Gli scrittori della porta accanto

Gialli e romance: tre libri imperdibili e uno da evitare



Professione Lettore Di Elena Genero Santoro. Tre libri imperdibili e uno da evitare: un bel romance e un paio di gialli, uno più bello dell’altro. Il quarto? Un mastodontico riassunto che poteva essere una bella storia.

Ecco qui una carrellata di libri che ho letto in questo periodo di clausura. Si tratta di libri di intrattenimento, vi suggerisco qualche idea per passare il tempo o, al contrario, da evitare assolutamente.
Nei miei occhi nel tuo cuore di Giusy Viro

Nei miei occhi nel tuo cuore

di Giusy Viro
Romance
ISBN 978-1709887925
Cartaceo 8,99€
Ebook 0,99€

Cominciamo con un bel romanzo rosa: Nei miei occhi, nel tuo cuore, di Giusy Viro. 

È una storia molto romantica, che nasce con l’intento di fare sognare il lettore, o più probabilmente la lettrice. Edward, un diplomatico inglese in Italia per lavoro, si incontra e scontra con la giovane Martina. Il piccolo incidente porta i due protagonisti a conoscersi, a trascorrere una meravigliosa serata insieme. Martina è fresca, è graziosa, è pulita, è spontanea. Come può il bell’inglese non innamorarsene? E come può Martina resistere al fascino del galante diplomatico? Ovviamente l’attrazione è immediata, ma le cose non sono così semplici, perché Edward in Italia aveva già avuto una fidanzata, tanti anni prima, e il passato a volte è più vicino di ciò che si potrebbe immaginare.
Per gli amanti del romance questa fiaba moderna e dolcissima, che sta avendo un ottimo riscontro del pubblico, è sicuramente imperdibile. Giusy Viro sa mostrare senza mai perdersi in dettagli inutili e il risultato è un romanzo piacevolissimo che si divora una pagina dopo l’altra. È il primo libro che leggo di questa autrice, ma di sicuro ne cercherò altri.
E adesso vi segnalo un paio di gialli, uno più bello dell’altro.
Un segreto di famiglia di Anna Maria Sdraffa

Un segreto di famiglia

di Anna Maria Sdraffa
Zerounoundici Edizioni
Giallo
ISBN 978-8893701181
Cartaceo 15,10€
Ebook 3,49€


Il primo giallo è di Anna Maria Sdraffa, autrice che ho già avuto modo di apprezzare e che non si è smentita nemmeno questa volta: Un segreto di famiglia

Ambientato negli anni Cinquanta, vede protagonista, ancora una volta, il commissario in pensione Sivori. Un giovane di trent’anni, un architetto conosciuto e benestante, viene trovato morto un mattino, ai piedi di una scala, nell’abitazione dei suoceri, dove si trovava per una festa. Quella che all’inizio sembra una disgrazia viene presto trattata dagli inquirenti come un probabile omicidio. I traumi che l’uomo riporta sono stati causati volontariamente da qualcuno. Ma da chi? Nella casa dei suoceri quel giorno erano in tanti e ogni personaggio, un pezzo alla volta, rivelerà di avere dei segreti, delle relazioni illecite e talvolta morbose, ma quali sono quelli davvero significative per risolvere il caso? E come si collega la morte del povero architetto con l’omicidio di una donna avvenuto qualche anno prima?
Anna Maria Sdraffa ci regala un trama complessa nella quale si districa molto bene. L’impianto ricorda un po’ quello di Agatha Christie, con una serie di personaggi tra i quali pescare il colpevole. Il mondo narrativo è costruito in modo impeccabile. I protagonisti sono tutti molto ben caratterizzati e il risultato è una storia credibile, godibile e davvero ben congegnata.



I giorni del giudizio

di Giampaolo Simi
Sellerio
Giallo
ISBN 978-8838939686
Cartaceo 14,25€
Ebook 9,99€

