Gli scrittori della porta accanto

Claire nella tempesta, un romanzo di Elena Genero Santoro

Claire nella tempesta, l'ultimo romanzo di Elena Genero Santoro

Libri Claire nella tempesta (Leucotea), l'ultimo romanzo di Elena Genero Santoro ispirato dagli eventi dell’attentato di Nizza del 2016.

In Claire nella tempesta la storia privata di una coppia in crisi si intreccia con gli eventi dell’attentato di Nizza del 2016 e da questi viene influenzata.
Ampio spazio viene concesso ai sentimenti, al vissuto dei protagonisti in relazione al pericolo del terrorismo, ma non mancano i colpi di scena.
Il romanzo inizia a Londra, location che però non viene caratterizzata appieno. Gli eventi più importanti si svolgono tra le campagne francesi, a Nizza (Francia), a Dolceacqua (Liguria) e infine a Saint Paul de Vence.

Claire nella tempesta

di Elena Genero Santoro
Edizioni Leucotea
Narrativa
ISBN: 978-88-94917-32-1
Cartaceo 16,90€
Ebook 4,00€

Sinossi

Luglio 2016, Londra. Claire è in procinto di sposarsi con Philip, ma un’ombra oscura la sua felicità. Claire è sterile, non potrà mai dare al futuro marito il figlio che lui tanto desidererebbe. A due settimane dalle nozze, dopo aver letto negli occhi di Philip dell’invidia per un’amica incinta, Claire, sconvolta, scappa e si rifugia nell’appartamento di famiglia a Nizza, sulla Costa Azzurra. Lì Claire trova il cugino Oswald, che soffre di ipertimesia: da quando è nato ricorda ogni istante della propria vita, anche i momenti più dolorosi, e ora sta cercando un po’ di pace in riva al mare. La convivenza tra Claire e Oswald si preannuncia subito conflittuale e Claire non risparmia al cugino i suoi malumori. Intanto, in spiaggia, Claire conosce Nick e instaura con lui una relazione sessuale che le serve per distogliersi dai suoi fallimenti. Ma proprio dopo aver scoperto che Oswald è fonte di infinite sorprese e aver deciso di affrontare in modo maturo i suoi problemi con Philip, Claire si trova coinvolta nell’attentato del 14 luglio. Da quel momento gli equilibri saranno rotti e tutti subiranno le conseguenze dell’attacco terroristico, nessuno escluso, nemmeno la creatura più innocente.


Qualche estratto in anteprima


«Adesso non mi sfuggirai più, bella principessa.»
Claire sorrise con gli occhi stretti a fessura: «Di questo non essere troppo sicuro…»
«Ho detto che questo posto è deludente? Con te non lo è affatto!»
Claire si sfilò da quell’abbraccio: «Questa non è la vita reale, ricordatelo bene. È solo una vacanza.»
Lo sguardo di Nick si spense, le ciglia si abbassarono: «Certo, come vuoi» disse mentre la lasciava andare.

Claire scrollò le spalle: «Se tu fossi stato un omicida seriale per me avrebbe fatto lo stesso. Non ho mai cercato di sfuggire al mio destino e penso che vivere non sia necessariamente l’opzione migliore. Se tu avessi voluto ammazzarmi, pazienza. Non me ne sarebbe importato nulla.»

I fuochi iniziarono appena si fece l’imbrunire. Fu uno spettacolo incantevole. Colori brillanti e vivaci che striarono il cielo scuro e lo resero giallo, rosso, dorato, argentato. Oswald registrò tutto nella memoria, una sequenza pirotecnica dietro l’altra. Sarebbe servita, prima o poi. I fuochi che decoravano il cielo e Claire che li osservava con la bocca leggermente aperta, sbalordita come una bambina piccola.

Cercò degli spiccioli per telefonare, ma anche il suo portafoglio era andato perduto. Si guardò intorno, persa. Ovunque c’erano ancora persone ciondolanti, con ferite lievi, con contusioni o anche solo in attesa di notizie. Gente che si lamentava dolorante e sofferente. Una donna sovrappeso di mezza età vestita di rosso, con l’abito strappato ed escoriazioni sulle ginocchia, che piagnucolava su una sedia a rotelle. Seduto su una panca, un quarantenne calvo con un braccio ingessato e una smorfia di disgusto dipinta in faccia, che parlava con voce lamentosa a una donna (la moglie?) con la testa fasciata e un cerotto molto grande sulla guancia sinistra. Nessuno badava a lei che non si era fatta nemmeno un graffio. Era lì, invisibile e smarrita. I presenti, benché accomunati da un’unica sorte, le parevano estranei.
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Elena Genero Santoro




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