Gli scrittori della porta accanto

[Scrittori] Intervista a Raffaele Rovinelli, a cura di Silvia Pattarini

Intervista-Raffaele-Rovinelli

Un caffè con Raffaele Rovinelli in tutti gli store online con la sua silloge Sciarade vol.1 - Caduta, poesie sparse, tra taccuini ingialliti e vecchi fogli impolverati. 

Ciao Raffaele, e grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Visto che l’inverno è appena passato gradirei un chinotto fresco, grazie. La mia bevanda preferita, dopo la cioccolata calda.

Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Raffaele nel quotidiano?
Nel quotidiano sono uno studente di scuola serale di 28 anni (purtroppo), che ha molta difficoltà nel trovarsi un lavoro (purtroppo al quadrato). Ciò dimostra che la laurea in letteratura non è obbligatoria per iniziare a scrivere: la passione, la voglia e il talento attivo bastano e avanzano. Per il resto sono primogenito di ben otto tra fratelli e sorelle (tre fratelli e cinque sorelle). Ho una ragazza da circa un anno e mezzo e una gran voglia di andarmene via di casa per vivere con lei; possibilmente, di farmi anche uno studio tutto mio in cui potermi dedicare alla letteratura tre o quattro ore al giorno.
Un’altra grande passione che ho da circa 14 anni è la breakdance, alla quale però per via di impegni, dell’inverno, di infortuni vari, etc ho un po' tralasciato ultimamente, dando maggior priorità allo studio e alla letteratura, per il momento. Ma non vedo l’ora di poter riprendere seriamente. Sinceramente, ho passi e combinazioni che mi martellano nella testa tutti i giorni da settimane intere.
Caratterialmente sono un ragazzo che, se non fosse per la scrittura, mi abbatterei molto facilmente. Chissà, forse perché sono fragile dentro, ma al tempo stesso piuttosto ambizioso: io la scrittura la vedo come una rivoluzione. La mia rivoluzione. Qualcosa che mi fa andare oltre, che mi educa. Continua a lasciarmi segni indelebili dentro, i quali, giorno per giorno, diventano sempre più positivi. È uno di quegli aspetti della vita che ti porta lontano dai problemi, a volte. Altre volte, invece, i problemi te li distrugge. È una seconda compagna di vita. Riesce a renderti responsabile di te stesso. Talvolta infatti mi chiedo perché tanti ragazzi non scrivano. Sicuramente avrebbero un miglior feeling con le donne, visto che la maggior parte di loro sono lettrici, d’altronde!

Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: raccontaci qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere la tua silloge.

Raffaele-Rovinelli
Be’ più che di una storia, trattandosi di poesie, ho sperimentato tante piccole “storielle”, più “semplici” da mettere su carta della stesura di un estenuante romanzo. La scintilla interiore, quella fiamma azzurra che muove tutto, è proprio l’alchimia di base per un poeta: senza quella credo fermamente che nulla diventerebbe poetabile.
Diciamo che l’incontro con la poesia è avvenuto quasi per caso: un giorno, una lontana mattina di Marzo del 2013 mi sveglio e ho in testa l’immagine di me che scrivo su un foglio srotolato con una penna d’oca, con indosso una coppola nera girata di traverso. A quel punto, prendo un taccuino rosso e inizio a scrivere in versi. E da quel preciso momento non mi sono più fermato. Ed è stata dura riuscire ad acquisire uno stile, ma ne sta valendo la pena.
Ad essere sincero, è iniziato tutto molto prima nel 2009, il giorno in cui mio bisnonno morì. Quella mattina accesi il televisore imbattendomi immediatamente nel video musicale dei Paramore – Decode, colonna sonora portante del primo film della saga di Twilight. Quella canzone mi rimase in testa per tutto il giorno e ogni volta che mi veniva in mente pensavo alla perdita di mio bisnonno. E piangevo a dirotto. Erano anni che non piangevo così, il mio cuore per qualche motivo si era indurito, ma quell’esperienza riuscì ad ammorbidirlo. Da lì è cominciato un percorso: vidi il film di Twilight, poi lessi il libro e dopo tutti gli altri. In un estate intera mi capitò di riguardare il film forse anche una decina di volte. Poi m’iscrissi ad un blog su Twilight e con il tempo mi venne in mente una fan fiction Post Breaking Dawn con i personaggi del libro (dovrei ancora avere il file da qualche parte). Tempo dopo, durante la fine del 2010, partecipai ad un piccolo raduno di Twilighters a Roma che si chiamava “Eclipse DVD Party”. Passarono altri mesi e successivamente, nel giugno del 2011 accadde l’incredibile: mi venne in mente il mio primo romanzo che è diventato “il romanzo sotto il letto” (storia lunga) e adesso è diventato “il romanzo nel garage di mia bisnonna” (storia ancor più lunga ed arzigogolata). Altrochè “Romanzo nel cassetto”! Ad ogni modo, stavo pensando di rimetterci seriamente le mani, appena avrò più tempo a disposizione. Magari quest’estate.
Per il momento, continuo su questa strada, quella della poesia, magari per mettere delle basi migliori, più solide, evitando gli errori del passato commessi nelle composizioni in prosa; per il resto sottoscrivo e confermo…work in progress!

