Gli scrittori della porta accanto

#BlackLivesMatter: su Sky Cinema 5 film da Oscar

#BlackLivesMatter: su Sky Cinema 5 film da Oscar

Cinema Di Stefania Bergo. #BlackLivesMatter: su Sky Cinema, un ciclo di film da Oscar dedicati alla condizione degli afroamericani in diversi periodi storici. 

La morte di George Floyd, afroamericano, ad opera della polizia di Minneapolis, ha sicuramente innescato la miccia di una bomba a orologeria. Per alcuni è stato solo l'ennesimo pretesto per creare disordini che nulla hanno a che vedere con la vera protesta contro il razzismo ancora oggi radicato in America – e nel resto del mondo. Black Lives Matter, letteralmente "le vite dei neri contano" è appunto il movimento attivista internazionale, originato all'interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo, in particolare quello socio-politico verso le persone di colore: la loro condizione è troppo spesso di subordinazione, sulla loro pelle si consuma una perenne e inspiegabile violazione dei diritti umani.

#BlackLivesMatter è anche un hashtag che accomuna varie iniziative e manifestazioni culturali sul web, dai libri al cinema.

Molti, infatti, sono i film che da sempre trattano il tema del razzismo, in particolar modo in America. Una nazione che ancora non ha fatto i conti col suo passato, con la schiavitù che solo nel 1863 è stata ufficialmente abolita. Anche il cinema, nel tempo, ha risposto a questa continua sollecitazione con film che hanno fotografato la realtà degli afroamericani – che poi non è così diversa da quella di altre minoranze nel mondo – per denunciarla. Ed è curioso che proprio un film da Oscar come Via col vento sia stato al centro di recenti polemiche. Forse più per l'ingiustizia dell'Accademy Awards che non permise a Hattie McDaniel, Mami, di ritirare la statuetta vinta come miglior attrice non protagonista, che per gli stereotipi hollywoodiani – comunque da contestualizzare – che relegavano gli afroamericani a ruoli di servi o comunque subordinati.

Nel tempo, molti sono stati i film da Oscar che hanno raccontato il razzismo con punti di vista differenti. Sempre per denunciarlo.

Basti pensare a Indovina chi viene a cena, del 1967, con Spencer Tracy, Sidney Poitier e Katharine Hepburn, o all'indimenticabile Il colore viola di Steven Spielberg, con una straordinaria Whoopi Goldberg, Danny Glover e Oprah Winfrey, o al recente The help, tratto dal romanzo omonimo di Kathryn Stockett, vincitore dell'Oscar 2011 per la miglior attrice non protagonista, Octavia Spencer.
Sky Cinema propone molti titoli etichettati con #BlackLivesMatter, disponibili on demand. Io ve ne segnalo cinque tra quelli che hanno vinto anche dei riconoscimenti internazionali per la narrazione coraggiosa e cruda  di una condizione anacronistica e insensata come la discriminazione razziale.


Missisipi burning, le radici dell'odio

Missisipi burning, le radici dell'odio

Drammatico - USA 1989.
Regia di Alan Parker.
Con Gene Hackman, Brad Dourif, Willem Dafoe, Frances McDormand, Stephen Tobolowsky.
Il film ha ottenuto sette candidature e vinto l'Oscar 1989 per la fotografia.
Mississippi, 1964. In una piccola cittadina a dieci miglia da Memphis (Jessub), tre attivisti per i diritti sociali dei neri vengono brutalmente uccisi. Gli agenti dell'Fbi Anderson e Ward decidono di investigare sulla loro scomparsa. Nel corso delle indagini, tuttavia, devono fare i conti con la polizia locale, responsabile dell'accaduto e legata segretamente al Ku Klux Klan. Malgrado gli sforzi per ottenere giustizia, i due assistono a un crescendo di odio e violenza nei confronti della comunità di colore del posto.
Tratta da fatti realmente accaduti, modificati in alcune dinamiche ma non nella loro decisiva sostanza, la pellicola denuncia, con grande intensità, l'insofferenza culturale e l'emarginazione sociale che pesavano sulla gente di colore (ma non solo) nel 1964, nello stato del Mississippi. In nome di una democrazia anglosassone e di un certo "standard" americano (o meglio: in nome di una supremazia e di un integralismo estremi), la minoranza nera non poteva votare, e incarnava diffusamente un problema da risolvere in qualsiasi modo.
Merito del film, è quello di provare a fornire allo spettatore una visione ampia e obiettiva sui motivi dell'odio, facendo parlare le persone, oltre che le immagini. Nonostante le fiamme, destinate ad aumentare fin dall'incipit, divampino furiosamente.
Recensione di Manuel Paolino


