Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Il tesoro dentro" di Elena Genero Santoro, recensione di Stefania Bergo

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"Il tesoro dentro" di Elena Genero Santoro, 0111 Edizioni, 2016. Un giallo che parla d'amore e tocca temi sociali, come la malattia mentale, l'elaborazione di un lutto e la dipendenza dai social, in una libreria antiquaria di una Torino magica.

Sulla copertina è indicato il genere letterario di “Il tesoro dentro di Elena Genero Santoro: giallo psicologico. Ma credo sia fuorviante, anche se, in effetti, il mistero c’è e solo alla fine viene svelato. Parlando in termini cromatici, il colore dominante, a mio avviso, è il rosa. Non aspettatevi, però, nemmeno un romance smielato e adolescenziale, lui e lei belli come il sole che si amano appassionatamente seguendo i soliti cliché.
È una storia d’amore, sì, ma matura, realistica, calata in una Torino misteriosa, toccando anche temi importanti come l’elaborazione del lutto e la malattia mentale, con lo stile elegante dell’autrice che pare sbirciare rispettosamente nella vita dei personaggi per raccontarcene un po’, senza invadere troppo. Questo non significa che gli argomenti vengano trattati superficialmente, senza cognizione di causa, anzi. Elena Genero Santoro è solita addentrarsi in ragionamenti trasversali alla narrazione per regalare al lettore anche spunti di riflessione sulla realtà, al di là dell’invenzione letteraria, e lo fa sempre dopo attente e approfondite ricerche o esperienze personali, come in “Un errore di gioventù” in cui parla, tra l’altro, di pena di morte, o in “Gli angeli del bar di fronte”, in cui affronta il tema dell’immigrazione.
Anna è una giovane vedova di trentaquattro anni che non riesce a staccarsi dal fantasma del marito, Francesco, che aleggia ancora nella sua casa, tra le fotografie del loro felice passato, nei graffi sul tavolo da lui fatti, nell’abitudine di bere caffè americano come lui le aveva insegnato. Troppo violento il loro distacco, imprevisto, per lasciarle il tempo di rendersi conto di essere ora sola. Ma ci pensano le feste natalizie a rimarcarlo, come sale bollente su una ferita fresca, ancora grondante sangue. Una festa per famiglie, per persone già felici nel resto dell’anno e che, a Natale, lo sono ancora di più. Almeno così sembra.
Per fortuna, Anna ha la benedizione di un lavoro, una libreria da mandare avanti, che le può impegnare la giornata e darle un motivo per alzarsi dal letto. Anche se si tratta di un’attività non così ben avviata, tanto meno così coinvolgente per gli avventori. È una piccola libreria antiquaria con annesso un caffè, l’eredità di zia Rita, nel cuore di una Torino magica.
In questa vita di impegni quotidiani e sforzi per non lasciarsi sopraffare dalla depressione, irrompe il bell’Emil, uno scrittore danese, studioso d'arte e letteratura, innamorato dell’italian style delle bellezze artistiche del bel Paese.  Entra in “Parole antiche”, un posto "torinese al cento per cento", con l’entusiasmo di Gene Kelly in “Un americano a Parigi”, cercando libri sull’urbanistica locale e scampoli di vita da assaporare per gustare l’Italia, la cultura, la città ma soprattutto gli Italiani.
Un altro uomo entra nella vita di Anna. Si tratta di Alberto, rassicurante, galante, con uno spiccato senso pratico. Le viene presentato da Paoletta, la sua migliore amica, e presto si rivela intenzionato a darle un amano per evitare il fallimento, proponendosi di partecipare alla gestione dell’attività come socio. A patto di escludere Amanda.

Chi è Amanda?

Amanda. È la contabile, eccentrica, che con precisione maniacale tiene i conti della libreria e allo stesso tempo custodisce, inconsapevolmente, il suo tesoro. È una presenza oscura, come gli abiti che indossa, diafana, come gli spiriti che infestano le chiese sconsacrate. Un’anima in pena che vive nel suo mondo parallelo, paranoico, in cui un principe è arrivato per proteggerla. Da tutti. Perché per Amanda, il mondo gira intorno a lei e tutti agiscono con la precisa intenzione di ferirla, farle del male o anche semplicemente un dispetto. Una presenza che all’inizio del romanzo appare inquietante, ma che alla fine si rivelerà fragile e non si potrà fare a meno che provare per lei empatia, grazie anche alle perfetta caratterizzazione di questo personaggio che ne fa l’autrice.

Altri fanno da contorno a questa storia ben articolata e descritta, come Sylvia, l’ex di Emil che lo raggiunge in Italia con il solo scopo di riprenderselo e che introduce, per il lettore, un altro tema attuale, come la dipendenza dai social, la cultura dell’apparire e del documentare ogni stante della propria vita immortalandolo in un selfie, rigorosamente da postare su Facebook, il bisogno di nutrire l’autostima con dieci, cento, like.
Come andrà a finire tra Sylvia ed Emil? Lui è ancora innamorato della sua ex o si è perso per Anna, malgrado la sua corazza e il fantasma dell’ex marito? O magari sarà Alberto a far breccia nel cuore di Anna, anche lui invaghito di lei e della sua interessante libreria. Quali altri segreti celano le volte a botte di “Parole Antiche”? E il tesoro custodito da Amanda? È l’Amore? Anche. Forse. L’unico indizio che svelo è che il tesoro lo potrete trovare dentro. Dentro la storia. Dentro i protagonisti, nel cuore e nella mente. Dentro. Semplicemente.

Nella cantina
Dietro lo scaffale
Conta quattro passi
Prima di toccare
Alza la tendina
Non ti pentirai
Il bene più prezioso
Dentro troverai


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Il tesoro dentro

Anna è una bella donna che ha perso il marito da due anni ed è ancora depressa.
Ha ereditato una libreria antiquaria sull’orlo del fallimento e mal sopporta il caratteraccio di Amanda, la sua contabile.
Due uomini la corteggiano da qualche tempo: Emil, uno scrittore danese che fugge da se stesso, e Alberto, un entusiasta imprenditore che si offre di aiutarla con la sua libreria in crisi.
Inizialmente Anna pare destinata a destreggiarsi tra entrambi gli uomini, in attesa di capire di chi innamorarsi e di tornare alla vita.
In realtà per uno dei due il cuore di Anna non è il vero obiettivo. Ci sono ben altri interessi in gioco.
Così, mentre il passato bussa alla porta di Emil, due persone si faranno davvero male. Ma chissà che nei vaneggiamenti della stramba Amanda non si nasconda qualche indizio e la chiave per arrivare alla fine di una singolare caccia al tesoro.
Un romanzo a tinte gialle e rosa, che affronta anche il tema della malattia mentale.

di Elena Genero Santoro | Zerounoundici Edizioni | Romance, Giallo psicologico
ISBN 978-88-6307-950-0 | cartaceo 15,50€ | ebook 4,99€  Acquista 

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Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, 0111Edizioni.



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