Gli scrittori della porta accanto

[Professione lettore] Vite di carta e inchiostro: Angelo Pèsach, dalla penna di Riccardo Gavioso, di Loriana Lucciarini

Protagonisti indimenticabili dei libri, vite di carta e inchiostro che sanno far emozionare: Angelo Pèsach, dalla penna di Riccardo Gavioso.

Personaggi dalla grande personalità, con un modo originale e unico di affrontare le situazioni, forti di una caratterizzazione psicologica approfondita e con una vicenda capace di emozionare... ecco i #ProtagonistiIndimenticabili!
Se ci avete seguito fin dalla prima puntata, sapete già che abbiamo svolto un sondaggio (I protagonisti indimenticabili dei libri) sulle prerogative che deve possedere un personaggio per diventare il più amato dai lettori. Ecco le qualità principali:
  • che consenta un'immediata immedesimazione/coinvolgimento emotivo e psicologico/empatia, che sia capace di trasmettere le emozioni per farle arrivare al lettore
  • che sia vero, sfaccettato, credibile, con difetti e manie, imperfetto, umano e realistico
  • che sia appassionato e passionale, con carattere forte e determinato, capace di reagire alle avversità della vita, di integrità morale
Quello che vi presentiamo oggi è un protagonista che sembra racchiudere molti degli aspetti sottolineati: Angelo Pèsach. Ve lo faremo conoscere proprio con il suo creatore, l'autore che gli ha dato vita, grazie a questa intervista a tutto tondo con Riccardo Gavioso.

Chi è Riccardo Gavioso?

Riccardo Gavioso nasce a Torino nel 1959, dove si laurea in Giurisprudenza. Ma ormai incerto su chi fossero i buoni e i cattivi, e pur ritenendo il baratto una forma di scambio decisamente più evoluta del commercio, da allora è costretto a occuparsi di quest’ultimo. Inevitabile, quindi, che l’alienazione professionale lo spinga tra le braccia di una penna e che la relazione, pur tra alti e bassi, si protragga per diversi anni.
Poi, deluso in egual misura da quel che si pubblica e da quel che non si pubblica, smette di scrivere narrativa e si occupa di giornalismo web collaborando con diverse testate di rilievo e creando un blog che arriva a incuriosire diecimila lettori al giorno. A questo punto, stupito dal fatto che la scrittura oltre a rubare tempo potesse remunerarlo e sopraffatto dall’impegno, torna a vestire i confortevoli panni del lettore, che, pungolato da alcuni amici, abbandona saltuariamente. Ultimamente, uno di questi gli ha combinato un incontro a sorpresa con l’amante di un tempo, e le malelingue sussurrano che dalla ripresa della relazione sia venuto alla luce un libro.
1997 finalista al Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione ” di La Spezia.
1997 “I racconti del Prione”, pubblicazione antologica del Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione “, Edizioni Giacché
2008 premio per il Miglior Blog Giornalistico della rete
2013 “ 3013 per un bacio abbandonato”, raccolta di racconti, Arpeggio Libero Edizioni
2014 “ Piccoli Racconti Plausibili” , raccolta di racconti, Arpeggio Libero Edizioni
2014 “ Numeri a Perdere”, Arpeggio Libero Edizioni

Chi è Angelo Pèsach ?

Angelo ribelle, senza per questo cadere a livelli demoniaci, ha un particolare, e del tutto irrispettoso, senso dell’autorità, che lo porta a chiamare il Papa e il Signore, rispettivamente capufficio e principale.
L’uomo alzò le spalle e rinfilò in tasca, con aria di sopportazione, il pacchetto di Gauloises. - Per voi non ha la minima importanza.
- Questo, se non ti spiace, lo lasci decidere a noi!
- Allora, visto che per voi sembra così importante, chiamatemi Angelo – disse, accavallando le gambe con aria annoiata.
- Deve essere un nome italiano… - suggerì qualcuno alle sue spalle.
- Italiano… - sembrò ponderare l’uomo - italiano può andare, il mio capufficio vive a Roma.- Cognome?
- Forse non ci siamo capiti… io sono un angelo. Se proprio ci tenete, registratemi come Pèsach.- Bene, Angelo Pessac, e le ali le hai lasciate sotto al piantone?
- Con una sola esse, un’acca in fondo e l’accento grave sulla “e”! Voi uomini, sempre così approssimativi, sempre così ingenuamente legati all’immagine che vi siete fatti di cose che, peraltro, non conoscete: speravate di vedermi con le piume, come in un affresco rinascimentale, o con un impermeabile nero, come in un film di Wim Wenders… In ogni caso gli Angeli Custodi non sono visibili agli uomini e, se mai lo fossero, al massimo potreste scorgere un alone di luce dai contorni mutevoli e scarsamente definiti che non vi aiuterebbe più di tanto a riconoscerli.- E perché ti stiamo vedendo?
- Diciamo che in questo momento il fatto di aver assunto sgradevoli sembianze umane mi è imposto in ragione delle mie mansioni...
- Interessante… e la tua mansione sarebbe quella di tirar sassi contro le macchine della Polizia di Rio De Janeiro?
- Non è esattamente la mia mansione, ma fa indubbiamente parte della mie mansioni.
- E un miracolino, tanto per rendere il tutto più credibile…
- Sono un Angelo Custode, mica un pallosissimo santo! – disse l’uomo, lasciandosi scivolare sulla sedia. (…)
[tratto da “Numeri a Perdere” - edizioni Arpeggio Libero]

In quale occasione incontriamo Angelo?

