Gli scrittori della porta accanto

Valentina Gerini presenta: Storie di una assistente turistica

Valentina Gerini presenta: Storie di una assistente turistica

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini Storie di una assistente turistica, il nuovo romanzo di Valentina Gerini, StreetLib, 2018. Il lavoro più bello del mondo, tra il mare cristallino di Santo Domingo, il cielo stellato di Zanzibar e le amicizie che durano tutta una vita.


STORIE DI UNA ASSISTENTE TURISTICA

di Valentina Gerini
StreetLib
Racconti | Humor
ISBN 978-8827500460
cartaceo 10,99€
ebook 2,99€

«Ho pagato per il sole» disse il cliente, in un giorno di pioggia ai Caraibi. Ma l'assistente, seppur dotata (quasi) di superpoteri, non poteva farci molto. L'assistente turistico in villaggi vacanza è un mago del problem solving alle prese con richieste pretenziose, emergenze sanitarie, clienti più o meno bizzarri, difficoltà improvvise da risolvere in quattro e quattr'otto. Sullo sfondo ci sono scenari tropicali come il mare cristallino di Santo Domingo o il cielo stellato di Zanzibar, i profumi delle spezie e le amicizie stagionali che poi durano una vita. Non si separa mai dalla sua carpetta, è capace di stare sveglio 24 ore, mangiare avanzi di pizza a orari improbabili, portare la camicia anche se fuori ci sono 35 gradi e di sorridere, sempre e comunque, senza mai perdere la calma. E per quanto si lamenti dei turisti, degli overbooking, dei cambi camera e dei ritardi aerei, l'assistente in fondo è consapevole di fare uno dei lavori più belli del mondo. Scritta da chi assistente turistica lo è veramente, questa raccolta di racconti narra in maniera comica le avventure di un tour rep.

L'autore racconta



Ciao Valentina e bentornata nella mia rubrica settimanale. Sei sempre molto attiva, non ti fermi mai, così in breve tempo sei giunta alla tua quarta pubblicazione, Storie di una assistente turistica. Davvero congratulazioni! Ci spieghi in cosa consiste questo lavoro, cosa fa l’assistente turistica?

L’assistente turistico è colui che assiste il turista dall’arrivo in una determinata destinazione fino alla sua partenza. Il lavoro dell'assistente turistico è la ciliegina finale di un processo iniziato in agenzia di viaggi, passato tramite il tour operator e conclusosi con l'arrivo dell'ospite in hotel. Il cliente è al centro della vacanza e l'assistente è colui che, in ogni modo, deve farla filare liscia. Per farlo servono carisma, ottime doti di comunicazione, capacità di problem solving, conoscenza di una o più lingue straniere, disponibilità a viaggiare e pazienza, tanta pazienza. Più che un lavoro si tratta di una vocazione!
Ne avevo parlato in un mio vecchio articolo, per chi volesse approfondire un po’ di più.


L’assistente turistica agli occhi dell’ignaro viaggiatore, appare come una persona sempre costantemente in vacanza. E tutti a rosicare con luoghi comuni: “è il lavoro più bello del mondo”, “ beata te…”, “sei sempre in vacanza”. È davvero così o non è tutto oro quello che luccica?

Un assistente turistico è davvero convinto di fare il lavoro più bello del mondo, ma non è sempre in vacanza. Il fatto che sullo sfondo ci siano scenari tropicali, luoghi paradisiaci, tramonti fantastici e spiagge mozzafiato, non significa che non sia un lavoro duro. Avere a che fare col cliente 24h non è semplice. Non a caso in copertina ho inserito la frase “L’assistente turistico sembra sempre in vacanza, ma non lo è”.

Qual è la vacanza ideale di Valentina Gerini: mare, montagna, città d’arte, fly & drive, o altro?

Mi piacciono le città d’arte e mi piacciono anche altri tipi di vacanza come spostarsi di città in città per visitare una nazione, un week end in una capitale europea, una scarpinata per visitare un luogo di montagna. Ma la mia vacanza ideale è sicuramente il mare associato ad altro. Quando penso alle vacanze io penso al caldo, al mare, alle spiagge e alla scoperta di posti nascosti.


Perfetto, ora che abbiamo indagato nel tuo privato e possiamo ritenerci soddisfatti, raccontaci qualcosa del tuo ultimo libro. A cosa si ispirano questi racconti e come è nato il titolo Storie di una assistente turistica?

Questi racconti si ispirano al mio lavoro di assistente turistica, ai ricordi, alle situazioni vissute. Ogni racconto tocca una parte di quel lavoro e cerca di farlo in maniera tragicomica e, quando necessario, sentimentale: dal cliente pretenzioso a quello gentile e riconoscente, dal bus che si rompe all’improvviso al ritardo aereo, dall’emergenza sanitaria alla burocrazia aeroportuale, dalle cene con i colleghi agli amori mordi e fuggi… Ho voluto raccontare questo lavoro in ogni suo aspetto. Il titolo è nato dai primi racconti che ho pubblicato online sul sito degli Scrittori Della Porta Accanto. Sono stati quelli la miccia che ha fatto accendere poi il resto.

