Gli scrittori della porta accanto

Scrittori: intervista a Rosella Quattrocchi

Scrittori: intervista a Rosella Quattrocchi

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Rosella Quattrocchi, autrice di Il cacciatore di orchi (Il Ciliegio): «Scrivo per vivere vite, situazioni, fantasie, storie sempre diverse».

Diamo il benvenuto a Rosella Quattrocchi nel web magazine culturale Gli scrittori della porta accanto – Non solo libri. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere Il cacciatore di orchi?

Da sempre lettrice, mai mi sarei immaginata di diventare scrittrice ed effettivamente il mio libro non è nato come romanzo, ma come soggetto per una serie tv. Nasce dall'esigenza di portare all'attenzione dell'opinione pubblica la figura dell'assistente sociale, da sempre poco e mal conosciuta, negli ultimi mesi addirittura attaccata. Avevo deciso di farlo attraverso il canale della televisione, per arrivare a un vasto pubblico e fidelizzare lo spettatore attraverso la lunga serie, che porta a osservare il personaggio nelle sue varie sfaccettature e contesti di vita, professionale e familiare. Un'importante casa di produzione comprò il progetto con un'opzione di un anno, che però non ebbe poi sbocco in tv. Da qui l'idea di sviluppare un tipo di scrittura diversa e, a mio parere, molto più profonda e coinvolgente, giungendo al romanzo.

Perché questo titolo?

Perchè nell'immaginario popolare l'orco è il personaggio cattivo e mostruoso delle favole, ben riconoscibile per i tratti che lo connotano fisicamente. Nella realtà gli orchi non sono tanti, ma sono presenti in mezzo a noi, difficilmente riconoscibili, ben integrati nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e di svago.

Rosella Quattrocchi, ci riveli qualche indiscrezione sulla trama?

Si svolge su due piani temporali diversi, ognuno dei quali ha un protagonista. Nel tempo presente (capitoli dispari) è protagonista Chiara, un'assistente sociale che affronta con passione il proprio lavoro ma che vediamo anche nella sua vita privata, tra famiglia e amici. I capitoli pari vedono invece protagonista Matteo, un bambino che si sta affacciando all'adolescenza e che porta dentro di se' un peso divenuto ormai insopportabile, del quale non sa come liberarsi. Le due storie si incroceranno, quando i ricordi di Chiara arriveranno all'incontro con Matteo e da quel punto il racconto prosegue su un solo piano temporale con l'intreccio delle vite dei due protagonisti.
Il cacciatore di orchi di Rosella Quattrocchi

Il cacciatore di orchi

di Rosella Quattrocchi
Il Ciliegio
Narrativa
ISBN 978-8867715954
ebook 3,49€
cartaceo 11,05€

Il tuo romanzo si fa portavoce di qualche messaggio particolare o si propone esclusivamente di intrattenere piacevolmente il lettore?

Intrattiene il lettore attraverso una vena sottilmente gialla, commuove toccando certe storie e diverte trattandone altre. Il tutto accompagnato dalle vicende dei due protagonisti che si dipanano lungo l'intero romanzo. Il messaggio c'è ed è insito nella motivazione che mi ha spinto a scriverlo: far conoscere questa professione meravigliosa, complessa, difficile ma unica, per la quale mi sveglio il lunedì mattina con l'entusiasmo di chi sa che l'aspetta una settimana di lavoro creativo, interessante, coinvolgente e mai noioso. Lavorare con e per le persone e vedere che tante di loro temono, accusano, fuggono dalla tua categoria professionale fa male. Il romanzo può essere uno strumento per avvicinare la figura dell'assistente sociale alla gente.

Rosella Quattrocchi preferisce scrivere con carta e penna o meglio la tastiera?

Scrivo solo al computer, uso notes e foglietti per fermare idee, pensieri, frasi nel momento in cui si affacciano alla mente, ma per tutto il resto meglio la tastiera (...e da quando ho perso alcuni capitoli scritti durante giorni di ferie presi appositamente, ora salvo sempre su due o tre diversi supporti).

Ti è mai capitato di doverti confrontare col famigerato “blocco dello scrittore”? Come l’hai superato?

Assolutamente sì, anche perchè non essendo scrittrice di professione, la mia è la scrittura dei weekend e delle ferie e non è detto che quando sono libera da tutte le altre attività, siano vive la creatività e l'immaginazione. Ho avuto vari blocchi e in genere, ma non sempre, li ho superati immergendomi nella lettura di altri autori.

Ringraziamo tantissimo Rosella Quattrocchi per essere stata ospite degli Scrittori della porta accanto e, anche a nome dei nostri lettori, le auguriamo in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.



Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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