Gli scrittori della porta accanto

Viaggio in Laos, il regno di un milione di elefanti

Viaggio in Laos, il regno di un milione di elefanti

Viaggi Di Alessandra Nitti. Il Laos, il Regno di un milione di elefanti, l'Asia che non ti aspetti, lontana dalle solite mete turistiche, un piccolo regno di pace, lentezza e panorami mozzafiato.

Lontano, molto lontano, stretto tra montagne tropicali e uno dei fiumi più importanti del mondo, sorge un piccolo regno quasi sconosciuto, un regno di pace e calma e cieli blu, scimmiette e manghi enormi, un regno che odora di banane arrostite e legno bruciato, un posto dove piccole case colorate e dai tetti bassi si inerpicano sulle colline coperte da foreste impenetrabili o fiancheggiano il fiume un po’ timorose di venire inondate durante la stagione delle piogge. Soleggiato, secco e fiorito d’inverno, bagnato e umido d’estate, ospita gente lenta e lieta, monaci nei sai arancioni ed elefanti selvaggi. Da questi ultimi prende il nome il Regno di un milione di Elefanti: il Laos, così lontano e così inesplorato.

PIANIFICA UN VIAGGIO

Guida turistica
Hotel
Volo

Tante persone trascorrono le proprie vacanze in Thailandia o contribuiscono alla crescita turistica di Cambogia e Vietnam, dimenticando la lingua di terra stretta in questo triangolo tropicale, ancora immune da un’invasione di massa. Sarà perché non c’è il mare? Sarà perché non ha rovine di antichissime città scomparse? O perché i suoi aeroporti di lamiere con un solo gate lo collegano malissimo al resto del mondo? O forse per tutti questi motivi insieme, sono pochissime le persone che visitano il Laos. Ma, detto fra noi, meglio così. Io stessa ci sono finita per caso: sono entrata in libreria pensando “la prima guida che mi capiterà sotto gli occhi sarà quella del paese dove andrò.” Ed eccola lì: Laos e Cambogia.

il fiume Mekong

Il Laos? Cosa diavolo ci sarà mai in Laos? Mi sono domandata. 

In Laos c’è molto, ho scoperto, ma prima di tutto c’è la lentezza, la pace, la calma, i sorrisi di chi ti saluta “Sabai dee, sabai dee” senza cercare di venderti nulla, come succede sempre più spesso nel Sud-est asiatico. Ci sono persone che scambiano quattro chiacchiere con te per il gusto di farlo, senza fotografarti o chiederti il contatto, come fanno in Cina (dove abito); c’è gente che ti offre la colazione ogni mattina, e chissà perché. Poi svanisce con un sorriso, mentre tu ringrazi “Kop chai”.


Ci sono tantissime cose da visitare in Laos, dalle montagne alla Piana delle Giare a Nord, alle coltivazioni di caffè a Sud, alle crociere per avvistare i delfini rosa nel Mekong.

Dopo una notte passata nell’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia, sono atterrata a Luang Prabang, cittadina Patrimonio dell’Unesco che si distende sonnacchiosa nella lingua di terra tra il fiume Mekong e il Nam Khan. L’aeroplano si è avvicinato in fretta alla terra bronzea e a una fittissima vegetazione verde scuro. Dopo aver sbrigato le procedure per il “visa on arrival” (per il Laos c’è bisogno di fare il visto all’arrivo della durata di trenta giorni per 35 dollari americani – consiglio di avere sempre dollari americani quando si viaggia in Indocina), un tuc-tuc, il mezzo preferito in Asia, mi ha portato nella guest-house prenotata in questa piccola cittadina tropicale disseminata di templi dai mille colori; tra gli alberi si scorge maestoso il Mekong di bronzo e, più oltre, montagne e foreste. Sebbene la mia filosofia sia quella di non avere mai aspettative, il Laos mi è apparso proprio come lo avevo immaginato dai racconti dei grandi viaggiatori.

Si può visitare lo stupendo Haw Kham, l’ex palazzo reale ora museo nel quale si entra scalzi.