Se la strada potesse parlare

Se la strada potesse parlare

Drammatico, - USA 2018.
Regia di Barry Jenkins.
Con KiKi Layne, Stephan James, Regina King, Teyonah Parris, Colman Domingo.
Premio Oscar 2019 per la miglior attrice non protagonista a Regina King.
Un amore tra due giovani si trasforma in un incubo quando lui viene accusato di stupro da un poliziotto razzista.
Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C'è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un'impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei.
Dopo aver vinto l'Oscar con Moonlight, Barry Jenkins porta sullo schermo uno dei libri più noti e apprezzati di James Baldwin, If Beale Street Could Talk. Un romanzo scritto dopo gli assassinii di Malcolm X e Martin Luther King e dunque intriso di tutta la disillusione e la rabbia che quel momento storico poteva ispirare nella comunità afroamericana e non solo, eppure un romanzo pieno di amore.
Anche se non tutto nel film ha lo stesso livello di intensità, siamo catturati dalla richiesta di attenzione che ci fa la regia, oltre che dalle particolari, lunghe sequenze di dialogo, nelle quali la musica gioca un ruolo fondamentale.
Recensione di Marianna Cappi


Green book

Green book

Commedia – USA 2018.
Regia di Peter Farrelly.
Con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco, P.J. Byrne.
Vincitore di tre premi Oscar nel 2018 (miglior film, migliore attore non protagonista a Mahershala Ali, migliore sceneggiatura originale). 
Green Book è basato sulla storia vera di Shirley, un virtuoso della musica classica, e del suo autista temporaneo nel loro viaggio attraverso il pregiudizio razziale e le reciproche differenze.
New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L'occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud, dall'Iowa al Mississipi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un'epoca in cui la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che Tony, italoamericano cresciuto con l'idea che i neri siano animali, abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo.
Recensione di Paola Casella


Malcom X

Malcom X

Drammatico - USA 1992.
Regia di Spike Lee.
Con Denzel Washington, Al Freeman jr, Angela Bassett, Albert Hall, Spike Lee, Kate Vernon.
Non ha vinto l'Oscar ma ha ricevuto due candidature nel 2013, tra cui quella per Denzel Washington come miglior attore protagonista.
Per anni si è sentito parlare di Martin Luther King. Come contraltare hanno sempre citato Malcolm X. Il primo contro la violenza e il secondo deciso a spezzare il razzismo bianco con le cattive. E Spike Lee, che aveva accostato i proclami dei due politici nei titoli di coda di Fa' la cosa giusta, voleva coronare un sogno. Quello cioè di realizzare una biografia sul principe nero.
Il film di Lee contiene tre storie: un manifesto per i neri d'America, ossia un film a programma e di propaganda; una biografia agiografica in bilico tra il musical e il gangster movie ; una parabola evangelica su un profeta e martire. A tenere insieme le tre componenti ci sono un attore (Washington con la voce di Francesco Pannofino) e la regia di un direttore d'orchestra che conosce bene la sua musica.
Recensione di Laura, Luisa e Morando Morandini


A spasso con Daisy

A spasso con Daisy

Commedia - USA 1989.
Regia di Bruce Beresford.
Con Jessica Tandy, Morgan Freeman, Vinnie Jones, Patti Lupone, Esther Rolle, Ray McKinnon.
Premiato con quattro Oscar (film, attrice protagonista a Jessica Tandy, sceneggiatura e trucco)
Stati Uniti, Georgia, 1953. Miss Daisy è una settantaduenne ebrea vedova che vive in una grande villa con una cameriera di colore. Suo figlio Boolie, dopo che lei è finita nel prato dei vicini in seguito a una semplice manovra con la sua Packard, non vuole che continui a guidare e le impone uno chauffeur. Si tratta del sessantenne Hook, saggio uomo di colore che dovrà sopportare le intemperanze verbali della signora.
Scritto da Alfred Uhry come adattamento di un suo testo vincitore del Pulitzer, A spasso con Daisy non è il solito film sui diritti civili e la loro conquista da parte della popolazione afroamericana.
Anche quando, ormai prossimi al finale di una vicenda che abbraccia circa 25 anni di storia sociale americana, Daisy si reca ad ascoltare una conferenza di Martin Luther King non assistiamo a una svolta. La sceneggiatura, saggiamente, non ci dà modo di saperlo. Il gaberiano 'mangiare un'idea' resta un'utopia che è impossibile da concretizzare così come non si possono ritrovare i compiti da correggere di un tempo ormai passato.
Recensione di Giancarlo Zappoli

Credits: www.mymovies.it



Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione).
Mwende. Ricordi di due anni in Africa, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.
La stanza numero cinque, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.


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