Libri Recensione di Stefania Bergo. Anche la morte va in vacanza al lago di Ornella Nalon (0111 Edizioni). Un giallo ispirato a una storia vera, ambientato negli anni '60, un groviglio di vite per parlare anche di adozione, omosessualità e gioco d'azzardo.
Questo è il quarto libro di Ornella Nalon che leggo, il secondo giallo. Dopo Non tutto è come sembra, infatti, è uscito il mese scorso Anche la morte va in vacanza al lago, finalista al concorso 1 Giallo x 1000, indetto dalla casa editrice 0111Edizioni.Si tratta di una storia ambientata negli anni '60, negli Stati Uniti, ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto: l'omicidio di un giudice in vacanza con la moglie in un bungalow al lago. Un caso di difficile soluzione, un incipit che dà il via a un intreccio di indagini e storie personali con personaggi molto ben caratterizzati. Una matassa che pare non districarsi e che, a tratti, è il pretesto per raccontare altro, quasi un romanzo parallelo, saltando così dal giallo alla narrativa.
L'abilità di Ornella Nalon è proprio quella di intrecciare a un canovaccio giallo una correlazione di personaggi e temi che, pur ambientati negli anni '60, risultano quanto mai attuali.
I rapporti familiari, e ancor più quelli di coppia, vengono mostrati nelle loro molteplici sfaccettature, dal sesso ai sentimenti, alle emozioni contrastanti, come quelle che stravolgono quando si realizza l'attrazione per qualcun altro.Si parla anche di adozione, quasi una ulteriore protagonista della storia. I coniugi uccisi, infatti, sono genitori adottivi di Katharine e Hanry cui si è aggiunto l'inaspettato figlio naturale Alan, il fratello minore. Ma non è un dettaglio ininfluente, superficialmente accennato. Il personaggio di Katharine dà modo di approfondire, senza appesantire la trama, i sentimenti di chi viene adottato, il suo legame affettivo con chi li accoglie, il risentimento per l'abbandono, il bisogno di comprenderne il perché. Ma ci sarà modo, nella narrazione, anche di affrontare le emozioni di una madre naturale che non ha avuto scelta e quel senso di colpa che può devastare un'intera esistenza.
Pure la vita dello sceriffo che si occupa delle indagini, Adam Courtney, viene sfiorata dallo stesso tema, come opzione all'infertilità di coppia.
Si parla anche di omosessualità, in Anche la morte va in vacanza al lago, grazie a uno dei protagonisti, senza mai slegarla dall'amore. Un'omosessualità percepita fin dalla giovane età o realizzata solo in seguito, in modo quasi inaspettato.
Le indagini proseguono, in questo groviglio di vite, e la trama conduce il lettore anche al gioco d'azzardo, alla dipendenza. Il finale è totalmente inaspettato.
Ornella Nalon ci conduce all'ultimo capitolo con descrizioni puntuali dei personaggi, soffermandosi sui dettagli, quasi descrivesse una fotografia. Lo stile è raffinato, come sempre, anche quando descrive scene di sesso o di omicidi. Una "signora in giallo" che conclude Anche la morte va in vacanza al lago alla Agatha Christie, con la lettura di un articolo di giornale che riassume e descrive l'intera vicenda, svelando solo allora tutti i dettagli, dopo aver lasciato l'epilogo in sospeso al penultimo capitolo, mancando solo l'identità del mandante dell'omicidio per mettere tutti i pezzi al proprio posto e completare il puzzle.Personalmente ho preferito il suo bestseller Non tutto è come sembra, che vi consiglio di leggere, ma trovo che anche questo giallo sia ben riuscito, confermando la duttilità di Ornella Nalon che ben si destreggia tra la narrativa e il poliziesco classico.
E voi, quale dei suoi libri preferite?
Anche la morte va in vacanza al lago
di Ornella Nalon0111 Edizioni
Giallo
ISBN 978-8893703109
cartaceo 15,50€
ebook 4,19€
Sinossi
America, anni 60. L'anziano giudice Fannelli e la consorte sono vittime di un efferato omicidio durante una vacanza nel loro bungalow situato in prossimità del lago di Duluth. A seguire l'indagine sarà il giovane sceriffo della città del Minnesota, Adam Courtney, coadiuvato dal collega di Minneapolis, prossimo alla pensione. I primi sospetti si concentrano sui parenti prossimi delle vittime. Pertanto, i tre figli della sfortunata coppia saranno oggetto di una approfondita investigazione che farà emergere dei lati oscuri in ognuno di loro. Ciò nonostante, non verranno trascurati gli indizi che portano ad alcuni nemici che il giudice si è creato durante la sua lunga attività. È così che un fitto intreccio di indagini si alterna alle vicende personali degli sceriffi e della famiglia Fannelli, portando alla luce anche degli insospettabili legami con una inafferrabile organizzazione malavitosa cittadina, in una altalenante successione di tensioni, sorprese, sospetti e commozione.
Stefania Bergo Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro. Con la mia valigia gialla, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione). Mwende. Ricordi di due anni in Africa, Gli scrittori della porta accanto Edizioni. La stanza numero cinque, Gli scrittori della porta accanto Edizioni. |
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Di questa autrice ho già letto Una luce sul futuro, un libro che mi é piaciuto molto. Leggero anche i quello consigliato da te, il genere thriller é tra i miei preferiti e il fatto che sia basato su una storia vera rende il tutto più interessante.
RispondiEliminaGrazie Maria Claudia per il tuo commento positivo a uno dei miei romanzi. L'apprezzamento del lettore fa sempre molto piacere.
RispondiEliminaOrnella Nalon