Presentazione Libri Intervista a cura di Loriana Lucciarini. Mi Rasna (Delos Digital), il nuovo racconto fantasy di Monica Serra. Un mix speciale tra fantasia e storia, ambientato tra Viterbo, Sutri e Vejo nell’epoca etrusca.
Monica Serra non delude mai: ha uno stile elegante, lieve e una capacità narrativa che conquista. Le sue storie spaziano fra tutte le sfumature del fantasy e le protagoniste, perché sono quasi sempre donne, hanno una luce dentro capace di domare le tenebre.In questo racconto breve Monica Serra riesce a creare un mix speciale tra fantasia e storia. Ambientato nella Tuscia, tra Viterbo, Sutri e Vejo, ci fa tornare indietro nell’epoca etrusca.
La storia è avvincente e il segreto, che si cela dietro i segni sulla pelle che Malaspina ha impressi sul palmo della sua mano fin da tenera età, si rivelerà alla fine e sarà la chiave di volta dell’intera storia.
Un piccolo gioiellino che invoglia a seguire e leggere anche le altre proposte in uscita di questa bella e curata collana, diretta da Andrea Franco per Delos – di cui vi parlerò tra qualche giorno.
Monica Serra, «narratrice di mondi», percorre universi fantastici districandosi tra famiglia, gatti e lavoro. I suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie. Ha una spettacolare magnolia giapponese, spesso fonte di ispirazione, ama i viaggi e i libri. Con il racconto Mi Rasna ha vinto la seconda edizione (2018) del premio intitolato a Gianfranco Viviani.
Mi Rasna
di Monica SerraDelos Digital
Racconto breve | Fantasy
ASIN B07QP31RYN
Ebook 1,99€
Sinossi
Anno 1243: Michele fugge da Viterbo, stretta nell’assedio degli Svevi, diretto a Roma, dove intende iniziare una nuova vita. La distanza non è molta, ma gli ostacoli sono ardui: Malaspina, una ladra pronta a saccheggiare una tomba etrusca, i soldati del papa, un cardinale che non è un cardinale e “presenze” che arrivano dall’altro lato del tempo.
L'autrice racconta
Monica Serra, sei l'autrice scelta per aprire questa nuova collana della Delos. Una bella responsabilità! Raccontaci un po' come ha preso vita questa avventura...
Innanzitutto, grazie per questo spazio. In realtà, la collana Fantasy Tales non è nuova ma riparte con il mio racconto, che porta il numero 44, dopo una lunga pausa. Sono molto onorata di farne parte, vi hanno scritto autori bravissimi e il curatore è uno degli scrittori più eclettici che conosca. Il racconto Mi Rasna, dopo aver vinto la seconda edizione del concorso intitolato a Gianfranco Viviani nel 2018, era rimasto inedito. Mi dispiaceva vederlo impolverarsi in un cassetto, così ho pensato di inviarlo a Delos, editore assai attivo soprattutto nella pubblicazione di racconti. La selezione è piuttosto severa, e quando Andrea Franco, a cui avevo sottoposto il testo, mi ha detto di averlo scelto e di aver deciso di riprendere in mano la collana, sono stata felicissima.Siamo abituati a vederti muovere in scenari futuristici, ma in questo tuo ultimo lavoro torni indietro nel tempo, fino al popolo etrusco. Perché questa scelta, Quali sono le suggestioni su cui ti sei voluta cimentare?
A dire il vero, il genere fantasy è quello in cui mi sento più a mio agio. Con la fantascienza mi diverto a immaginare, col fantasy invece è come se scrivessi di mondi in cui ho vissuto, in questa vita o in un'altra. Con gli Etruschi, poi, ho un rapporto di lunga data, per aver vissuto molti anni tra Firenze, Viterbo, Roma e la zona dell'antica Veio. Rispolverare suggestioni, ricordi di luoghi visitati e studiati è stato emozionante. La vicenda si svolge su più piani spazio temporali, tra il 1243, anno dell'assedio da parte di Federico II di Svevia alla città dei Papi, e il V secolo a.C., nel pieno splendore della civiltà etrusca.«La vendetta ben vale l'attesa», questa frase mi sembra quanto più attinente al tema di Mi Rasna. Cosa alimenta la pazienza, secondo Monica Serra, in una vendetta attesa così a lungo?