In tutte le occasioni in cui ci sia da fare un po’ di pulizia: è maniaco dell’ordine. E di sporcizia a questo mondo che n’è tanta, dal Brasile al confine Israelo-Palestinese. E anche dalle nostre parti qualcosa da scopare via non manca.


Numeri a Perdere

di Riccardo Gavioso
Arpeggio Libero Edizioni
cartaceo 10,20€

Qual è il suo tratto distintivo? L'elemento che è la sua forza trainante, secondo te?
Gli angeli sono l’anello di congiunzione del divino con l’umano e, di solito, restano fin troppo divini. Angelo Pèsach è l’angelo che nessuno vorrebbe incontrare, lontano distanze siderali dai rassicuranti angeli custodi che vanno per la maggiore.
Dovendo assumere sembianze umane, lui, come avete visto, preferisce dire sgradevoli sembianze umane, ha finito per mutuare alcuni umani vezzi. Primo fra tutti la predilezione per un eleganza casual, che, peraltro, e non per colpa sua, viene sempre compromessa da un particolare fuori luogo. Fumatore accanito, non riesce mai a fumarsi una Gauloises in Santa Pace. Ossessionato dalla pulizia dei suoi pregiati mocassini, non riesce mai a preservarla in maniera accettabile.

Una delle qualità più indicate dagli intervistati è stata la credibilità. E il tuo Angelo lo è di certo. E qui nasce la domanda: può un angelo, per sua natura, essere credibile?
Gli angeli della letteratura, e quelli del cinema, penso a Wim Wenders, sono buoni, saggi e pacati, il mio angelo invece è vendicativo, strafottente e politicamente scorretto. Le malelingue sussurrano che sia caduto in fasce a Mosca e adottato da Woland, Fagotto, Azazzello e Behemoth.
Rappresenta la nostra metà oscura e, tanto per restare in argomento, Dio solo sa quanto la nostra metà oscura sia credibile!

Come ti è venuta in mente l'idea di un personaggio di questo tipo? È nato a tavolino o pura ispirazione?
Dovevo scrivere un racconto sui “meninos de rua”: pensare alla strage della Candelária e a una catartica rivalsa è stato giocoforza. Chi poteva vendicare quei poveri ragazzini, se non chi rappresenti vendetta e nemesi per antonomasia... è bastato imbarcarlo su un aereo in Egitto e farlo atterrare a Rio... il resto è venuto da solo.
Perché lo scrittore deve predisporre con cura il palcoscenico, posizionare i personaggi scoprir quel che succede... e, naturalmente, prenderne nota..

Qual è stato il riscontro con i lettori? Hanno amato gli aspetti che tu ritenevi fondamentali oppure ti hanno stupito, trovando altre qualità?

I miei lettori sono ricchi di umanità, diversamente leggerebbero altro.
Sono persone che rifiutano la violenza per convinzione, la detestano e la combattono, ma sono anche donne, e uomini, che odiano ancor più profondamente l’ingiustizia. Inevitabile quindi che, almeno sulla carta, amino una vecchia signora greca, con una spada in mano, nomata Nemesi, sentendosi più rappresentati da chi l’incarna in jeans invece che indossando un peplo lungo fino ai piedi.

Dove troviamo le altre storie che lo vedono protagonista?
Qualcuno si era affezionato a Angelo e mi aveva chiesto di rivederlo in azione.
Le ingiustizie abbondano e c’era solo l’imbarazzo della scelta, ma una è sempre di più stringente attualità: così l’ho spedito da quelle brave persone che “aiutiamoli a casa loro”, per aiutarli a ritrovare la memoria, visto che abbiamo già fatto a gara per aiutarli a casa loro... con un casco coloniale in testa e un moschetto in mano. E un salto ho trovato il modo di farglielo fare anche in Israele da quelli che hanno la pessima abitudine di “aiutare” con le ruspe in casa altrui.
I due racconti dovrebbero essere ancora fruibili gratuitamente sul sito di mEEtale.

Angelo tornerà di nuovo a emozionare e coinvolgere i lettori? Puoi darci qualche anticipazione, qualche piccola news?
Mi sono affezionato anch'io a Angelo e, se mai troverò il tempo per un nuovo libro, avrà sicuramente di che divertirsi... e anche i lettori, mi auguro.

Per Andrea Franco, scrittore Mondadori e Delos nonché editor, due sono gli aspetti fondamentali:
Il personaggio deve avere un'anima e deve essere - a suo modo – unico.
Angelo Pèsach li possiede entrambi e potrà ambire a farvi emozionare, dategli una chance, parola de Gli Scrittori della Porta Accanto!


Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo “Il Cielo d'Inghilterra” con Arpeggio Libero. E' l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency “Di favole e di gioia” nonché autrice con la fiaba “Si può volare senza ali” e la seconda di “4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate”, racconti contro il femminicidio per BeFree. E' fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”


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1 commenti
  1. Ho letto il libro di Riccardo e trovo che Angelo Pèsach, insieme al professore amante della libertà e dell'arte culinaria di "Propensione per le tempeste", sia il suo personaggio più interessante. Spero che, come ho letto nell'intervista, torni nuovamente a sfoggiare i suoi eleganti mocassini italiani.

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