Quanto tempo hai impiegato a scrivere la tua silloge?
Ci ho messo molto. Forse più del dovuto, visto che le poesie erano un po' sparse qua e là, tra taccuini ingialliti, block notes e vecchi fogli impiastricciati lasciati a se stessi sugli scaffali impolverati della mia scrivania. L’idea del progetto è iniziata nel 2013 e Intorno a giugno del 2016 la raccolta era corretta e pronta per essere pubblicata. Quindi all’incirca 3 anni, anche se nell’arco di questo tempo ho scritto molte altre poesie, le quali verranno pubblicate in altre raccolte.

Vuoi raccontarci qualche altra curiosità su “Sciarade vol.1 - Caduta”? A che target di pubblico si rivolge?

Dunque, questo libro è una breve raccolta di poesie consigliabile preferibilmente ad un pubblico adulto o anche “medio adolescenziale” che tratta differenti tematiche, legate sia ad una sfera personale, sia ad una sfera sociale, affinché tutti (l’autore in primis) si possano fermare un momento a riflettere e dire:- “Ma cosa sto facendo? Ma che sta succedendo attorno a me?”. In questo modo esprimo la poesia per quello che, secondo me, effettivamente è: un atto di esorcizzazione dei problemi, affinché non siano più dentro di me o attorno a me, ma siano circoscritti e reclusi dentro alla raccolta stessa. Affinché non tornino più a dimorare sia dentro di me, sia fuori.
Mi spiego meglio: è come se avessi voluto farmi a brandelli, spogliarmi dei problemi per affrontare la vita con una maggiore consapevolezza. Chi ha corretto il testo ha giudicato le composizioni in stile “Uomo di pena”, quindi, consciamente o inconsciamente, nella maggior parte dei testi è presente un’atmosfera, cupa, Baudeleiriana o “Ungarettiana”. Parlo di Ungaretti poiché, assieme a Montale, è stato il padre dell’ermetismo italiano. Infatti le poesie che ho scritto sono ermetiche, o come sostenevo qualche riga sopra, recluse. Questo è stato possibile attraverso il sistema della “Sciarada”, che significa enigma. D’altronde questo vocabolo rientra nel sistema enigmistico romano, in particolare riferimento agli indovinelli. Con ciò, specifico che queste mie poesie sono state scritte in una maniera molto simile: praticamente, il titolo della poesia in alto è scritto con una sola parola e spiega la poesia interamente, tuttavia quello stesso lemma all’interno della composizione non c’è nel modo più assoluto. Così ogni poesia è circoscritta nel proprio spazio. Dopodiché, le poesie sono suddivise in gruppi e il gruppo ha un nome indicato in una sola parola, però quella stessa parola non c’è dentro a nessuna poesia legata al gruppo stesso.
Poi viene il titolo “Caduta” che è scritto con una parola sola descrivendo ogni singola poesia, ma quella stessa parola non è presente all’interno di nessuna composizione; al massimo in due composizioni si può leggere il verbo infinito. Tuttavia descrive tutto. Tutto questo discorso lascia comprendere come ho cercato di portare l’ermetismo della poesia Ungarettiana a un ulteriore livello espressivo. E ammetto che c’è stata una ricerca non facile legata al glossario, ai sinonimi e ai contrari, etc. Per non parlare dell’aspetto introspettivo, visto che volevo quantomeno tentare di “crocifiggere” i problemi su un foglio, visto che le poesie sono 39, esattamente come le frustate di Cristo subite dai Romani poco prima del Golgota. Un concept intrinseco al testo non da poco, visto che si parla di sofferenze interne ed esterne al poeta. Ma non solo, specialmente anche interne ed esterne al lettore. A questo punto, è bene sottolineare un aspetto preponderante dell’opera: è come se il foglio bianco diventasse il mio psicologo personale. E una tale precisazione credo proprio che non valga solo per me, in qualità di scrittore, ma valga un po' per tutti gli autori o comunque personaggi influenti, più o meno conosciuti, i quali svolgono un ruolo attivo all’interno della cultura italiana.

Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato. Raccontaci la tua esperienza.
Già, un tasto molto dolente, oserei constatare. Qui le cose da dire sarebbero tante, come tanti sono i poeti esordienti che vorrebbero pubblicare o “sfondare” nella letteratura.
Ricordo che, inizialmente, il libro l’avevo chiamato “Frammenti Vol.1”, poi però ho notato che questo titolo, nel web, tra le raccolte poetiche era troppo “gettonato”. Una simile peculiarità basta per aprire una tematica non da poco: quanto sono originali gli autori, al giorno d’oggi? Perché se i titoli sono sempre gli stessi, allora bisognerebbe fare un esame di coscienza e ricalibrare il livello qualitativo della propria creatività. E io ci tenevo che questa raccolta avesse una sensibilità tutta sua. Non volevo che fosse un facsimile. Pertanto nel 2014 ho cambiato il titolo in “Totalitarietà”, perché tutto sommato, simboleggiava una totalità di stati d’animo. Ma non mi convinceva: leggendo il titolo sembrava una raccolta di poesie sul Mein Kampf o l’olocausto e suggeriva qualcosa di… ehm… eversivamente dittatoriale. Sicché l’ho bocciato tassativamente. Dopodiché mi sono chiesto: “Ma quest’opera come l’ho scritta? Che stile ho utilizzato?” E la risposta me la sono data immediatamente “È uno stile emblematico, un insieme di enigmi”. Ecco la parola chiave: Enigma. Dunque cosa faccio? Vado a cercare tra i sinonimi e i contrari correlati al lemma in questione. E indovina un po' cosa vidi, tra quei sinonimi? Sciarade. E i miei occhi, all’istante, s’illuminarono.
Oltre a tutto ciò, vi confesso che non sono stato neanche io a trovare la casa editrice, ma c’è riuscita la mia ragazza al mio posto. Senza contare che mi ha aiutato a trascrivere tutte le poesie al computer (e non solo quelle) durante tutta la scorsa estate. Non fosse stato per lei, sarei ancora alle prese con le ricerche di una casa editrice, stracolmo di quaderni ancora da copiare interamente. La casa editrice con cui ho pubblicato Sciarade Vol.1 è a pagamento e fa anche il print on demand, anche se io non l’ho voluto fare per il mio libro. E qui il discorso sarebbe lunghissimo e difficile. In tanti dicono che far pagare un autore per i suoi testi è uno “strozzinaggio”, ma dall’altro lato comprendo l’alto tasso mensile che le case editrici devono pagare di continuo. Devo ancora capire bene da che parte stare, ma una cosa è certa: non mi vanno a genio le case editrici che pubblicano libri “a stufo” solo per soldi. Il discorso economico ci sta, ma non dobbiamo dimenticarci che questa è cultura.



Come intendi impostare la promozione del tuo libro: ti impegni personalmente in presentazioni presso librerie, biblioteche e centri culturali , preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili?

Cerco di promuovere l’opera il più possibile, in attesa che piano piano, dal basso, venga riconosciuta. Specialmente attraverso blog, redazioni di professionisti e/o freelance, Ora sto impostando il booktrailer per fare le prime presentazioni in alcuni bar e reading all’interno di un paio di librerie della zona. Ho trovato molta disponibilità anche all’interno della Biblioteca Antonelliana di Senigallia, nella quale lo staff mi ha comunicato che in caso di presentazioni si occupano loro della pubblicità. E il tutto svolto gratuitamente. Sicché è una grandissima opportunità da cogliere. Sto per fare anche il contratto in e-book e sono in contatto con promotrici e promotori che si occupano della traduzione del libro per venderlo all’estero, oltre alle solite presentazioni, recensioni, programmi in radio, Tv, segnalazioni, etc. Ci saranno novità, perciò, stay tuned!

