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Faccio salti altissimi, di Iacopo Melio

Faccio salti altissimi, di Iacopo Melio - Recensione

Libri Recensione di Claudia Gerini Faccio salti altissimi. La mia storia oltre le barriere, tra ruote bucate e amori fuori tempo, di Iacopo Melio, Mondadori, 2018. Dal fondatore di #vorreiprendereiltreno Onlus, la sua vita e il suo impegno quotidiano nel difendere i diritti di tutti.

Faccio salti altissimi di Iacopo Melio, edito da Mondadori, mi aveva incuriosita già solo per il titolo. Avevo visto la pubblicità sui social media e così, quando c’è stata la possibilità di partecipale ad una presentazione vicino a casa, non mi sono fatta scappare l’occasione. Per leggerlo ci ho messo una settimana, sette giorni in cui Iacopo, con il suo racconto e la sua scrittura fluida e a tratti divertente e ironica, mi ha fatto emozionare, piangere, ridere e soprattutto riflettere.
Il libro racconta attraverso i vari capitoli, che possono sembrare delle mini storie, la sua vita e il suo punto di vista sulla disabilità.
Così vengo a sapere che Iacopo nasce con un malattia rara di cui anche io ignoravo l’esistenza. Racconta l’impegno e tratti la fatica dei genitori per fargli vivere una vita normale. Che poi che cosa è normale? Chi stabilisce cosa sia normalità? Iacopo, con la I e non con la J o con la Y, come ironicamente racconta in uno dei capitoli, mi ha fatto riflettere anche su questo. Ogni individuo, nella propria diversità, è normale.
Attraverso i vari aneddoti conosco altre storie, altre persone che magari come lui hanno dovuto lottare per diritti che dovrebbero essere essere considerati acquisiti. Storie e personaggi, amici, conoscenti, sorelle si intrecciano in questa storia di vita: Costanza, la sorella minore, che nasce quando Iacopo ormai quindicenne credeva di avere per sempre i suoi genitori tutti per sé e che col tempo, da piccola intrusa, diventa una colonna portante della sua vita; le nonne che, durante i pranzi di Natale o Pasqua invece di chiedergli se avesse la fidanzatina come suo cugino gli chiedevano quando si sarebbe laureato (questo aneddoto, raccontato con parole che trasudano amore, mi ha fatto molto sorridere, se pur con dinamiche e argomenti diversi ho rivisto i miei pranzi e cene delle feste con le mie adorate nonne che curiosavano bonariamente sulla vita di noi nipoti). 

Iacopo Melio racconta la sua vita e il suo impegno quotidiano nel difendere i diritti di tutti. La sua onlus, Vorrei prendere il treno, nasce per caso, dopo un commento ad un post dell’allora ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza.

Il post diventa virale in poco tempo, come tutti quelli che Iacopo con fine ironia, pubblica sui social. È un passaparola che cresce vertiginosamente fino a far diventare Iacopo e la sua espressione testa a pinolo famosissimi sul web e non solo.


Iacopo in questo libro si è scoperto e messo quasi a nudo sui fatti della sua vita e sui suoi pensieri. Lo consiglio a tutti che quelli che, come diceva lui nel suo primo libro Parigi XXI, sognano forte. A chi crede che un mondo migliore, alla portata di tutti e con meno barriere non solo architettoniche ma soprattutto mentali, sia possibile. Lo divorerete tutto d’un fiato come ho fatto io perché Faccio salti altissimi si può leggere solo così.


Credo che davvero il mondo abbia bisogno di persone che come Iacopo Melio, lottano e vivono per migliorarlo o per lo meno cercano di farlo, lasciando una traccia, un segno del loro passaggio.
Quando qualcuno mi fa la domanda delle domande, ovvero quale sia il senso della vita secondo me, non ho alcun dubbio su cosa rispondere: comunicare. Si nasce per lasciare qualcosa di noi a chi resta, che non deve essere necessariamente qualcosa di straordinario. Basta una traccia, un segno, una carezza o un graffio a fior di pelle.
E poi io e lui abbiamo una cosa in comune: anche mio figlio si chiama Iacopo con la I.


Faccio salti altissimi

di Iacopo Melio
Mondadori
ISBN 978-8804686026
Cartaceo 15,30€
Ebook 9,99€

Sinossi
Iacopo Melio è un attivista per i diritti umani e civili: presta la voce a chi non ce l'ha, a chi si sente sconfitto in partenza, a chi ha troppa paura per tirarla fuori, usando parole come «libertà» e «uguaglianza», «giustizia» e «dignità». Rompiscatole per natura, a sovvertire regole e previsioni ha iniziato presto, scegliendo la vita. Iacopo ha venticinque anni e la sindrome di Escobar, una malattia genetica talmente rara che, secondo la scarsa bibliografia scientifica esistente, comporterebbe sintomi troppo vari per essere classificati. Essendo nato con la camicia, di sintomi ne ha una gran varietà: tra questi, uno straordinario senso dell'umorismo. Armato di penna e arguzia, e di una pagina Facebook che conta oltre 600.000 follower, rema quotidianamente contro i pregiudizi e i luoghi comuni: bersaglia chi parcheggia nei posti per disabili pensando che siano un inutile favoritismo; chi è convinto che i venticinquenni in carrozzina rimangano bambini per tutta la vita (figuriamoci avere una ragazza); chi dà per scontato che quattro ruote servano per muoversi, ma solo in casa. Per questo, nel 2015 ha fondato #vorreiprendereiltreno, una onlus che si occupa di sensibilizzazione all'abbattimento delle barriere architettoniche e culturali attraverso progetti sul territorio e un'attività mediatica costante.
Faccio salti altissimi è un libro in difesa della libertà di essere se stessi, nel rispetto dell'unicità di ciascuno e nel superamento di un fuorviante, oltre che riduttivo, concetto di «normalità», che ci vorrebbe tutti uguali, matrioske prodotte in serie. Ma è anche la storia di un ragazzo come tanti, «pezzi di vita e sogni incollati addosso», con la testa piena di progetti e speranze.


Claudia Gerini
Claudia Gerini nasce a Pontedera negli anni ’70. Completa il liceo linguistico e collabora saltuariamente con un’importante testata giornalistica. Poi abbandona gli studi e le passioni per un impiego fisso. Da più di 15 anni infatti lavora nel reparto gastronomia di un supermercato. Adora la sua famiglia ed è ciò a cui si è ispirata per scrivere questo suo primo romanzo.
Il sogno di Giulia, Lettere Animate.


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