A Luang Prabang si può passeggiare lungo i fiumi per fermarsi ogni dieci metri, se lo si vuole, a visitare i templi in stile sim, dai tetti bassi che quasi toccano terra. I monaci battono il gong o giocano al cellulare. Si può visitare lo stupendo Haw Kham, l’ex palazzo reale ora museo nel quale si entra scalzi, come nei luoghi religiosi, e infine si sale sul Monte Phousi insieme agli abitanti locali per vedere la palla infuocata del sole tingere di vermiglio intenso il cielo, sciogliere i propri raggi nel bronzo fuso del Mekong, rimanere sospeso per un attimo sulla cima dei monti a Ovest e poi tramontare del tutto, in uno scoppio di cinguettii di passerotti che vengono venduti in gabbia e poi liberati tutti insieme quando il sole scompare.

Tornati giù, le vie della città regalano una sorpresa: il night market, un posto nel quale comprare vestiti e cesti, provare l’alcool di cobra e scorpione, o mangiare pesce fresco e soprattutto la mia preferita tom yum soup: la zuppa di foglie di lime, citronella e frutti di mare.

Nei dintorni di Luang Prabang ci sono due posti imperdibili, raggiungibili in scooter o in tuc-tuc, dopo aver attraversato polverosissime vie di campagna che si aprono su scorci quasi cinematografici: gli elefanti si bagnano nella acque del fiume e attorno solo palme, palme e palme, in una pace cristallizzata nell’afa pomeridiana. Vien voglia di rimanere lì per sempre, all’ombra di un banano, ma si procede verso le Pak Ou Caves, le grotte scavate a 50 metri d’altezza in una parete sul dirupo all’incrocio tra il Mekong e Nam Ou e che contengono 4000 statue di Buddha in stile Thai. Ci si addentra nell’umida frescura delle grotte buie con la torcia accesa per studiare la posizione di ogni Buddha, poi si riattraversa il Mekong in zattera, si prende lo scooter e si raggiungono le cascate di Kuang si. Un tuffo nelle piscine celesti immerse nella foresta per togliersi la polvere di dosso. Sono freddissime ma il panorama è spettacolare: dopo essersi riasciugati si può passeggiare fino alla sommità del salto di cinquanta metri dell’acqua per vederlo dall’alto. Il luogo conserva anche una riserva protetta di orsi, che non avvistiamo.

La lingua di terra tra il fiume Mekong e il Nam Khan

Le giornate in Laos scorrono lente, calde, ristorate dal cibo leggero e fresco, dal caffè forte con il latte condensato da sorseggiare lungo le rive del fiume, in uno scenario di tonalità scure, ramate, polverose, illuminate da tramonti che bruciano il panorama. Il paese si allunga verso sud, su strade di montagna tortuose e infinite. Raggiungerò la capitale, e poi Pakse e Champasak, per finire a bere cocco su un’amaca sulle quattromila isole, presto.



Booking.com




Alessandra Nitti
Sinologa, viaggiatrice, appassionata lettrice, yogini e scrittrice. Trascorro le giornate nel mio mondo di poesia inventando trame di racconti, progettando viaggi intorno al mondo o in posizioni yoga a testa in giù. Laureata in lingue e letteratura straniere solo per il gusto di conoscere lingue difficili. Nonostante la struggente nostalgia per la mia laguna veneziana, vivo a Canton, nel sud-est della Cina, dopo aver vagato per il Sud-est asiatico, per insegnare italiano a giovani cinesi. Tra una lezione e l’altra gestisco “Durga – Servizi editoriali”, ma soprattutto porto avanti i miei progetti letterari.
L’amuleto di giada, Arpeggio Libero Editore.
Faust – Cenere alla cenere, Arpeggio Libero Editore.
Esilio, Arpeggio Libero Editore.


Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.

About Davide Dotto

Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
0 commenti

Posta un commento

<< ARTICOLO SUCCESSIVO
Post più recente
ARTICOLO PRECEDENTE >>
Post più vecchio
Home page

Parole chiave


Pubblicità
Abbonamento Audible Amazon




Libri in evidenza