Il tuo editore ti supporta nella promozione del libro, in caso affermativo, in che modo?
No, purtroppo non ho molto supporto da parte della casa editrice con cui ho pubblicato. Mi ha caricato l’interfaccia del libro con i link d’acquisto in solo due piattaforme. Infatti è un po' uno sbattimento andare a cercare i contatti per conto proprio, però tale sforzo ha i suoi lati positivi: anche se è solo da un computer senti comunque di entrare a contatto con le persone. La letteratura ti aiuta a stare tra la gente, anche attraverso un pc. Forse è anche questa la sua magia. Riesce a mantenere vivi i rapporti anche tra due perfetti sconosciuti.

Raffaele preferisce leggere alla vecchia maniera, sfogliando le pagine e annusando il profumo dei libri, oppure si è lasciato affascinare dalle innovative tecnologie e legge gli ebook?
Preferisco fare alla vecchia maniera. Del resto, proprio qui, negli scaffali della mia scrivania, ho libri della Rizzoli anche pubblicati negli anni ‘50. Pubblicazioni che riguardano anche dei superclassici (Delitto e Castigo, Decameron, Vita nuova di Dante, Il Canzoniere, etc). E se non si sente in questi libri l’odore veritiero delle pagine inchiostrate, mi chiedo dove possa trovarsi.
I Kindle sono comodi e gli e-book sono economici, questo è vero senza dubbio, ma la sensazione che si prova nell’andare in un caffè letterario, prendere il proprio libro dalla tasca (o dalla borsetta, nel caso si tratti di una lei) e iniziare a sfogliarlo per tentare d’immergersi in tutt’altra realtà è senza prezzo ed è un piccolo gesto che ci insegna quel pizzico di libertà che abbiamo come lettori/autori, ma che molto spesso non cogliamo, perché siamo abituati a muoverci freneticamente.

Hai ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare?

Ne ho anche troppi, sia di sogni che di ambizioni. Ma d’altronde chi non ne ha, dal mio punto di vista, è un essere umano“morto dentro”. Quindi ha ben poco di umano nel proprio bagaglio. Le costanti che ti muovono a fare le cose sono proprio queste: le ambizioni e i sogni. Infatti noi siamo i realizzatori delle nostre stesse utopie, altrimenti i libri e i film (ad esempio) non sarebbero mai e poi mai esistiti. Entrando nel dettaglio, un mio grande sogno nel cassetto sarebbe quello di diventare sceneggiatore professionista e lavorare in una produzione cinematografica. L’altro grande sogno nel cassetto è quello di poter finanziare la costruzione di un orfanotrofio, di una casa famiglia, o di un asilo, etc con i soldi guadagnati per mezzo dei libri. Magari cercare di aiutare le persone terremotate, andare in qualche missione in Africa o in Asia o comunque fare cose di questo genere; mi piacciono le opere filantropiche e l’Italia ne avrebbe bisogno.

Ti auguriamo davvero di riuscire a realizzare questo tuo progetto, ma prendi in considerazione di trovare qualche finanziatore, solo coi proventi dei libri si riesce a smuovere davvero poco, purtroppo. E parlando di finanze, dove possiamo acquistare il tuo libro?
Il mio libro è presente sul sito dell'editore, su ibs e Amazon e su ILoveBooks.it. Su www.clubautori.it è possibile leggere l'anteprima gratuita.

Raffaele ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri! 

Sciarade Vol. 1 - Caduta

Questo semplice (tuttavia complesso) libro di poesie, è un progetto nel quale l’autore cominciò a cimentarsi nel 2013. Narra di molteplici illuminazioni vissute in prima persona.
Una penna può dimostrarsi letale, ma talmente tanto da essere in grado di ferire ancor più della lama di un’affilata spada, certe volte. Ma l’autore, saggiamente, ha preferito spogliarsi, farsi a brandelli, di fronte ad un foglio bianco, piuttosto che fare a brandelli. Ogni poesia rappresenta poeticamente un muscolo, un legamento, una nocca di se stesso. Ma anche un enigma da risolvere. 

di Raffaele Rovinelli | Montedit - "I Gigli" | Poesia
ISBN 978-88-6587-7579 | cartaceo 8,20€ | ebook 4,99€



Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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