I luoghi del libro: dov’è ambientato?

Il libro è ambientato in tre luoghi in cui io ho lavorato: l’isola di Kos in Grecia, l’isola di Zanzibar, e la Repubblica Dominicana.

Ci rinfreschi un po’ la memoria con i titoli delle tue precedenti pubblicazioni?


Sonia Carboncini ha affermato che lo scrittore è un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza? Quanto c’è di autobiografico e quanto di romanzato? 

Con tutta sincerità: io non riesco a scrivere se non attingo alla vita reale. Perciò, come in ogni mio libro, c’è molto di vero anche in questo. I personaggi, seppur inventanti, hanno sempre a che fare con la mia vita, con qualcuno che ho incontrato. Questo libro poi, essendo basato sul mio lavoro, è molto autobiografico, seppur in chiave romanzata. La protagonista, infatti, ho scelto di chiamarla Valentina.


Storie di una assistente turistica si fa portavoce di qualche messaggio particolare, o si propone esclusivamente di intrattenere il lettore?

Il messaggio che sono certa trapeli è quello di una grande passione per questo lavoro e per i viaggi. Chi è assistente turistico, o chi vive di turismo in generale, sa quanta passione ci sia dietro il nostro lavoro, quanta dedizione. E sa anche che gli episodi buffi e divertenti sono all'ordine del giorno. La raccolta cerca di fare passare al lettore questa forte passione verso lavoro e viaggi, ma anche di intrattenere il lettore. Ciò che spero è di lasciare al lettore sia sorrisi che sentimenti.

Ci lasci uno stralcio tratto da Storie di una assistente turistica? 

Ripensando al giorno del suo arrivo, si era fatta ormai ora di pranzo e la sua pancia brontolava rumorosamente. Aveva rosicchiato qualche fetta biscottata al buio della sua camera quando, alle 3 del mattino, la sveglia l'aveva scaraventata giù dal letto. Doccia, denti, uniforme da aeroporto e via. Non c'era stato tempo per una vera colazione. Un caffè al bar dell'aeroporto? Neanche a parlarne! Il caffè sapeva di sabbia e i succhi erano così congelati da far venire una congestione anche solo a guardarli. Tempo per allontanarsi dall'aeroporto verso uno dei bar in strada non ce n'era stato e allora si ritrovava con lo stomaco che gridava come se non mangiasse da giorni.
Una rapida perlustrazione radar verso tutte le camere dell'hotel da destra verso sinistra: nessun movimento all'orizzonte. Era l'ora. Rapida come un felino, Valentina si diresse verso il ristorante, felice di poter finalmente mettere qualcosa sotto ai denti.
Il ristorante si trovava in spiaggia, proprio di fronte al mare. Una vista mozzafiato da incantare anche un angelo. Il suono delle onde sulla battigia, il luccichio del sole che si specchiava nell'oceano, il bagliore della spiaggia bianca come la panna, un relitto di una barca in riva al mare dava la sensazione di guardare una vera e propria cartolina. Mangiare con questo panorama ripagava di ogni sforzo fatto durante la giornata. E poco importava se per arrivarci si doveva percorrere tutta la spiaggia senza passerella e i granelli di sabbia si infilavano di prepotenza fin dentro i calzini, tra dito e dito. A quelli che si lamentavano dell'assenza della passerella per arrivare al ristorante lei rispondeva sempre: «Capisco, ma basta alzare gli occhi e guardare il mare e l'importanza della passerella passerà sicuramente in secondo piano, credetemi».


Hai qualche saggio consiglio per gli aspiranti viaggiatori? Per i giovani alle prese con i preparativi del loro primo viaggio, e per i diversamente giovani, che hanno già maturato anni di esperienza. Cosa non può mai mancare nel loro bagaglio a mano? Esiste un sistema per superare la paura di volare?

Nel mio bagaglio a mano non mancano mai i copri wc usa e getta. L’argomento è un po’ tabù, lo so, ma l’igiene è importante anche per un viaggiatore da zaino in spalla. Quando ci rechiamo in paesi in cui l’igiene a volte non è dei migliori, il copri wc può davvero essere una svolta!
Io amo volare e mi riesce difficile quindi immaginare come ci si possa sentire seduti su un aereo se si ha paura di volare. Deve essere pietrificante. L’unica cosa che mi sento di dire a chi ha questo terrore è che volare ci permette di raggiungere in brevissimo tempo paesi molto distanti dal nostro e quindi di raggiungere località sperdute, culture diverse. Provare a superare questa paura o a conviverci serenamente è qualcosa che può portarci a scoprire mondi inesplorati. Parola di viaggiatrice.

Ci sveli qualche progetto per il futuro: nuovi lavori in corso, ambizioni o novità? 

Al momento non ho lavori in corso, ho esaurito tutte le munizioni quindi sono in fase di ricarica. Però col mio lavoro non ci vuole molto…

Grazie Valentina Gerini per essere stata con noi, per il tuo ultimo libro e per le nuove creazioni che vorrai lasciare al tuo affezionato pubblico.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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