo sportello e le varie guarnizioni devono essere "a prova di onda". In alcuni paesi sono previsti addirittura test di conformità secondo i quali, anche dopo 100mila aperture consecutive dello sportello, la capacità di isolamento del forno deve rimanere inalterata. In Italia l’IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità) si occupa di testare i forni che entreranno nelle nostre cucine. Per avere la certezza di possedere un elettrodomestico conforme alla vigente normativa di sicurezza basta quindi cercare il simbolo IMQ. I forni, questo marchio lo suggerisce, sono costruiti in modo tale che il magnetron si possa avviare solo con lo sportello chiuso e comunque dopo aver attivato il timer o il tasto di accensione. Se anche una sola di queste tre condizioni non si verifica, il forno a microonde non si avvia. Le rigide norme di sicurezza garantiscono che le onde elettromagnetiche non escano e quindi rendono i nostri forni sicuri.

Possiamo usare tutti i materiali per introdurre i nostri cibi nel microonde?

Assolutamente no! Si possono utilizzare solo materiali che vengono attraversati dalle microonde come ad esempio piatti di ceramica, bicchieri in vetro, contenitori di carta, terracotta o alcuni contenitori di plastica (per quest'ultimi bisogna assicurarsi sempre che siano adatti - sotto al contenitore stesso ci deve essere il simbolo del microonde). Non si possono assolutamente usare oggetti metallici come pentole, contenitori in alluminio e tetrapak perché le microonde a contatto con questi materiali generano pericolose scintille che possono danneggiare il forno in maniera irreparabile e essere pericolose per noi stessi. 

Per quali cibi è adatto il forno a microonde?

Il forno a microonde risulta essere un valido aiuto in cucina sia per riscaldare che per scongelare gli alimenti. Per quanto riguarda la cottura dei cibi, invece, non è sempre adatto. Ad esempio: il riso e la pasta non possono certo essere cotti nel forno sostituendo la tradizionale bollitura in acqua, la carne poco si adatta a questo tipo di cottura mentre il pesce e le verdure possono essere cucinati nel microonde senza problemi. I cibi già cotti, come fettine di carne o pastasciutta, possono essere riscaldati nel microonde prima del consumo facendo attenzione a non prolungare troppo il loro riscaldamento perché essendo il loro contenuto in acqua abbastanza limitato, tendono a disidratarsi molto facilmente. Mentre un discorso a parte va fatto col pane o le brioche. Se riscaldati in forno a microonde all'inizio risultano essere molli ma basta tenerli dentro anche un secondo di troppo per farli diventare duri come una suola da scarpe. Meglio usare il tostapane in questi casi!

Cosa succede al cibo che viene cotto o riscaldato con queste onde? 

Naturalmente il dibattito è molto acceso su questo argomento.
Ci sono alcuni che affermano che ai cibi cotti o riscaldati al microonde non succeda praticamente niente. Le microonde infatti, secondo i sostenitori, hanno solo un effetto di riscaldamento del cibo, e non lasciano alcuna traccia. Anzi per riscaldare il cibo, scongelare o cucinare le verdure preservandone le proprietà nutrizionali, il microonde sembra per loro la soluzione ideale. Sul sito altroconsumo.it si parla di alcune indagini che hanno mostrato minime differenze tra la cottura tradizionale e la cottura al microonde secondo cui la digeribilitá degli alimenti rimane praticamente la stessa. Anzi, si aggiunge che cuocendo i cibi nel microonde si danneggia meno la stabilitá delle vitamine idrosolubili (vitamina C e B) e si producono meno sostanze indesiderate come ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici che sono tipici della cottura alla griglia.
Dall'altra parte poi ci sono quelli che lo additano come estremamente dannoso per la nostra salute. Il noto sito greenme.it racconta che il dottor Hertel, un nutrizionista svizzero, selezionò otto persone che seguivano una dieta macrobiotica. Queste persone, compreso il dottor Hertel stesso, ad intervalli di 5 giorni mangiarono gli stessi cibi cotti prima nella maniera tradizionale e poi scongelati e cotti con il microonde. Fu prelevato loro il sangue prima di mangiare i suddetti cibi e dopo averli ingeriti. Quello che il dottor Hertel notò fu che c'erano state delle alterazioni nel sangue dopo aver mangiato cibi non cotti in maniera tradizionale che riguardavano soprattutto i valori dell'emoglobina e del colesterolo. Nonostante tutti i tentativi per metterlo a tacere, la ricerca del Dottor Hertel pare sia disponibile sul sito web World Foundation for Natural Science. Alcune ricerche più recenti, effettuate in Gran Bretagna e negli USA sembrano dar ragione alle teorie del nutrizionista tedesco per quanto riguarda l'alterazione del sangue e dei cibi cotti al microonde. Inoltre nell'agosto del 1989 una ricerca del governo britannico ha dimostrato che alcuni batteri pericolosi per il nostro organismo come la listeria, batterio presente ad esempio in alcuni pesci crudi, possono sopravvivere nei cibi cotti al microonde (Food business, 1989). Un' altra ricerca, questa volta americana (American Journal of Epidemiology, 1994) afferma che il forno a microonde non da alcuna protezione per la salmonellosi.
Come possiamo vedere quindi le opinioni sono alquanto contrastanti e opposte. C'è chi mette il microonde su un piedistallo pensando che sia l'invenzione del secolo e chi lo addita come se fosse un mostro.
Nella mia cucina è presente un microonde. Personalmente lo uso solamente per riscaldare i cibi o scongelarli quando ho poco tempo a disposizione. Appartengo a quella grossa fetta di persone, quindi, che del microonde non ha paura.
E tu? Sei d'accordo con chi sostiene che sia dannoso o ringrazi l'inventore di questo rivoluzionario elettrodomestico?

Claudia Gerini
Dopo il liceo linguistico e una breve esperienza universitaria si è inserita nel mondo del lavoro. Da più di 15 anni lavora nel reparto gastronomia di un supermercato. Ama il suo lavoro e il contatto con il pubblico e per la prima volta si è dilettata nella scrittura di un romanzo, ispirato al grande amore per la sua famiglia. È madre di due figli e le sue più grandi passioni sono la lettura, i viaggi e la cucina.


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