Gli scrittori della porta accanto

Intervista alla Banda POPolare dell'Emilia Rossa

Intervista alla Banda POPolare dell'Emilia Rossa

People | A cura di Loriana Lucciarini. La Banda POPolare dell'Emilia Rossa, un percorso musicale e politico definito. «Il nostro genere è fuori da qualsiasi schema predefinito che non siano l'unità e solidarietà.»

Forte identità politica e culturale, richiamo netto a tradizioni e alla lotta operaia, un sound forte e incisivo: questo e anche di più è la Banda POPolare dell'Emilia Rossa (pagina Facebook ufficiale ed e-mail ufficiale).
La Banda è un gruppo proletario composto da delegati sindacali Fiom delle più importanti fabbriche metalmeccaniche di Modena, tra cui Ferrari, Maserati, Terim e Crown, un insegnante, un disoccupato in cerca di fortuna, un musicista precario e uno che più di precario di così non si può e due studentesse in attesa chimerica di futura occupazione ("fragile desiderio e mai niente di più"). 
Ecco i componenti della band: Francesca Parlati (tastiera e voce), Giuseppe Violante (batteria), Matteo Parlati (basso), Marco Pastorelli (percussioni autoprodotte), Valeria Bertolotti (cori e voce), Valerio Chetta (piano e Hammond), Jean Pierre Cronod (violino), Massimo Caruso (chitarre), Paolo Brini (voce). Inoltre, si avvalgono della preziosa collaborazione in studio di Federico Ferrara (tastiera e piano).
Il gruppo propone un percorso musicale e politico strutturato e ben definito. Come ribadisce il portavoce della band stessa, Paolo Brini:
Il nostro genere musicale è internazionalista perché è e vuole essere fuori da qualsiasi schema predefinito che non siano l'unità e solidarietà delle classi subalterne anche in ambito musicale ed artistico oltre ogni frontiera. 

Come nasce il nome della band? Ce lo spiega il frontman Paolo Brini.

Il nome ed il simbolo della nostra banda traggono origine da una distorsione un po' sarcastica e un po' Warholiana del nome di quella famosa Banca emiliano-romagnola che oggi rappresenta uno dei simboli del capitalismo e della degenerazione del cosiddetto "modello emiliano", un modello ormai rosso solo a parole... ma in realtà manco a parole. La sillaba "pop" di "POPolare" è poi un chiaro quanto umile riferimento ed omaggio agli "Area", Band rivoluzionaria a cui ci rifacciamo in quanto a spirito politico.
Un po’ di storia: la Banda POPolare dell'Emilia Rossa nasce il 25 aprile 2011 in piazza Grande a Modena. Nei loro album uniscono brani inediti di loro composizione a canzoni di lotta tradizionali del movimento operaio, riarrangiate in diverse chiavi per esaltarne il testo ma anche l'energia musicale. «Facciamo altresì tesoro di importanti ricerche in materia di canzoni popolari come quelle svolte da Gianni Bosio e dall'istituto De Martino negli anni sessanta» spiega Brini.
La loro produzione artistica ha all'attivo due dischi totalmente autofinanziati ed autoprodotti: Rivoluzione Permanente, del 2013, che ha raggiunto oltre 1500 copie vendute, e Viva la lotta partigiana, uscito nel 2016 che, ad oggi, circa 1000 copie vendute. Un risultato di tutto rilievo considerando che questo gruppo musicale per scelta identitaria non accetta di suonare ovunque. Infatti, come ci spiega lo stesso Brini:
Non ci interessa "diventare famosi" e per questo non suoniamo in feste di partiti o movimenti che appoggiano la linea di Marchionne, il liberismo, votano la cancellazione dell'art. 18, la privatizzazione di ogni bene pubblico, la TAV ecc... Gli ideali vengono prima di tutto e noi non siamo in vendita. Per questo facciamo nostro il motto di Andrè Breton: "Indipendenza dell'arte - per la rivoluzione. La rivoluzione - per la liberazione definitiva dell'arte".



Intervista alla Banda POPolare Dell'Emilia Rossa

Ciao ragazzi, grazie per essere qui! È un onore avervi come ospiti nel salotto de Gli Scrittori della porta accanto. Partiamo subito con le domande: parlateci del vostro ultimo lavoro: quali tematiche affrontate? In che modo è stato concepito l’album? Vi siete avvalsi di qualche collaborazione particolare?
Il nostro ultimi disco si intitola Viva la lotta partigiana ed è la fusione di brani tradizionali di lotta operaia e della resistenza, riarrangiati in diverse chiavi con brani originali composti da noi. I nostri lavori nascono dall'incrocio tra fatti storici o di attualità. La nostra esperienza quotidiana di proletari.
Diverse sono le collaborazioni di musicisti che hanno suonato con noi da Massimo Ovo Gilioli (ex Mocogno Rovers), a Lucio Gaetani (tra i fondatori dei Modena City Ramblers) fino a Mirko Rauso (ex Tarantolati di Tricarico) e il bluesman Manuel Tavoni.

Quale aspetto della vita comune vi permea nella composizione dei pezzi musicali?
Certamente la nostra vita vissuta di proletari e militanti comunisti impegnati nella lotta in fabbrica e nella società.

La parola scritta e la parola musicata. Il lavoro dello scrittore e quello del compositore non è poi così differente: lo scrittore tesse storie fatte di parole e inchiostro; il musicista tesse storie tenute insieme da note e emozioni. Vi sentite vicini a qualche scrittore del passato o contemporaneo, per il modo di comunicare?
Certamente! Tra gli altri a Rodari, Brecht e Majakovskij.

A quale genere letterario assocereste la vostra produzione musicale?

Al surrealismo; anche se limitarlo a genere letterario è un po' riduttivo.

C’è un libro o un film tratto da un'opera letteraria che vi hanno ispirato un brano o parte di esso; anche solo per l'atmosfera, l'ambientazione, la storia, le situazioni o i dialoghi tra i personaggi?
Sì certamente: Padre, padrone e padreterno di Joyce Lussu.

C'è un protagonista letterario che vi ha colpito così tanto, da ispirarvi in passato o su cui baserete parte del prossimo lavoro?
Ernest Everhard in Il tallone di Ferro.

Una domanda personale: cosa c’è nella vostra playlist? Quali libri sono sul vostro comodino? E quali serie tv o film sono caricate sul portatile?
Nella nostra playlist si va dagli Area agli Squallor. I libri sono senz'altro i classici del marxismo e i film quelli di Monicelli e Pontecorvo.

A nome dello staff de Gli Scrittori della Porta Accanto vi ringrazio per gli spunti di discussione. Ci siamo appuntati alcuni titoli letterari da voi proposti. Ragazzi, vi salutiamo facendovi in nostri in bocca al lupo per i progetti futuri. Nel frattempo abbiamo i vostri contatti, vi seguiremo!


Loriana Lucciarini
Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo “Il Cielo d'Inghilterra” con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency “Di favole e di gioia” nonché autrice con la fiaba “Si può volare senza ali” e la seconda di “4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate”, racconti contro il femminicidio per BeFree. È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”.
Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane, è il suo ultimo romanzo.


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