Il secondo giallo è l’ultima fatica di Giampaolo Simi: I giorni del giudizio

Sono cinquecento pagine, ma si bevono in un sorso. La struttura del libro è davvero molto originale. Ci sono sei personaggi, sei persone comuni come potrebbero essere i nostri vicini di casa. C’è Emma, ex miss mai cresciuta e un po’ psicolabile che ha un negozio di moda. C’è Malcolm, italo scozzese sovrappeso e nullafacente, dall’aspetto laido e dall’età indefinita, che però miete un grande successo come recensore di videogiochi ed è l’idolo dei ragazzini. C’è Ahmed, di origine nordafricana, cresciuto però in Spagna. C’è Terenzio, infermiere in pensione, pedante e polemico. C’è Serena, né bella né brutta, perennemente senza soldi e intenta a campare di lavoretti. Infine Iris, bibliotecaria cinquantenne dura, spigolosa e un po’ mascolina. Cos’hanno in comune questi signori? Nulla, fino a quando non vengono nominati come giuria popolare in un processo per un duplice omicidio. Il facoltoso Daniel Bonarrigo, proprietario di una nota catena di Slow food e trattorie tradizionali, è accusato di avere ammazzato la moglie Esther e l’amante Iacopo Corti. Sarà lui l’omicida? Riusciranno i sei giudici popolari a capire veramente come stanno le cose?
La storia si snoda su sei macro capitoli ognuno dei quali scritto dal punto di vista di uno dei personaggi. La vicenda giuridica procede mentre i sei giudici si esprimono, raccontano la propria vita, intessono tra loro relazioni a volte ambivalenti, a volte di convenienza. Di sicuro ogni protagonista mostrerà tutte le sue sfaccettature, tutte le sue ombre, attraverso la propria voce o attraverso gli occhi dei compagni di viaggio. Dunque un romanzo complesso e articolato, ma anche in questo caso credibile, funzionante, con una superlativa caratterizzazione dei personaggi e una trama appassionante.
So che un giorno tornerai di Luca Bianchini

So che un giorno tornerai

di Luca Bianchini
Mondadori
Romance
ISBN 978-8804714835
Cartaceo 12,82€
Ebook 9,99€

E veniamo all’ultimo romanzo, So che un giorno tornerai, di Luca Bianchini, che oltre a scrivere è un noto volto televisivo. 

Poteva essere una storia bellissima, e tra l’altro è tratta da una vicenda realmente accaduta.
Siamo a Trieste, qualche decennio fa. Angela ha diciannove anni e mette al mondo una bambina, Emma, che ha concepito con un uomo sposato e originario della Calabria. Costui però non ha il coraggio di lasciare la moglie e decide di tornare con lei in Calabria, disinteressandosi completamente di Angela e della figlia. Ma anche Angela non ha intenzione di fare la madre. A poche settimane dal parto conosce Ferruccio, lo sposa e va a vivere con lui altrove, abbandonando la bambina ai propri genitori e ai propri quattro fratelli maschi. Rivedrà la figlia solo diversi anni dopo, ma sparirà di nuovo, ricomparirà solo per il suo compleanno e non assumerà mai un ruolo genitoriale. Emma, una volta cresciuta, avrà anche lei una bambina molto presto, dopo essersi impelagata in varie relazioni inutili.
Dicevo, poteva essere una bellissima storia, se trattata con la giusta delicatezza e arguzia. Se solo fosse stata scritta in tutt’altra maniera. Invece, tolte le prime pagine che sembrano accattivanti, la narrazione si ammoscia e diventa di una noia mortale senza riprendersi più. Il lettore agonizza fino all’ultimo paragrafo su un elenco di eventi che vengono raccontati uno dietro l’altro senza nesso causale. Non c’è alcuna tensione tra queste pagine, alcuno stimolo affinché il lettore desideri sapere cosa accadrà dopo. La vicenda copre un arco di tempo tale che poteva avere il respiro di una saga. Invece ha il sapore di un mastodontico riassunto: una contraddizione in termini. Non parliamo poi dei personaggi. Angela è di un'antipatia folle. L’autore del libro non riesce nell’intento di far provare al lettore empatia per lei, perché non le fa spiegare le ragioni delle sue azioni scellerate. Un autore più accorto avrebbe fatto amare Angela dal lettore. Il lettore ama follemente i protagonisti difettosi ma umani. Invece Angela è una marionetta che si trova a “fare cose”, senza una ragione comprensibile. D’altronde nessun personaggio è caratterizzato e cesellato come dovrebbe. In compenso il punto di vista interno fluttua di continuo creando confusione nel lettore. I dialoghi, poi, rasentano l’idiozia. Il risultato è un elenco di fatti descritti con una superficialità pazzesca. Luca Bianchini non mostra, non narra: elenca. Evitate questo libro, per carità. È uno dei più deludenti che io abbia letto. Il vostro tempo è prezioso, anche in tempo di coronavirus.
Elena Genero Santoro

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