Il personaggio attorno a cui ruota questa storia ha atteso con immensa pazienza, ma il suo scopo è avere giustizia, non vendetta. Inizialmente, avevo predisposto per lui una vendetta a tutti gli effetti, come riparazione del terribile torto subito, ma durante la stesura del racconto la sua reticenza mi ha costretta a modificare la posizione che gli avevo fatto assumere. Thebris è stato un re, ha posseduto enormi poteri magici, è stato vittima dell’invidia, un sentimento gretto, ignobile, e una vendetta covata per così tanto tempo avrebbero mostrato una meschinità che non gli apparteneva. Mi sono riconosciuta nelle sue motivazioni e ho deciso di raccontarlo così come mi si era rivelato, nobile, assetato di verità e giustizia, e non vendicativo e terribile come io lo avevo progettato.Molte sono le informazioni sulla vita etrusca del V secolo. Quanto tempo ti è costato, in termini di ricerca, scrivere questo racconto? Come ti sei documentata?
In genere scrivere un racconto mi porta sempre via più tempo del dovuto. Quando la storia mi arriva è come se fosse già scritta, devo solo osservarla e studiare quello che non so per poterla raccontare nel migliore dei modi. Il più delle volte non so quasi nulla, quindi divento piuttosto meticolosa nelle ricerche, uso internet ma senza abusarne e di solito approfondisco in biblioteca quello che non ho a portata di mano in casa. In questo caso, sono stati strumenti fondamentali una passeggiata solitaria a Viterbo, la visita al Museo Etrusco di Valle Giulia a Roma e la consultazione di un interessante volume dedicato all’Oro degli Etruschi, appartenuto a mio padre.La protagonista Malaspina è una donna forte, indipendente, che lotta per non farsi sopraffare. In realtà tutte le protagoniste di cui narri le storie lo sono, eppure in loro non mancano fragilità, punti di ombra, il che le rende sfaccettate e tremendamente vere. Dai una bella visione dell'universo femminile. Dove cogli l'ispirazione per dar vita ai tuoi personaggi?
Siamo tutti esseri umani, uomini, donne, personaggi di racconti. E in quanto tali, fatti di luci e ombre. Né bianchi né neri, ma in bilico su quella linea grigia che demarca il confine tra bene e male. Il genere fantasy esalta questo concetto, forse è per questo che lo amo: mi dà modo di raccontare la realtà, le persone, i loro pregi e difetti da un punto di vista differente ma altrettanto efficace. Per quanto riguarda le fonti di ispirazione, è una vita che lavoro a contatto col pubblico e sono caratterialmente portata all'empatia; credo che questo bagaglio di esperienza sia un bacino enorme a cui attingere e al tempo stesso il pilastro fondamentale su cui si reggono le mie storie e i miei personaggi.Monica Serra, ti ringrazio per essere stata con noi. In bocca al lupo per Mi Rasna e a presto con le anticipazioni di Andrea Franco per la nuova collana Delos.
Loriana Lucciarini Impiegata di professione, scrittrice per passione. Spazia tra poesia e narrativa. Molte pubblicazioni self e un romanzo Il Cielo d'Inghilterra con Arpeggio Libero. È l'ideatrice e curatrice delle due antologie solidali per Arpeggio Libero, la prima di favole per Emergency Di favole e di gioia nonché autrice con la fiaba Si può volare senza ali e la seconda di 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate, racconti contro il femminicidio per BeFree. È fondatrice e admin di “Magla-l'isola del libro”. Una felicità leggera leggera, Le Mezzelane. Ritrovarsi, Le Mezzelane. |
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